Il parere dello Staff è una rubrica pensata per farvi conoscere le opinioni dei tanti componenti della redazione di Guerrestellari.net su diversi argomenti legati alla saga creata da George Lucas. Questa settimana le valutazioni sul terzo arco narrativo di Andor Stagione 2, la nuova serie live action.

Mattia Campus: Il terzo arco di Andor Stagione 2 non è solo ben fatto. È un livello a parte. Sembra quasi di guardare un film, per come è costruito, girato e recitato. Gilroy riesce a raccontare l’Impero come nessuno aveva mai fatto prima. Senza spettacolarismi inutili, solo con freddezza, crudeltà e realismo. Ti ritrovi dentro quelle atmosfere opprimenti, ti pesa addosso tutto. Eppure, anche senza Jedi e spade laser, si percepisce quella vibrazione più grande — la Forza c’è, ma sussurra. Quello che succede qui è fondamentale per comprendere Rogue One e l’intera ribellione: è la miccia, e si sente. Gli attori sono perfetti, le storie si incastrano con un’intensità crescente. Visivamente è curatissima: nulla è buttato lì. Andor non segue lo standard di Star Wars: lo cambia. E forse lo migliora.
Voto: 9
Pedro Paradisi: Vedendo il terzo arco narrativo di Andor si capisce come i primi 6 episodi fossero una grande introduzione. A tratti lenta, apparentemente fuori tema, forse troppo diluita… ma serviva a prepararci a questo. La distanza di 1 anno serve perfettamente a delimitare un prima e un dopo, un punto di non ritorno.
Da ora si fa sul serio, la ribellione nasce adesso. Tutti gli elementi tipici della saga che erano mancanti si mostrano ai nostalgici spettatori, ma in chiave Andor, in uno Star Wars diverso. Più reale e crudo, con cui si deve per forza fare i conti senza le comodità narrative a cui Star Wars ci ha abituato negli anni.
La narrazione delle scene è magistrale come sempre, sia nelle azioni che nei dialoghi, un bilanciamento perfetto che rende ancora più difficile metabolizzare ciò che ci viene mostrato.
Voto 8.5

Un salto qualitativo
Davide Veraldi: Il terzo arco della seconda stagione di Andor mi ha completamente travolto. Gli episodi 7 e 8 mi hanno tenuto incollato allo schermo. Un crescendo di sofferenza e inevitabilità che mi ha costretto a prendermi una pausa per assorbire l’impatto emotivo. Ho sentito il peso del conflitto tra Ribellione e Impero, dove ogni individuo diventa una pedina sacrificabile in una partita crudele.
Come avevo previsto durante la live sul secondo arco, anche Syril incontra la sua fine, segnando un passaggio cruciale nella narrazione. La sua evoluzione culmina in un momento drammatico, reso magistralmente dall’intensa interpretazione di Kyle Soller.
La fragilità di Dedra Meero emerge con forza, nascosta dietro la sua ossessione di dimostrare integrità e controllo. È un dettaglio che rende il personaggio ancora più affascinante e vulnerabile.
Il nono episodio ci regala il monologo di Mon Mothma, una condanna brutale all’Impero e il suo Imperatore palpatine, che risuona come un grido di resistenza destinato a lasciare il segno. La sua esfiltrazione, ad opera di Cassian Andor, è un dettaglio che mi è piaciuto. L’addio di Bix Caleen era scontato, anche se sono convinto che la rivedremo sul finale di stagione e penso che anche lei morirà segnando le scelte di Cassian.
Non poteva che concludersi nel migliore dei modi con la nascita dell’attesissimo K-2SO. Con una regia impeccabile e interpretazioni straordinarie, questo arco si conferma come uno dei migliori della serie.
Voto: 9

Alessio RSE Batazzi: Se la moda vestisse Star Wars, ostenterebbe le meravigliose trame del terzo arco storico di Andor 2, tessute sui certosini merletti dell’assennata sceneggiatura. La Ribellione germina prosperamente sulle accorate perorazioni della Senatrice Mon Mothma, in eufonica sintonia con le vicende di Rebels e Rogue One: la nave che la attende all’epinicio, lo Spettro della rivoluzione. Sulla lustra stoffa della narrazione, Ghorman diviene l’invariante sistematico che sinergizza Leggende e Canone, mentre la mente meccanicistica dell’Impero castiga il desiderio di giustizia del popolo. La sommossa nella piazza del Monumento Ghormano è un trionfo di azione ed empatia, il quale estolle il contenuto della serie e annichilisce l’inanità dei “nipoti di Harlo”. Quel memoriale rammenta infine alla galassia la lotta per la libertà e allo spettatore che Guerre Stellari vive ancora.
Voto: 8
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