A qualche settimana di distanza dall’evento, l’esperienza al New York Comic Con 2025 il nostro editoriale si rivela non solo un racconto personale sull’evento, ma un’opportunità per riflettere su ciò che sta accadendo nel scenario più ampio intorno alla galassia lontana lontana. L’assenza di Star Wars al NYCC25 non è stata solo una mancanza visibile: è stata un segnale. Un sintomo di un momento di transizione, forse di pausa, ma anche di potenziale rinascita per una delle saghe più iconiche della storia del cinema.
Vi abbiamo dato qualche insight in tempo reale dell’evento tramite i nostri canali, ma ora è tempo di rianalizzare l’esperienza in modo più completo.
Il NYCC 2025: un’esperienza senza pari
Il New York Comic Con 2025 ha confermato il suo status di colosso nel panorama delle convention pop. Ospitato nel caotico e vibrante Jacob K. Javits Center, l’evento ha attirato decine di migliaia di visitatori da ogni angolo del mondo. E non è difficile capirne il motivo.
Ogni corridoio è un universo a sé: dal fumetto indie giapponese alle card game battle zone, dai cosplay iper-dettagliati alle esperienze immersive in realtà virtuale, il NYCC è un festival della creatività. A differenza delle convention monobrand come la Star Wars Celebration, qui la diversità è la regola. Questo genera un flusso più distribuito del pubblico, riducendo il caos da “corsa all’oggetto limitato” e rendendo l’esperienza complessivamente più godibile.
Partecipare a un panel con attori di Hollywood o assistere alla presentazione di una nuova serie anime è la normalità del Comic Con. E, nonostante l’affluenza da sold out, l’organizzazione impeccabile ha reso l’esperienza vivibile, grazie alla natura multigenere dell’evento, che diluisce i flussi di pubblico tra centinaia di attività.
Abituato al gioco di sopravvivenza tipico delle Star Wars Celebrations, non ho potuto non apprezzare questa maggiore vivibilità. Si riesce a respirare, esplorare e lasciarsi sorprendere.
Dov’era Star Wars?
E qui arriviamo al punto cruciale: dov’era Star Wars in tutto questo?
Se in passato la saga dominava il palcoscenico del NYCC con stand monumentali, eventi dedicati e linee di prodotti esclusivi, nel 2025 la sua presenza è stata quasi impercettibile. Solo qualche panel non troppo attenzionato, qualche novità più interessante unicamente sul lato editoriale, con annunci come il romanzo Star Wars: Legacy della scrittrice Madeleine Roux e una nuova antologia di racconti canonici, e poco altro. Nessuno stand ufficiale Lucasfilm o Disney, pochissimi cosplayer, e la 501st e la Rebel Legion confinate in una zona secondaria.
Un contrasto impietoso rispetto ai vecchi fasti, soprattutto in un evento dominato da franchise in grande spolvero come Star Trek o Avatar, che hanno saputo riconquistare l’attenzione di fan e non solo con le ultime produzioni.
L’assenza di Star Wars al NYCC 2025 non è un qualcosa di isolato, ma il riflesso di un momento di stallo per la saga. Dopo un’alternanza di discreti successi come The Mandalorian e di produzioni meno apprezzate come The Acolyte, l’universo creato da George Lucas sembra cercare una nuova direzione.
Eppure, questa quiete potrebbe essere la calma prima della tempesta. Sembrerebbe essere in cantiere di un piano di rilancio ambizioso, che punta al ritorno sul grande schermo. Con qualcosa già in arrivo il prossimo anno, gli orizzonti si spostano sicurante verso la Star Wars Celebration 2027 a Los Angeles, un appuntamento attesissimo che potrebbe segnare una nuova e ulteriore rinascita della saga e celebrare i 50 anni dal 1977.
Un ciclo naturale
Ogni saga longeva attraversa cicli di luce e ombra. Star Wars non fa eccezione. Dopo decenni di espansione incessante, forse è arrivato il momento di fermarsi a riflettere. Meglio un silenzio fertile di attesa che una saturazione di contenuti privi di anima.
Per noi fan, può essere difficile accettarlo. Ma, se la Forza scorre ancora in questa galassia, il periodo di pausa potrà restituirci una saga più consapevole, più profonda e, si spera, di nuovo capace di farci sognare davvero.
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