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(100 ragioni per amare La Vendetta dei Sith)
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     99)   La radiografia
     Quando Mace Windu viene travolto da una nuova tempesta di fulmini di Forza scagliati da un Palpatine tutt'altro che debole e privo di forze, vediamo lo scheletro dello sventurato Maestro Jedi apparire come in una radiografia. La medesima cosa avviene alla fine di ROTJ a Darth Vader, nella scena simmetrica a questa, quando solleva lo stesso Palpatine per scagliarlo nell'abisso, assorbendo letali fulmini di Forza.



     100)   Tagli fatali: il punto di non ritorno
     Anakin taglia la mano di Mace Windu e quel gesto segna il punto di non ritorno del suo passaggio al Lato Oscuro, processo lento iniziato molto tempo prima. Tuttavia quell'atto rimane come scelta fatale, come scelta di campo irreversibile. Dopo la morte di Windu Anakin non potrà tornare indietro. "Che cosa ho fatto!" grida. Ma è tardi.



     Luke vivrà una situazione analoga quando taglierà la mano dello stesso Anakin / Vader, anch'egli mosso da un amore mal indirizzato: si avventa contro il padre quando sente che anche la sorella Leia potrebbe essere oggetto di corruzione del Lato Oscuro. Ma la grande differenza sta in ciò che segue. Luke è pronto a sacrificare tutto, anche se stesso, pur di non cedere al Male.



     101)   Adempi il tuo destino
     Episodio III, Palpatine ad Anakin: "Hai compiuto il tuo destino, Anakin"
     Episodio VI, Palpatine a Luke: "Ora adempi il tuo destino, e prendi il posto di tuo padre al mio fianco".
     In inglese è "you have fulfilled your destiny" / "now, fulfill your destiny".

     102)   Plastica facciale
     Palpatine non interrompe i fulmini di Forza anche se vede che Mace glieli deflette con la spada laser facendoli ricadere su di lui poiché tutto ciò fa parte del suo gioco. Quello che vediamo dopo l'apparente trasformazione è il suo vero aspetto, l'aspetto di Darth Sidious che grazie alla Forza aveva sempre celato in pubblico, come dimostrano gli occhi gialli e la voce trasformata. Che non si tratti di mutamenti dovuti ai fulmini di Forza è testimoniato, oltre che dalla fonte ufficiale del Visual Dictionary, dal fatto che gli occhi gialli caratterizzavano già Darth Maul e lo stesso Anakin nei momenti di maggiore "invasamento" a prescindere dai fulmini; e che, viceversa, anche Luke sarà un giorno sottoposto allo stesso violento trattamento, eppure non subirà alcuna trasformazione.
     Il Force lightning porta in superficie la vera natura di Sidious, il vero volto del Male che getta la maschera e gioca finalmente a carte scoperte. Le circostanze del mutamento servono a Palpatine per avere una prova tangibile dell'attentato subito dai Jedi in modo da scatenare la rappresaglia contro l'Ordine, nonché per giustificare davanti al Senato una trasformazione nel proprio aspetto che prima o poi sarebbe dovuta avvenire ("Chi ha attentato alla mia vita mi ha lasciato sfigurato e deforme."): la "maschera" del rispettabile Palpatine che tutti conoscevano non avrebbe potuto restare su per troppo tempo, prima o poi il gioco doveva finire.

     103)   Bene... bene!
     Episodio III, Palpatine ad Anakin (sconfitto Dooku): "Bene, Anakin, bene!"
     Episodio III, Palpatine ad Anakin (all'atto di affidarsi a lui): "Bene... bene!"
     Episode VI, Palpatine a Luke (quando percepisce la sua ira e una volta sconfitto Vader): "Bene!".
     Oltre a ricorrere due volte in Episode III, le stesse parole (in ingl. "Good... good!" scandite in tono compiaciuto) segnano il momento in cui l'Imperatore ritiene che la sua opera di conversione del nuovo Sith sia riuscita: con Anakin è così, visto che il Prescelto ha compiuto l'ultimo passo manifestando la sua intenzione di affidarsi ai suoi insegnamenti. Nel caso di Luke Palpatine si sbaglia: lo scoppio d'ira di Luke non porta al Lato Oscuro, ma a un atto di coraggio del tutto imprevisto.

     104)   Schiavo d'amore
     Chi muove critiche alla presunta rapidità della conversione di Anakin non capisce una cosa: questa scena. Se anche fino a un minuto prima egli fosse totalmente "buono" e se anche la "conversione" fosse un atto puntuale, concreto, che si consumasse in un momento singolo, come un "passaggio" improvviso, e naturalmente nulla di ciò corrisponde al vero, in ogni caso questa scena aiuterebbe a capire che sono discorsi vani, pura accademia.



     La verità è che ad Anakin in quel momento non può importare di meno di quale lato della Forza debba utilizzare, quali poteri gli occorrano, come debba procurarseli: gli importa solo di salvare Padmé perché il suo attaccamento a lei è totale, assoluto e assolutizzante, lei è la sua famiglia, sua madre, il padre mai avuto, l'amica, l'amata, la sposa e i discendenti che porta in grembo. È tutto, tutto il suo mondo di affetti. Venderebbe l'anima al Diavolo per salvarla: e in effetti è precisamente ciò che sta facendo...
     È questo che alcuni non capiscono: che Darth Vader fu uno schiavo d'amore, un giovane forte ma al tempo stesso debole, triste, impaurito, possessivo. Un personaggio di grande tridimensionalità se considerato nella globalità della saga, eppure ancora "icona" con la sua maschera. La differenza è che ora, se vogliamo andare oltre la maschera, oltre l'icona, sappiamo chi c'è, e guardiamo l'Alfiere Nero con occhi nuovi, commossi. Chi può dire di non essere attaccato a qualcosa o a qualcuno come lui?
     Alla domanda che tutti si ponevano, perché, George Lucas ha saputo dare una risposta assolutamente non scontata e molto umana e profonda. Forse a qualcuno non piace perché vi si riconosce; in fondo è un messaggio molto scomodo. Sarebbe stato molto più "rassicurante" qualcuno che avesse scelto il Male per il gusto di sceglierlo, mosso da un'aspirazione al potere a noi del tutto aliena; invece Anakin è uno di noi, e non ci piace molto ammetterlo.

     105)   Rise!
     Episodio III, Palpatine ad Anakin: "Alzati"
     Episodio VI, Palpatine a Vader: "Alzati, amico mio".



     106)   Pace
     Finalmente i Sith torneranno a dominare la galassia come accadde nel remoto passato. E allora sarà finalmente... pace. La pace Sith, ovviamente, la pace dell'Impero — pare di sentire le celebri e usatissime parole di Petronio: "hanno fatto il deserto e lo hanno chiamato pace". E torna in mente anche il finale di Episode I di cui si è detto all'inizio, il grido "pace!" di Boss Nass che chiudeva il film.
     È un momento da brivido anche grazie alla recitazione sospesa e rarefatta di Ian McDiarmid, al ghigno appena accennato prima della "tendina" che stacca sulla scena successiva. E qual è la scena successiva? Un'inquadratura notturna del Tempio Jedi, con la marcia di Anakin (già Darth Vader) e dei cloni contro i Jedi.



     107)   Pace II
     Tale sequenza pare la ripresa oscura di quella che, in Episode I, mostrava l'augurio di Amidala a Palpatine: "Mi è chiaro ormai che la nostra Repubblica non funziona più. Pregherò perché lei possa riportare saggezza e compassione nel Senato", un augurio carico di un'ironia tragica pesantissima. Poi la regina voltava le spalle a Palpatine, al quale sfuggiva un accenno di sorriso. La tendina successiva staccava dal sorriso a una veduta notturna del Tempio Jedi. L'insieme è del tutto identico alla sua ripresa in Episode III.

"Mi è chiaro ormai che la nostra Repubblica non funziona più. Pregherò perché lei possa riportare saggezza e compassione nel Senato" "Ancora una volta i Sith domineranno la Galassia. E sarà sempre pace"
il sorriso malevolo, tendina, stacco sul Tempio Jedi di notte il sorriso malevolo, tendina, stacco sul Tempio Jedi di notte
"No, non sarà addestrato. È troppo grande" - poi lo sguardo carico d'odio di Anakin verso Mace Windu. "Nebuloso è il futuro di questo ragazzo" Anakin / Darth Vader marcia sul Tempio Jedi per sterminare i padawan.

     108)   La lunga marcia di Darth Vader
     La marcia di Vader alla testa dei cloni è visivamente uno dei vertici assoluti del film. Dal punto di vista del pavimento dell'ingresso del Tempio, da cui la scena è ripresa, il Prescelto sorge da sotto le gradinate come un sole all'orizzonte, insieme alle sue truppe, fino a occupare tutto lo schermo, sempre ripreso dal basso, con effetto scenico notevolissimo, che —come abbiamo visto— rispecchia quello dell'arrivo di Windu da Palpatine.



     Un'altra ripresa, altrettanto suggestiva, alternata alla prima, mostra a volo d'uccello il plotone avanzare in senso longitudinale in un drammatico cono di luce.

     L'inquadratura dal basso nella quale Anakin occupa buona parte del campo visivo va annoverata fra quelle la cui armonia delle geometrie contribuisce alla solennità e alla bellezza dell'immagine.
     Qui il Lucas "pittore", grazie alla particolare prospettiva della ripresa, punta su una raggiera di linee che tendono verso un punto di fuga comune.

     109)   Le regole della tragedia
     Nella sequenza dello sterminio dei padawan nascosti nella sala del Consiglio viene rispettata la regola della tragedia classica che impone di nascondere agli occhi dello spettatore gli omicidi.
     Lo stesso approccio —elegante e saggio— si era avuto nella scena della strage dei tusken in Episode II, benché i primi predoni a cadere venissero mostrati, per poi nascondere tutto il resto, la parte più cruda: donne e bambini.

     110)   La strage degli innocenti
     L'eccidio dei piccoli padawan non può non far pensare al prototipo di tutte le stragi degli innocenti, quella compiuta da Erode il Grande per eliminare il Messia infante che sarebbe dovuto divenire, temeva, il re dei Giudei al suo posto. Anche quella di Anakin è una strage messa in atto per ottemperare a una crudele, spietata "ragion di stato".
     A dare la misura dell'orrore di ciò che accade, dell'infanzia cancellata, dell'ingenuità soppressa senza pietà, è la rappresentazione dello sgomento del padawan che dopo aver parlato ad Anakin lo vede accendere la spada: con un piccolo tocco di classe, indietreggia spaventato barcollando, quasi inciampando.

     111)   Sfamare il Lato Oscuro
     Qualcuno ha obiettato che Anakin non possa uccidere dei bambini su due piedi. Evidentemente non ha capito il nodo centrale della storia: per la sua ossessione d'amore e morte, Anakin è pronto a sacrificare tutto, sacrificare amicizie, i nobili ideali dei Jedi (della cui erroneità ha finito per convincersi), fino a sacrificare anche dei bambini sull'altare del proprio egoismo, per tenere legata a sé colei che ama, per impedire che le cose cambino.
     "Fa' ciò che va fatto, Lord Vader, non esitare, non avere pietà. Solo allora diverrai così potente nel Lato Oscuro da salvare Padmé".



     Porta morte se vuoi salvare dalla morte, insomma. Non è solo cieca e insensata obbedienza a un ordine arbitrario. Palpatine fa credere ad Anakin che solo nutrendo il Lato Oscuro di azioni malvagie, solo alimentandolo con passioni, violenza, rabbia, odio, eccidi potrà crescere al punto tale da dargli la capacità di controllare la vita e la morte.
     "L'amore non ti salverà! Solo i miei nuovi poteri possono farlo".
     È un inganno, probabilmente, ma sappiamo che a Palpatine interessa solo corrompere l'animo del Prescelto e farlo crescere nel Lato Oscuro per i propri scopi, ed è esattamente ciò che ottiene.

     112)   L'ordine (6)66
     Piuttosto evidente è l'allusione della denominazione "ordine 66" al cosiddetto "numero della Bestia", il 666 assurto a simbolo di Satana (pur senza alcun valido motivo storico, teologico o esegetico).
     Il patto col Diavolo di Anakin, la conversione alla dottrina rovesciata, il pianeta-Inferno, gli occhi luciferini di chi usa il Lato Oscuro, e infine il numero del Diavolo per l'ordine che porta alla morte dei cavalieri della luce: tutto concorre a una precisa caratterizzazione demoniaca di Palpatine (e pensiamo già a Darth Maul in Episode I).

     113)   Per me La Corazzata Potemkin è una...
     C'è un'inquadratura curiosa in ROTS, precisamente quella che riprende gli stivali dei cloni mentre si fermano per sparare a sangue freddo a Ki-Adi-Mundi sotto la neve di Mygeeto. Si tratta di un evidente omaggio a una delle più famose sequenze de La Corazzata Potemkin, immortale capolavoro muto del maestro Eisenstein (affettuosamente sbeffeggiato e reso celebre da Paolo Villaggio ne Il secondo tragico Fantozzi). Stessa inquadratura, situazione analoga: fuoco a sangue freddo su innocenti.



     Lucas non è nuovo a omaggi a Eisenstein. La stessa battaglia di Hoth in TESB poteva considerarsi un vago tributo alla battaglia sui ghiacci dell'Alexander Nevskij.

     114)   Blue Harvest
     La sequenza di Felucia, all'interno della scena dell'ordine 66, è una di quelle visivamente più affascinanti. A livello estetico è arte pura, per non parlare dell'accompagnamento musicale.



     Aayla Secura è uccisa sotto esotiche infiorescenze blu come lei. Nel momento della sua morte, la camera si alza per nascondere pietosamente il suo cadavere martoriato dietro un enorme petalo ceruleo, che crea una continuità cromatica e una discontinuità narrativa. Solitamente queste cose si trovano nel cinema d'autore, in Eisenstein, Kubrick, Kielowski; si studiano nelle università nei corsi di storia e tecnica del cinema. Per qualche misteriosa ragione, invece, Lucas si prende insulti dai suoi fan. C'è qualcosa che non funziona...



     115)   Come se milioni di voci gridassero terrorizzate...
     Nei minuti in cui viene eseguito in tutta la galassia, contro tutti i Jedi impegnati su tutti i fronti di battaglia, il diabolico ordine 66, Yoda ha un mancamento: avverte la grande perturbazione nella Forza prodotta dalla morte di così tanti esseri viventi; e in modo particolarmente acuto visto che a morire sono proprio i Jedi.
     È la stessa terribile sensazione che farà mancare le forze al vecchio Ben Kenobi nel momento della distruzione di Alderaan.



     116)   La compassione di Bail
     Bail arriva al Tempio e trova dei cloni che gli sbarrano la strada chiedendogli gentilmente di girare alla larga, dandoci tra l'altro la percezione immediata del sinistro controllo dittatoriale che tutto tiene sotto controllo, tutto mette a tacere in nome di un finto Ordine, macchiato di sangue. Bail si allontana ma vede un ragazzino, un padawan che avrà 12, 13 anni: combatte con tutta la sua abilità, elimina molti cloni ma... sono troppi; fa del suo meglio, ma sono troppi. E lo uccidono, lo crivellano di colpi, sotto gli occhi di Bail, che lancia il grido che vedevamo già nel trailer. Quel padawan è un estraneo per lui, ma la sua cruda morte, cui assiste a pochi metri di distanza, lo coinvolge. E ci coinvolge. Moltissimo.
     Viviamo in empatia con lui quel momento buio e comprendiamo perché Organa odierà e combatterà l'Impero. Semplice e toccante.

     117)   Il padawan raccomandato
     Del piccolo ed eroico padawan, il cui nome è Zett Jukassa, si sa tutto, e ne esiste anche l'action figure.
     Quello che forse qualcuno non sa è che è un padawan molto raccomandato, trattandosi del figlio (anch'egli adottivo) del regista, Jett Lucas.
     Ma nessuno potrebbe obiettare che questo non sia un cameo memorabile per la bellezza della scena in sé.

     118)   Yoda telefono casa
     La partenza di Yoda da Kashyyyk, col suo commiato dagli amatissimi wookiee Tarfful e Chewbacca è una scena commovente: la dolcezza che pervade quel passaggio sembra ereditata dalla scena cui palesemente si ispira e che omaggia: la partenza della nave di E.T. Lo scenario è lo stesso: un bosco, di notte, una nave dalla forma ovoidale inquadrata dal basso.
     Lo struggente commiato.



     L'imbarco.



     La chiusura del portello della nave spaziale.



     Il decollo.



     Gli amici dell'alieno seguono in cielo la sua partenza.



     La tesi della citazione non è certo ardua da sostenere, anche perché proprio in quel film c'era un'apparizione di Yoda e del suo tema musicale.
     Ad Halloween, ET viene coperto da un manto che ne nasconda la vera identità: per strada incontra un ragazzo travestito da Yoda ed esclama "casa, casa!". Già all'inizio del film l'omaggio a Star Wars era stato palese, quando Elliott giocava con le action figures di Lando Calrissian e Boba Fett, che insieme a Yoda erano i nuovi personaggi introdotti ne L'impero colpisce ancora, uscito due anni prima di E.T. (quasi una "promozione" concordata).
     L'omaggio di Lucas all'amico Spielberg, dunque, è facile da ipotizzare, anche alla luce di primo tributo concesso a E.T. in Episode I, quando in Senato era possibile scorgere un'intera delegazione della sua specie.
     C'è dunque una lunga tradizione di omaggi incrociati tra E.T. e Star Wars.
     E poi, non si dice forse che Spielberg abbia messo mano ad Episodio III?


     119)   C'è sempre una nave più grossa - II
     Obi-Wan, a bordo del caccia rubato al defunto Generale Grievous, raggiunge la Tantive IV di Bail Organa in un punto segreto nello spazio: il caccia viene inghiottito nell'hangar ventrale della corvetta.
     A sua volta, all'inizio di Episode IV, la Tantive IV sarà inghiottita nello stesso modo nell'hangar nella "pancia" dello Star Destroyer Devastator di Darth Vader nell'orbita di Tatooine.



     120)   La Tantive IV
     Non occorrono molte parole per commentare il ritorno di un set classico molto amato, il primo interno che apparve nel primo film, teatro della prima celeberrima epifania di Darth Vader. La fedeltà della sua ricostruzione a distanza di tre decenni è impressionante.



     121)   Chi si vede!
     La Tantive IV sta tornando a Coruscant per far partecipare Bail Organa alla sessione speciale del Senato in cui Palpatine si proclamerà Imperatore. Il pilota che la sta guidando, Capitano Colton, altri non è che Jeremy Bulloch, cioè il Boba Fett della Trilogia Classica e, in seguito, triste simulacro di se stesso che si trascina da una convention di fan all'altra campando sulle foto autografate; dolceamaro destino condiviso da tutti coloro che ebbero la fortuna (vox media più che mai, chi ha orecchie per intendere...) di fare comparsate nei leggendari film originali.



     122)   L'utilità del Senato
     In quella scena Bail esprime il suo timore che si tratti di una trappola. Ma Kenobi ritiene che non sia così: "No, io non credo. Il Cancelliere non può controllare migliaia di sistemi stellari senza lasciare integro il Senato".



     La scena si ricollega a quella di Episode IV in cui il Gran Moff Tarkin annuncia lo scioglimento del Senato: "Il Senato imperiale non ci creerà più alcuna preoccupazione. Ho appena ricevuto notizia che l'Imperatore ha sciolto il consiglio definitivamente. Gli ultimi avanzi della Vecchia Repubblica sono stati spazzati via" / "Ma è impossibile: come fa l'Imperatore a mantenere il controllo senza burocrazia?" / "I governatori regionali ora hanno il controllo diretto dei loro territori. La paura terrà in buon ordine i sistemi locali, la paura di questa superarma offensiva".
     Dovranno dunque trascorrere diciannove anni prima che il Senato, divenuto Senato imperiale, quello in cui cresceranno in influenza Mon Mothma e Leia Organa, venga cancellato e sostituito dal Terrore, dalla Morte Nera, dalla legge marziale, la seconda, più cruda fase dell'Impero.

     123)   Mousebots
     L'ingresso di Lord Darth Vader (sì, anche se l'aspetto è ancora quello di Anakin) nella sala riunioni dei Separatisti nascosti su Mustafar è preceduto da un nugolo di mousebots o droidi-topo poco più piccoli di quelli che percorreranno i corridoi della Morte Nera in Episode IV.



     124)   Il trionfo del male
     La scena della proclamazione dell'Impero, a prescindere da ogni considerazione sulle sue eventuali valenze politiche, a prescindere da ogni lettura attualizzante, è un momento di alta sublimità, sia visivamente che musicalmente.
     I palmi delle mani alzati in un gesto di affettata benevolenza, quasi l'abbraccio di un benefattore della patria, l'immensità del Senato che incombe su Palpatine, la solita curatissima simmetria e geometria delle forme, il crescendo della musica: tutto concorre a creare un momento indimenticabile.
     Per l'ennesima volta riscontriamo con sorpresa e ammirazione la cura da vero maestro del cinema posta da Lucas (e dai suoi collaboratori?) nella fotografia del film, proseguendo una tradizione di bellezza visiva, di armonia geometrica di forme iniziata con Episode I e che ha nobilitato tecnicamente e artisticamente la trilogia dei Prequel.
     Lo shot presenta due semicerchi rovesciati simmetrici, quello formato dal podio del Senato e quello formato dalle mani alzate dell'Imperatore. L'equilibrio visivo è armonioso.



(segue)
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