Il lato Simpatico (e non solo) della Forza: Intervista a Roby Rani

Fandom: Roby Rani

Proseguono gli articoli dedicati al Fandom italiano di Star Wars e, in particolare, le interviste a coloro che, della propria passione per la Galassia lontana lontana, hanno fatto un vero e proprio stile di vita; esattamente come ne abbiamo parlato settimana scorsa a proposito di Francesca Tulli.

Oggi riportiamo l’intervista con un vero e proprio Istrione del Fandom, colui che con la sua simpatia, verve e “salamandragine” ha saputo ritagliarsi un posto particolare negli annali dei più grandi Fan di Star Wars: Roby Rani.

Buongiorno Roby Rani e grazie per l’opportunità di fare quattro chiacchiere con noi.

Breve presentazione per chi non ti conosce…

Grandissimo appassionato di Star Wars, collezionista, redattore di Lega Nerd, specializzato in Star Wars, per cui realizzi anche le live di Kessel Run, uno dei produttori di Sacrificio a Star Wars Fan Movie, uno dei fondatori di EmpiRa….direi che ti dai parecchio da fare. Dimentico qualcosa?

Q: Facciamo un passo indietro, a distanza di quasi un anno dalla presentazione a Lucca Comics & Games, quali sono le tue sensazioni sul vostro Sacrificio – Unofficial Star Wars Story?

Quello del fan film è un capitolo definitivamente chiuso o state pensando a qualcosa di nuovo?

A: Sacrificio è stato un’enorme “Sacrificio” e a dirtela tutta lo è ancora. Infatti in questi giorni stiamo terminando il Blu-Ray e i resin toy di Maz Apegul, da spedire ai supporter, a cui andranno sempre le mie scuse per i tempi biblici impiegati per tutto il processo… Questo è uno dei motivi per cui, e cosi ti rispondo prima alla seconda parte della domanda, non intraprenderò più un percorso simile. Se mai decidessi di riprovarci, non lo farei con l’aiuto di un crowdfunding. La responsabilità è troppa e deludere i perker mi uccide. Parlo per me logicamente, non per l’associazione EmpiRa, sia chiaro, se mai il gruppo deciderà di intraprendere un’altra avventura allora se ne parlerà.

La sensazione più forte di tutte rimane quella dell’aver vissuto il set, e il dietro le quinte in maniera totalizzante. Capire e conoscere cosa si nasconde dentro la produzione di un film, corto o lungo che sia, è un’esperienza che dovrebbero fare tutti gli appassionati di questa arte, Star Wars o meno. Quando rivedo il corto, rivivo quei giorni incredibili. Stare su un set, di qualcosa di cui sei parte integrante, è stato letteralmente un sogno che si è avverato.

Il film in sé è veramente il meno, in un processo simile, ma ha cose bellissime e cose che non ci convincono. Ci sono cose che avremmo voluto diverse e cose che, se dovessimo rigirarlo ora, sarebbero completamente diverse. Ma anche questo fa parte dell’esperienza e va bene, benissimo così.

La cosa bella del guardarlo ora è che, le cose belle mi continuano ad emozionare parecchio, ma le cose brutte invece le skippo a 2x ;).

Q: Dal 2015 questo è il primo anno senza un nuovo film Star Wars. 

Ti manca la possibilità di vedere un nuovo film,o ritieni che questa pausa faccia bene a tutti?

A:L’attesa tra Solo e The rise of Skywalker è stata lunghissima e The Mandalorian aiuta parecchio a non sentire questa mancanza ma è vero, Star Wars è sinonimo di Cinema e, l’attesa fino al 2023, è comunque simbolica e forse necessaria, ma non per noi. Io credo che Lucasfilm e Disney debbano seriamente mettersi a tavolino e capire, comprendere e  conoscere meglio il fenomeno Star Wars.

Purtroppo, a quei livelli, il lato commerciale è troppo invasivo, la vendita del merchandising è fondamentale, se non necessaria per il successo o meno di un film di quel tipo, e con l’era Disney, purtroppo questo è venuto a mancare. Tonnellate di giocattoli e merchandising invenduti ovunque (e parlo di quello dedicato all’era Disney) e credo che questo, insieme alle troppe, ma anche comprensibili sfuriate dei fan, hanno fatto sì che Lucasfilm/Disney non capissero che direzione prendere. La trilogia sequel ne è la dimostrazione più evidente. Nessuna direzione precisa e tanta confusione.

Al momento non mi manca la possibilità di andare al cinema, a vedere un nuovo Star Wars. Ma se qualcuno mi dicesse che domani uscirà a sorpresa Episode X potrei anche esplodere incontrollatamente. 

Q: Pensando ad un nuovo film… ritieni che il successo universalmente riconosciuto a The Mandalorian, avrà impatto sullo stile delle nuove pellicole?

A:Non lo so. Purtroppo non mi fido più di Lucasfilm, o meglio è dal 1999 che continuo a sperare di riprovare la magia (indefinibile) di Star Wars in ogni prodotto e, nonostante qualche sprazzo di “quella roba lì”, non ho ancora visto un equilibrio e una consapevolezza di quello che hanno a disposizione, per poter essere sicuro del fatto che “il prossimo Star Wars sia SICURAMENTE una figata pazzesca”… Sono lontanissimo da quella certezza purtroppo, anche se The Mandalorian un minimo di stabilità me la sta trasmettendo.

Detto questo, mi sembra invece che, per quello che riguarda il mondo Video Ludico, non ne stiano sbagliando uno. Ogni prodotto, a partire da Battlefront, riesce sempre a trasmettere “quella roba lì”. Ecco, lì ho totale fiducia, ma parlo da non esperto e non appassionato di quel mondo, e mi limito ad esaltare la parte visiva, la serietà e le storie che ci mettono a disposizione.

Q: So che hai un bimbo piccolo quindi forse ti sarai già posto la domanda …

Fra una decina di anni, Star Wars avrà ancora una qualche presa sui giovani, o sarà definitivamente considerata una passione per i cinquantenni?

In generale, come ti immagini il futuro del brand Star Wars (non solo film)?

A: Temo che il progetto di Lucas prima, e la Kennedy poi, di aggiornare il brand per le nuove generazioni, sia fallito e sono convinto che, Star Wars stia diventando un gioco per vecchi boomer di 50 anni come il sottoscritto.

Il futuro di Star Wars lo stiamo già vivendo e non è affatto roseo, secondo me. Ci vedo un grande punto interrogativo, ma anche una grande certezza: noi della vecchia guardia. Non dimenticate mai che il mondo del merchandising è lo specchio del successo di un prodotto come Star Wars e, se ci fate caso, ormai, il 90% dei temi trattati nei gadget in vendita, riguarda ancora la trilogia classica. Hasbro, LEGO, Hot Toys, Adidas e via dicendo, si concentrano massivamente sui personaggi della trilogia classica. O, se proprio vogliamo andare oltre, sui personaggi o serie che hanno comunque quel design, The Mandalorian in primis. C’è giusto giusto Ahsoka Tano che tiene alto il nome di Star Wars in una generazione cresciuta e appassionata da The Clone Wars prima, e Rebels poi.

Logico che non voglio generalizzare, ci sono moltissime sacche di nuovi adepti starwarsiani, ma nell’insieme, credo siano veramente molto pochi. Oppure fanno poco rumore e spendono zero nel foraggiare quel commercio.

Q: In molti pensano che le serie tv saranno un possibile approdo per i fan di Star Wars, che sono rimasti un po’ delusi dai nuovi film…

Sei anche tu di questa idea?

A: Credo possa essere una strada molto interessante. Budget inferiore al cinema, per cui meno stress sugli incassi al botteghino, meno restrizioni e più contenuti adulti. Storie più complesse, articolate, lunghe e forse, una libertà creativa, che permette a chi scrive, e a chi dirige, di poter spaziare e sperimentare, alzando l’asticella della qualità.

Game of Thrones ha dimostrato ampiamente che quella è la strada giusta da seguire, ma anche i più “giovani” Stranger Things e Cobra Kai non sono da meno, per cui, perché no? Se la qualità continua ad essere questa, ben vengano mille serie TV Star Wars.

Q: Tra l’altro siamo tutti eccitati per l’imminente uscita della seconda stagione di The Mandalorian…

Considerando il grande consenso che hanno ricevuto Jon Favreau e Dave Filoni, ritieni che potrebbe aumentare il loro impegno? C’è chi vorrebbe che siano loro i nuovi supervisori dei film e delle serie TV targate Star Wars. Tu che ne pensi di questa idea?

A: Se fosse per me darei tutta la Lucasfilm in mano a Jon Favreau, e senza nemmeno pensarci. Il motivo è molto semplice: a differenza di altri, Favreau ha capito il segreto di quella magia ma, soprattutto, ha ascoltato chi di Star Wars ne ha fatto la propria vita, Dave Filoni. Questo fa tutta la differenza del mondo, due teste capaci che collaborano per tirare fuori il miglior prodotto, sotto tutti i punti di vista: The Mandalorian. Ha dei difetti? Certo che ne ha, ma ha anche un cuore che batte all’unisono, con il lato commerciale necessario. The Mandalorian piace a molti e, non solo ai fan, ma, soprattutto vende.

Q: Prossimamente dovrebbe aprire in Florida il nuovo e bellissimo Star Wars: Galactic Starcruiser Hotel

Sei eccitato dalla possibilità di poter vivere una esperienza anche di questo tipo?

Pensi di andare?

A: Sono molto curioso di capire quanto sia immersivo. Non c’è nulla di meglio di vivere Star Wars, più che limitarsi al vederlo.

Se ci andrò? Ma SENZANEMMENOPENSARCI! A qualsiasi costo!

Q: Come stai vivendo questa annata particolare, che ci vede costretti a rinunciare alle nostre amate fiere, diventate ormai il fulcro della nostra passione?

A: In questi anni di eventi, fiere, ritrovi, premiere, presentazioni, lanci e via dicendo, ho sempre cercato di essere presente e attivo per quanto mi era possibile. Per cui ammetto che qualche mese di stacco ci stava anche, adesso però, comincia ad essere un pelo troppo. Mi mancano gli amici, le emozioni e mi manca vivere da vicino sto fandom più unico che raro.

Ringrazio personalmente, e a nome della redazione, Roby Rani per averci concesso la possibilità di fare questa bella chiacchierata..

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