Una vita nel Fandom di Star Wars. Intervista a Francesca Tulli

Nel format di GuerreStellari.Net, indirizzato al Fandom italiano di Star Wars, ampio spazio viene dedicato alle persone che hanno fatto di questa passione un vero e proprio stile di vita.

Oggi, con questa intervista, dedichiamo la pagina a Francesca Tulli, che da oltre 20 anni rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per il Fandom, in particolare per il collezionismo ed il costuming a tema Star Wars.

Ciao Francesca, puoi presentarti brevemente, indicando se e quale ruolo svolgi all’interno di associazioni, gruppi o fan club di Star Wars?

Ciao! Sono una ragazza di Roma e “cerco modestamente di farmi strada nell’universo” del fandom di Star Wars dal 2001. Ho partecipato sin da allora alle convention e agli eventi nazionali e internazionali, lasciando la mia impronta nei fan club di Cloud City,  Jedi Knights, Jedi Outcast,  GuerreStellari.net (la prima generazione!). Attualmente scrivo articoli per testate dedicate come fantascienza.com per cui ho svolto dei reportage dalle ultime Star Wars Celebration. Sono un membro attivo della 501st Italica Garrison e della Rebel Legion Italian Base (le ho viste nascere entrambe) del fan club di Yavin 4 (partecipo alla Starcon annuale) e di recente sono entrata nella redazione di Empira.

Come e quando è nata la tua passione per Star Wars? E perché proprio per Star Wars?

Questa storia, che sarà narrata (forse) in un libro di prossima uscita, se mai qualcuno sarà interessata a leggerla, cominciò nel 1997 dopo un fortunato viaggio a Disneyland Paris quando mio padre mi portò nella piccola videoteca vicino casa per affittare un film di fantascienza ‘nuovo’  grazie al quale potevo prenderne gratuitamente uno ‘vecchio’. Uscì con in mano la videocassetta di Independence Day e quella di Guerre Stellari. Quello che è successo dopo era fuori dal suo controllo, la mia vita non è stata più la stessa. “Non so spiegare cosa è successo” ho fatto crescere questa passione e negli anni è diventata parte di me. Per rispondere in breve per me non esiste nulla di paragonabile a Star Wars: un altra opera moderna per quanto bella, ispirata o altrettanto coinvolgente e affine non gli toglierà mai la sua unicità.

Cosa si prova ad essere parte fondamentale di un gruppo di costuming a tema Star Wars?

Fondamentale è una parola che si può utilizzare per ogni componente del gruppo che si dia da fare su tutti i fronti. Io faccio la mia parte. Durante gli eventi di promozione del film o le fiere del fumetto si cerca di intrattenere il pubblico, rompere la monotonia delle persone che si avvicinano con curiosità alle nostre attività e sognano di possedere un armatura in casa, fare scambi interculturali con i membri delle altre Garrison e stare con gli amici. Durante gli eventi di beneficenza (o eventi “Charity”) si cerca di rendere più sopportabile la giornata in ospedale di un paziente, specialmente nei reparti di pediatria, dove i bambini si improvvisano Cavalieri Jedi impugnando una spada laser con i membri della Rebel Legion o si fanno scortare dagli Stormtroopers della 501st.

So che sei una esperta di collezionismo. Come è nata questa particolare propensione?​

Ho due zii collezionisti che mi hanno dato l’esempio quando ero bambina, sono sempre stata una collezionista. Ho sempre avuto questa propensione. Bisogna avere una certa mentalità, scovare tesori in ogni viaggio, scambiare e vendere, dedicarsi alla catalogazione e alla ricerca. Loro hanno collezionato conchiglie e bambole io action figures e potenzialmente qualsiasi cosa abbia la scritta Star Wars sopra dal 1997. Gli unici nemici sono il denaro, lo spazio e la polvere!

Quali soddisfazioni hai ricevuto con i gruppi/associazioni di cui fai parte o, in generale, coltivando la tua passione per Star Wars?

Innumerevoli. Posso dire  di aver fatto un viaggio con Anthony Daniels, aver urlato ‘I love you’ ad un incredulo Harrison Ford, intervistato Daisy Ridley (per “Il Risveglio della Forza”) il cast di Rogue One e ovviamente aver partecipato a tre splendide Celebration (Londra “16, Orlando “17, Chicago “19) ma niente di tutto questo starebbe stato possibile senza gli altri, già gli altri, le persone che si sono messe in mezzo tra la mia vita monotona e la passione, con cui ho condiviso negli anni tutto questo. L’ultima enorme soddisfazione è stata  la partecipazione al 4 di Maggio nel cuore della “mia Roma” per lo Star Wars Day del 2019.

Nella tua lunga esperienza all’interno del cosiddetto “Fandom Attivo” ci sono state difficoltà o delusioni?

Assolutamente sì, come in tutte le cose  ma superata l’adolescenza ho sempre mantenuto un principio quello di non litigare con nessuno. Ha funzionato (almeno nei limiti del possibile) e all’attivo vedo le persone andare e venire negli anni e spesso i litigi all’interno del fandom avvengono per questioni estranee a Star Was (fidanzamenti, amicizie, denaro) per cui è facile mantenere buoni rapporti con tutti e coltivare amicizie e conoscenze.

C’è qualche argomento che non abbiamo trattato e di cui ti piacerebbe parlare?

Il fandom tossico quello nato negli ultimi anni sui social network. Vorrei parlare di questo. Non si tratta davvero di fan di Star Wars, nessun “bullo” può aver capito il senso di questa pacifica e spensierata saga. Ovviamente mi riferisco alle rimostranze di massa contro gli attori (spingerli al suicidio o minacciarli di morte) e alle realtà più quotidiane: mi preoccupa molto vedere due persone che litigano seriamente per “un film” figuriamoci per Star Wars, cercando di affossare l’altro solo per “non aver apprezzato” o “aver apprezzato troppo” un episodio della saga. Peggio quando si usa questo pretesto per arrivare ad insulti omofobi, sessisti o razzisti strumentalizzando qualcosa di così “puro” e bello. Spariranno ma questa realtà ancora esiste, per fortuna lo so solo per sentito dire e non ne faccio parte.

La Forza sia con voi!

Francesca Tulli

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