SACRIFICIO….Ciak…Si gira…

Silenzio! Si gira…
Motore?
Partito!
Ciak! Scena quinta, prima..e…….Azione!!

Foto: Marco Puglia


Basta sentire queste parole che improvvisamente la salivazione si azzera, il battito accelera, il respiro si accorcia – manco fossimo all’orale della maturità.
A chiunque sia capitato di ricevere un primo ciak, sarà quasi sicuramente capitato di sperimentare qualcuna di queste sensazioni.
Potrai anche essere diventato una star del cinema, ma è sicuro che quella prima volta, non te la potrai mai dimenticare e, in un giorno d’estate del 2018, è successo anche a me.
E dire che non era neanche la mia prima volta, su un set cinematografico ma, tra stare dietro le telecamere, mimetizzato tra i tecnici di scena, e starci difronte, vi garantisco, passa tutta la differenza del mondo.

Foto: Manuel Bravi

Come dicevo 2 anni fa (caspita già 2 anni…) sono stato invitato, dagli amici Gabriele Galli, Marco Puglia e Roby Rani  (produttori di “Sacrificio – Unofficial Star Wars Story”) a far parte del loro Cast.
La gioia e l’emozione sono state doppie perché, da un lato, parte della trama si basava sulla ricerca e l’inseguimento di una cellula della neonata Ribellione, quindi era il compito ideale per un membro della pattuglia di Biker Scout Imperiali. Dall’altro, si prospettava la “combo” perfetta, perché potevo partecipare per la prima volta ad un film e persino indossando l’amata armatura da Biker Scout.
In pratica, come dice sempre il mio amico Fabio, “una figata pazzesca!!”
Tranquilli, l’entusiasmo era tanto, ma non è che il mio primo pensiero sia stato “Ah! Come sarà bello partecipare al Red Carpet della notte degli Oscar….cosa mi metto!?”
Va bene che vivo nel mondo della fantascienza ma, anche io ho ogni tanto mi devo dare dei limiti.
Ovviamente, sapevo che si trattava di poche scene ma, diffidate da chi vi dice che un fan film sia una cosa improvvisata o dilettantistica. Soprattutto se ad essere coinvolte sono delle persone come quelle che erano dietro questa produzione.

Foto: Antonio Moro

Fin dal primo momento sono rimasto sorpreso dalla professionalità e dalla competenza di molti di loro.
Cinepresa di altissimo livello (la stessa usata in Star Wars ep.7) moltissime persone coinvolte nei ruoli più disparati, costumi e props di altissimo livello, effetti speciali strepitosi per essere un fan film, e la musica molto coinvolgente.
Poi le due vere chicche, scoperte durante la post-produzione: il doppiaggio di alcune scene con le voci di Ottavio Piccolo, grande attrice e storica doppiatrice di Leia, e quello di Benedetta Degli Innocenti, l’attuale doppiatrice di Ray.
A tutto questo si devono aggiungere le varie location usate, di per sé anonime, ma che incredibilmente prendono vita e si trasformano, con pochi ma sapienti tocchi, diventando incredibili set che, attraverso la lente magica della telecamera, ci trasportano in una galassia lontana lontana…
Grazie a tutto questo, una spiaggia, una pineta, un vecchio rudere, tutto prende vita e diventa l’ambientazione perfetta per un risultato così coinvolgente.
Ma nulla di tutto ciò avviene per magia. Dietro c’è tantissimo lavoro, di ogni tipo. Ricerche, sopralluoghi, richieste di permessi, preparazione del set e delle scenografie, contatti logistici, trasporti, fino ad arrivare alla distribuzione dell’ambitissimo cestino.

Foto: Andrea Fiumana

Alla fine, quando i due registi (Alessandro Randi e Michele Lugaresi) hanno dato il primo ciak, e sono iniziate le riprese, è stato il coronamento di un lunghissimo lavoro di preparazione molto impegnativo. Per questo i miei complimenti vanno a tutti quelli che si sono adoperati in tutte queste attività fondamentali.

Ovviamente, chi vi scrive non è mai stato un attore (e mai lo sarà) ma, credetemi, a volte non è affatto facile seguire le richieste del regista. Semplicemente manca la dimestichezza, la tecnica e l’esperienza per eseguire a comando espressioni, o anche semplici movimenti. Tutto facile, sulla carta, ma diventa complicato in quei frangenti.

Sì, ho paura che dovrò accantonare definitivamente il mio sogno di arrivare alla notte degli Oscar (e dire che avevo anche già preparato un brevissimo discorso di ringraziamento).

Fortunatamente con me c’erano anche dei veri attori professionisti, ed il loro supporto è stato molto prezioso. Soprattutto, ne ho messo a dura prova la pazienza, ma grazie a loro, sono riuscito ad imparare tante cose. Persino come fare bene una cosa, apparentemente banale, come cadere a terra (e qui un doveroso ringraziamento va anche al materassino che si è prestato ad attutire le cadute, per proteggere la mia armatura).

Foto: Andrea Fiumana

Al di là di tutto, la cosa più importante, e di cui voglio far tesoro per il futuro, che questa, seppur piccola, esperienza mi ha insegnato, è il grande rispetto per tutti quelli che lavorano nel mondo del cinema.
Troppo spesso, e con troppa facilità, ci si lancia in critiche anche feroci, verso un film oppure un altro.
Certo, non tutti i film possono essere dei capolavori ma anche il peggior film  (anche se poi è sempre una questione di punti di vista e comunque non è questo il caso) ha dietro tantissimo impegno, duro lavoro, dedizione, sacrificio (nel vero senso della parola), pazienza, ore di sonno perse, tempo sottratto alla famiglia e giorni lontani da casa. Chiaramente, le grandi star hanno il beneficio dei grossi guadagni, ma sono pochissime rispetto alla maggioranza delle persone che lavorano in una troupe cinematografica. Per lo più sono persone comuni e sconosciute, che lavorano in questo ambiente, supportate principalmente da una grandissima passione, ingrediente indispensabile per fare questo lavoro.
Tutto questo e molto altro, l’ho ritrovato sul set e nel cast di questo Fan Movie, e non ringrazierò mai abbastanza chi mi ha dato l’opportunità di avere un piccolo assaggio di questo magico mondo.


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