The Clone Wars: molto più di una serie animata

Sono passati 12 anni da quando è uscito nelle sale il film “Star Wars: The Clone Wars”, ovvero l’episodio pilota della serie. La stessa serie che ci ha accompagnato per anni e che ha aiutato molti fan di questo magnifico universo, me compreso, a comprendere molte delle dinamiche appena accennate nei film che, ad una visione superficiale, potrebbero essere sfuggite. Man mano che si procede nella serie, diviene sempre più evidente come non si limiti al solo racconto degli eventi bellici avvenuti durante i 3 anni delle Guerre dei Cloni, ma esplori anche l’evoluzione psicologica ed emotiva di tutti i personaggi che abbiamo imparato ad amare nel corso degli anni, così come la trasformazione della società in cui vivevano. L’articolo che segue conterrà spoiler sulla serie quindi, per chi non l’ha ancora vista ed è interessato a farlo, sconsiglio la lettura e lo invito a recuperare l’intera serie su Disney+. Per tutti gli altri, preparatevi al salto nell’iperspazio.

Io amo la democrazia, io amo la Repubblica

Nelle prime stagioni viene mostrato il primo anno di belligeranza tra la Repubblica e la Confederazione dei Sistemi Indipendenti su larga scala: la difesa di Christophsis, l’invasione di Ryloth o la spettacolare seconda battaglia di Geonosis. Ma mano a mano che si procede nella visione l’attenzione viene impercettibilmente spostata verso l’aspetto politico e sociale della guerra. L’avvicinarsi del collasso dell’economia repubblicana, a causa dei costi ingenti per il reclutamento e il mantenimento di truppe ed armamenti, causa un impoverimento della popolazione ed un peggioramento generale della qualità della vita. Ma il popolo, nonostante sia contrario alla guerra, continua a vedere uno spiraglio di luce nell’oscurità che, contrariamente a quanto si possa pensare, non ha sede nell’Ordine dei Jedi, ma nella figura di Palpatine. Già prima di essere eletto, negli eventi narrati in Episodio 2, ha il pieno sostegno del Senato che vede in lui l’unica speranza di riportare forza e giustizia nella Repubblica, la stessa Repubblica che aveva accantonato la democrazia in favore della corruzione. Basti pensare a quanto poco ci sia voluto per sfiduciare il cancelliere Valorum in Episodio 1. Palpatine ormai è idolatrato, visto come l’unico baluardo che si oppone a quel mondo criminale che ha approfittato della guerra per i propri loschi affari, come si evince in diversi episodi con protagonisti i pirati di Hondo. Tutto questo mentre i Jedi sono troppo impegnati a combattere una guerra a cui non dovrebbero nemmeno partecipare.

Il declino dell’ordine dei Jedi

E proprio grazie a ciò che si è accennato prima, si intuisce che i Jedi non rivestono più un’immagine positiva. Nonostante si definiscano “guardiani della pace”, in realtà sono Generali del Grande Esercito della Repubblica che combatte battaglie invadendo pianeti e, involontariamente, causando devastazioni e carestie. Viene mostrato per la prima direttamente, soprattutto verso la fine della serie, come fossero destinati alla sconfitta nell’esatto istante in cui hanno deciso di partecipare alla guerra. Come in contraddizione ai loro principi, sono diventati ciò che hanno sempre cercato di non essere, dei soldati. Questi eventi hanno fatto sorgere dubbi in personaggi chiave come Anakin e, soprattutto, Ashoka, portandola perfino ad abbandonare l’Ordine, minando la fiducia che Anakin ripone in se stesso.

Anakin e la sua evoluzione psicologica

Tutti questi fattori contribuiscono alla discesa di Anakin verso il Lato Oscuro, alimentando i suoi dubbi, le sue incertezze e l’indottrinamento continuo ma velato da parte di Palpatine accelera questa caduta. Spesso Anakin si ritrova in situazioni in cui il Codice Jedi gli impedisce di proteggere le persone a lui care, vincere battaglie che invece deve abbandonare, essere ciò che realmente vorrebbe. La relazione con Padme, molto più approfondita e intima nella serie, unitamente al rapporto con Ashoka, costituiscono le basi su cui vengono costruite le sue paure e l’impatto che ha avuto l’abbandono della Padawan è stato devastante. Un abbandono causato da una guerra che sta dilaniando la galassia, una guerra che sta devastando la società che lui vorrebbe migliorare, una guerra che sta facendo sprofondare l’ordine a cui appartiene nel baratro a cui è destinato. Con una psiche già travagliata come la sua, questo secondo abbandono, dopo la morte della madre e alla sfiducia nei suoi confronti da parte del Consiglio, viene spinto a fare di tutto pur di non perdere l’unica cosa che gli è rimasta e in cui ripone tutto l’amore che riesce a provare: Padme, sua moglie. Per questo, quando in Episodio 3 si separa dal suo mentore Obi-Wan Kenobi, perseguitato dalle visioni che lo tormentano, si concentra unicamente su Padme, l’unica cosa di valore che gli è rimasta. Questo rappresenta The Clone Wars: l’ascesa al potere di un dittatore, l’orrore della guerra, il degrado della società e, cosa più importante, l’amore in tutte le sue sfaccettature.

Eccoci alla fine di questo viaggio, nella speranza che sia stato di vostro gradimento. Vi ringrazio per l’attenzione e vi invito a continuare a seguire GuerreStellari.net per altri approfondimenti su questo magnifico universo e tanto altro ancora.
Che la Forza sia con voi. Sempre

Exit mobile version