JJ Abrams parla dei test screening (inesistenti) di Episodio IX e dei fan “tossici”

JJ Abrams e Adam Driver sul set di Star Wars L'Ascesa di Skywalker

JJ Abrams è stato intervistato da Esquire riguardo la conclusione della saga con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, parlando del fatto che il film non sia ancora stato mostrato ad altre persone al di fuori di pochissime persone e ha speso qualche parola riguardo Rian Johnson e i fan “tossici”.


Sì, sì. Sicuro, ma intendi il film finale? No. Voglio dire, la verità è che neanche io ho potuto vedere la pellicola finita. Il processo funziona che si fa il mix, poi si lavora per un po’ su diversi punti dove si corregge il colore alla fotografia, poi si fa il suono al mix, quindi si mettono insieme i vari pezzi finché non si pensa “Oh così sembra fantastico!”. A quel punto si mette il sonoro. E a quel punto si pensa “Oh così ha un sonoro incredibile!”. Ma si continua a mettere insieme i pezzi nella propria testa, ma l’ho solo mostrato ad amici e alla famiglia, ma non abbiamo mai fatto un test screening.

JJ Abrams prosegue parlando delle scelte prese da Rian Johnson e di come lo abbiano in realtà aiutato nella gestione della pellicola:

Ci sono state delle scelte che hanno reso le cose più divertenti per noi. Per esempio, Rian ha deciso di non avere tutto il gruppo all’avventura insieme, e per noi è stato veramente divertente poterlo raccontare, con i droidi, con il fiato sul collo, in una pazza, disperata avventura. Le scelte che ha preso per sono state da fan, da lettore della sceneggiatura, da suo fan, da fan di Star Wars… è stato divertente vedere come il suo punto di vista fosse quello di sorprendere lo spettatore ed è stato veramente divertente, perché mi ha sorpreso quasi ogni volta. Quindi, l’ho amato per questo. Come regista, lavorando su Episodio IX, sorprendentemente, nulla di quello che ha fatto ne Gli Ultimi Jedi si è opposto sulla strada di quello che avremmo voluto iniziando il lavoro, idee che avevamo avuto su quello che sarebbe potuto essere, quindi… non ha in alcun modo fatto deragliare ciò che avrei voluto perseguire. Infatti, ha anche aiutato a rafforzare alcune idee perché abbiamo potuto prendere delle scelte che, in qualche modo, hanno preso vantaggio dal fatto che Rian non ha fatto delle cose come le avevamo pensate.

Conclude, in qualche modo parlando sempre di Rian Johnson, dato che il regista è stato spesso mira di attacchi spesso pesanti e personali da parte di alcuni fan definiti “tossici”. Questa l’opinione di JJ Abrams su tali persone:

Penso che la questione più grande sia: come è cambiato tutto quanto? La reazione a Star Wars, l’aumento degli attacchi, la negatività crescente, la Minaccia del Fandom la chiamano. Non è una cosa limitata a Star Wars, ovviamente. Penso che viviamo in un periodo in cui, se non si è divisivi, se non si creano delle cose negative che siano facili esche, sembra che a volte non si partecipi al gioco.Ho sempre amato Star Wars perché ha un cuore grande. Sono sempre stato d’accordo e ho sempre creduto a tutto quello che succede in ogni film, che fosse dei prequel o della trilogia originale? No. Ma amo Star Wars? Sì. Quindi per me, la speranza – e so che è un po’ naive – che si possa tornare in un momento in cui si prendano le cose più alla leggera. Non dobbiamo essere d’accordo con tutti gli elementi per amare qualcosa. Non conosco nessuno che abbia una sposa o un partner o un membro della famiglia o un amico che venga amato e apprezzi ogni singolo elemento di questa tale persona. Dobbiamo tornare, penso, a vedere le sfumature e ad accettare le cose. E quindi, da fan di Star Wars, mi sento di amare ogni cosa dei film? No. Ma amo Star Wars? Diavolo, sì.

Per leggere l’intervista completa vi consigliamo di recarvi su Esquire (attenzione agli spoiler su The Mandalorian però), quelli che vi abbiamo riportato e tradotto sono infatti solo le parti più interessanti di quanto dichiarato da JJ Abrams riguardo Star Wars: L’ascesa di Skywalker.

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