Jon Favreau parla di The Mandalorian

Jon Favreau è ormai una figura affermatissima nel mondo della produzioni televisive e cinematografiche. In una lunga intervista al THR, tra il Re Leone e Marvel, ha parlato ampiamente di come ha realizzato The Mandalorian, di cui vedremo il trailer nella nottata di venerdì.

Iniziamo concentrandoci sulla nuova azienda. Cos’è Golem Creation?

Sono affascinato dalla sovrapposizione tra tecnologica e racconto. Melies, i fratelli di Lumiere, Walt Disney, Jim Cameron. È una cosa di tradizione. Quando si ha un momento di rottura tecnologica come con Star Wars o Avatar, o come Jurassic Park, la mente delle persone va in uno stato in cui crede alle illusioni come realtà. La cosa divertente per me è che non sei fregato ma sei complice e d’accordo nel sospendere la tua incredulità se lo spettacolo è sufficientemente gradevole. È per questo che Star Wars è così longevo e perché sono circondato da artwork, perché questo è il mondo in cui volevo giocare perché la tecnologia e il mito si uniscono in maniera perfetta.

Quindi quali sono i tuoi prossimi passi?

Molto si concentrerà sulle opportunità che le nuove tecnologie di produzione hanno da offrire, e anche in termini di piattaforme e distribuzione. Potrebbe essere qualsiasi elemento da The Mandalorian, dove stiamo usando la tecnologia dei motori di gioco, lavori con la camera virtuale e la produzione virtuale che abbiamo sviluppato con il Re Leone, applicando queste conoscenze nel realizzare un progetto dove usare elementi virtuali ed estensioni virtuali in tempo reale. È un qualcosa di cui le persone parlavano ma siamo stati i primi ad usarlo nella produzione. (…)

Ci saranno persone che sentendo produzione digitale con The Mandalorian penseranno che con i prequel di Star Wars non è andata molto bene. Come sono diverse le situazioni?

Posso dire che i prequel, e in generale George Lucas, siano le fondamenta per quello che è stato realizzato. È la prima persona che ha usato la fotografia digitale, è stato il primo a fare dei personaggi completamente in CG. Tutta l’idea di non avere neanche una versione analogica del film, ma di averla in digitale è stata di George. Per non parlare di EditDroid , diventata Avid e Pixar che è nata dai laboratori Lucasfilm, quindi è chiaramente il centro dell’universo di quello che stiamo facendo. È tutto costruito sulla spalle di quello che è stato in grado di innovare.

(…) siamo anche 20 anni dopo e c’è stata anche una democratizzazione delle abilità sul set. Non è più una cosa di pochi, le opportunità sono state espanse e disseminate, gli effetti che ti costerebbero milioni di dollari adesso puoi farli sul tuo PC, con programmi di video editing non professionali. Quando George ha visitato il set ha detto “Oh, noi lo abbiamo fatto” ma intendeva con i chroma key e i set. Adesso abbiamo schede NVIDIA che consentono di avere effetti direttamente sulla camera, abbiamo dei vantaggi che ci consentono di migliorare le cose.

Sul perché non sia stata utilizzata con Episodio IX:

Ogni film è un puzzle e ci sono dei margini di libertà per raccontare le storie se vai in un ambiente reale. (…) Il modo in cui lavoro e le storie che racconto sono costruite su quello che queste tecnologie hanno da offrire, quindi Episodio IX non ha potuto usare questi strumenti. Se notate, c’è un certo aspetto del personaggio principale su The Mandalorian, una certa dimensione della nave, uno stile che si allinea alla Trilogia Originale. Sto provando a rievocare l’estetica non della trilogia ma del primo film. (…) Quello che mi ha affascinato fin dall’inizio è l’idea più cupa e pazza di Star Wars, l’aspetto Mad Max di Star Wars.

Racconta inoltre come si sia presentato lui con un’idea a Disney:

Ho scritto quattro episodi prima di avere qualsiasi accordo, perché volevo farlo, ma solo se anche loro avessero voluto farlo nel modo che intendevo io.

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Pensavo a Star Wars fin dall’acquisizione di Disney. Con il Re Leone è stato un lavoro a tempo pieno per anni ma con solo 3 ore dedicate. La serie TV mi ha consentito di essere produttore esecutivo e di scrivere tutto. Come essere uno chef. Ho scritto il menù per lo staff, persone fantastiche in quello che fanno e ho supervisionato e aiutato nel cucinare e produrre tutto.

Quindi questo è il motivo per cui non hai diretto gli episodi?

È il motivo per cui poteva funzionare per Disney. In più con il servizio streaming emergente c’era l’opportunità di raccontare una storia più grande della sola televisione ma senza le aspettativedi un film rilasciato nella vacanze. Il tipo di Star WARS che racconto è più piccolo e con nuovi personaggi.

Questa è la parte di intervista relativa a The Mandaloria e Star Wars in generale. Cosa ne pensate delle sue dichiarazioni e delle curiosità che ha rivelato?

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