[Recensione] – Catalyst: A Rogue One Story

“Catalyst: A Rogue One Story” è uscito oltreoceano nel 2016 per mano del talentuoso James Luceno, ma soltanto adesso può entrare nelle nostre collezioni di libri in Italiano grazie alla linea “Oscar Fantastica” di Mondadori.
Risulta leggermente ironico pensare che il libro che si occupa dei ritardi nella costruzione della Morte Nera abbia avuto esso stesso dei ritardi di pubblicazione a causa del passaggio dei diritti dei libri.
Adesso che Mondadori li detiene non ha esitato a rimettersi in paro e fare uscire già alcuni titoli come Rogue One le raccolta di fumetti Han Solo & ChewbaccaLe avventure di Luke Skywalker ( clicca QUI la recensione) Leia Principessa di Alderaan e Bloodline.
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Descrivere Catalyst è facile: essendo il prequel di Rogue One, è il perfetto anello di congiunzione tra le due trilogie, e tende a rendere ancora più solido lo spin off, unendosi alla perfezione ai prequel, cominciando la storia non tanto con Impero contro Ribelli, ma nel pieno delle Guerre dei Cloni.
La storia infatti comincia così, con i due coniugi Erso prossimi al diventare genitori di Jyn, che devono vedersela con i problemi dell’esser ricercatori con due fazioni che si fanno guerra, contendendosi i risultati delle loro ricerche con una galassia in guerra sullo sfondo.

Riroviamo anche un Orson Krennic, qui ancora Comandante, che cerca di farsi strada fra i ranghi militari, impegnandosi nel costruire quanto prima la Super Arma in grado di porre fine alla guerra, cercando di attirare l’attenzione di Mas Amedda, braccio destro di Palpatine, il tutto sotto lo sguardo critico di Tarkin.
Essendo strettamente legato a Rogue One, non poteva mancare anche il famigerato Saw Guerrera, che non sarà l’unica “canaglia” con cui avremo a che fare, fa il suo debutto in queste pagine Has Obitt, un contrabbandiere Dresseliano, che si ritroverà ad esser una pedina dell’Impero.

Perchè se il libro cominciava nel furore delle guerre dei cloni, ma ovviamente con lo svolgersi degli eventi, si arriva alla fine della guerra con la Repubblica che viene spazzata via e prendere il posto il malvagio Impero Galattico.
Ed in questo libro come poche altre opere prima di lui, Rogue One in primis, si percepisce la crudeltà di questo Impero Galattico dove le persone vengono mandate via dai loro pianeti natali, interi ecosistemi vengono rasi al suolo, ed intere popolazioni rese in schiavitù pur di mantenere la “pace” nella Galassia.


La bravura di Luceno in questo è esattamente il fare di Catalyst una storia che ha moltissimo di quanto accaduto nella realtà con il Progetto Manhattan durante la seconda Guerra Mondiale: gruppi di scienziati sparpagliati nella galassia ad occuparsi solamente di una parte della super arma, senza che nessuno di loro capisse il vero scopo delle ricerche.

Sono proprio le ombre oscure che provengono da questo “Progetto Celestiale” a far riflettere il lettore, e non solo, che forse questo impero non è proprio questo faro di speranza di cui la Galassia aveva bisogno…
Detto ciò non vogliamo farvi intendere di trovarvi di fronte ad un libro denso di descrizioni di battaglie e scene d’azione, tutt’altro; ad eccezione di una manciata di scene di suspense il libro sarà incentrato sulle riflessioni dei personaggi, sulle azioni o macchinazioni necessarie per far si che tutte le pedine facciano la loro mossa giusta.


Questo però lascia smorzare parecchio il senso di ansia o preoccupazione per alcuni personaggi che, trattandosi di una storia precedente i film, tende a far calare la tensione e la gravità di alcune situazioni, arrivando come a farle vivere al lettore leggermente “sottogamba”.
Il tutto avviene però riuscendo nella caratterizzazione di personaggi come Galen o Lyra Erso, ed in parte lo stesso Krennic, che da Rogue One sono potuti sembrare leggermente bidimensionali per colpa dello screentime, ma adesso si ritrovano con un background più corposo che li conduce perfettamente a quanto visto nel film.


Proprio questo riempire la storia con particolari importanti per la storia di Star Wars, rende Catalyst un tassello essenziale della storia del nuovo canone perchè ci porta a vedere come l’Impero vede il prossimo, tutti utili, nessuno indispensabile, ed inoltre rende chiaramente la difficoltà della realizzazione della Morte Nera.

In Sintesi

Se vi è piaciuto Rogue One ed almeno una volta vi siete fatti la domanda “ Perchè ci mettono 19 anni a costruire la prima Morte Nera?” allora non potete perdervi Catalyst: un tripudio di inganni, ricerche e macchinazioni per portare il nuovo L’Impero verso il dominio della galassia con la sua arma suprema.
Il Formato, con la copertina morbida, ne fa di un libro estremamente comodo da sfogliare sia a casa che in viaggio.
Personalmente le uniche due pecche che ho trovato nel romanzo si limitano al non provare timore per la sorte di alcuni personaggi, e la lentezza di alcuni capitoli iniziali ma una volta superati il libro è un continuo crescendo che una volta terminato farà sicuramente voglia di vedere , o leggere, Rogue One di cui Catalyst si conferma il perfetto antipasto.

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