Solo: A Star Wars Story – l’inedita importanza di un trailer

Che i trailer dei film di Star Wars siano sempre molto attesi, visti e commentati è un fatto difficilmente contestabile ma, probabilmente, mai come nel caso di Solo: A Star Wars Story si tratterà di un tassello fondamentale in grado di dare speranze o affossare, forse anche definitivamente, la pellicola.

Sia chiaro, non vogliamo essere in alcun modo disfattisti e speriamo di essere piacevolmente sorpresi da quanto è stato realizzato da Lucasfilm ma tanti, forse troppi, sono i dubbi che ci portiamo dietro fin dall’annuncio del progetto e che, con le difficoltà successive, non hanno fatto altro che acuirsi o anche accumularsi.

Il cambio di registi

Negli scorsi mesi e prima che arrivasse Star Wars: Gli Ultimi Jedi è stato uno degli elementi di discussione in grado di accendere il fandom. Tra chi si è schierato dalla parte di Phil Lord e Chris Miller, imputando alla Lucasfilm un eccessivo controllo degli autori assunti, e chi ha festeggiato l’arrivo di Ron Howard, “tanto gli altri due era chiaro non fossero adatti”, personalmente mi schiero esattamente a metà. Di certo non è mai un successo di una produzione cambiare i registi così tanto avanti nei lavori ma, evidentemente, ci saranno state delle motivazioni valide per fare questo investimento.

Sarà interessante chiarire quanto Howard abbia rigirato e se questo sia stato fatto con uno stile differente, elemento che potrebbe portare ad una discontinuità autoriale fin troppo evidente all’interno della pellicola. Difficilmente, comunque, tale aspetto verrà chiarito.

Infatti, di ciò che avverrà nelle prossime ore ci interessa decisamente di più…

…La trama, concept inedito…

Se l’esperimento Rogue One, che si muoveva comunque su una base decisamente più solida, lo possiamo dichiarare a posteriori assolutamente riuscito (almeno per quelli che sono i gusti di chi vi scrive e dei componenti del sito), il progetto Solo si muove su un terreno totalmente sconosciuto: raccontare il percorso di un personaggio, mostrando vari momenti della sua vita (è già stato dichiarato che ci saranno dei salti temporali, quanti e di quale entità non si sa). Il personale timore è che la pellicola possa essere semplicemente una raccolta di momenti “iconici” di Han Solo, dalla rotta di Kessel al liberare Chewbacca, passando per l’ottenimento del Falcon, ma privi delle necessaria continuità per rendere il film scorrevole e godibile.

Neanche è da sottovalutare il fatto che guerra, spade laser e tanti altri elementi tipici della Saga saranno quasi completamente assenti – a meno di sorprese – cosa che neanche Rogue One ha provato a fare.

Al contempo, anche riguardo il o i villain ci poniamo tante domande. Ci sarà Boba Fett? Solo lui? Quanto potrà/potranno essere convincenti vista la probabile natura episodica della pellicola?

Ci aspettiamo (Speriamo?), quindi, un teaser che ci faccia comprendere, anche solo parzialmente, questi fattori e che sappia accendere una scintilla e la curiosità dei fan.

…e il nuovo Han Solo: Alden Ehrenreich.

Ma – anche assumendo che quanto espresso poco sopra ci convinca – veniamo al problema principale, in cui non è neanche necessario parlare delle capacità attoriali (non ne avrei neanche le competenze): Alden Ehrenreich ci convincerà nel ruolo di Han Solo?

E’ inutile negarlo, soprattutto per quanto riguarda i protagonisti della trilogia originale, si è creato un legame indissolubile tra attori e personaggi, cosicché appare impossibile andare ad immaginarsi un altro attore che interpreti Luke, Leia o – nella fattispecie del caso – Han Solo. Harrison Ford è stato in grado di dare delle caratteristiche immediatamente riconoscibili al personaggio, aspetti rispetto ai quali la sceneggiatura può solo dare una piccola mano, e se a ciò aggiungiamo una non proprio evidente (per essere eufemistici) somiglianza tra i due, le perplessità aumentano ulteriormente.

Ed è proprio questo l’elemento attorno al quale gira il successo del film e che, già da stanotte con lo spot del superbowl e domani con il trailer, potrebbe affossare la campagna pubblicitaria e la riuscita di un’opera che potrebbe anche essere valida sotto tutti gli altri punti di vista. Il timore personale è che, in questo caso, possa essere stato fatto un passo più lungo della gamba per quella che è la sensibilità di molti fan.

Di fatto, non ci resta che attendere e sperare che i miei/nostri timori possano essere, se non spazzati via, almeno allontanati.

Solo: A Star Wars Story riuscirà a convincerci?

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