Le ragioni dietro al licenziamento di Trevorrow finalmente spiegate?

Qualche giorno fa, il fandom è stato scosso dalla notizia dell’allontanamento di Colin Trevorrow (Jurassic World) dalla regia dell’ultimo episodio della saga di Guerre Stellari, l’ancora non titolato Episodio IX.

La ragione ufficiale dietro alla rottura da parte di Lucasfilm è stata una “divergenza creativa sul progetto”, ma i più curiosi nell’ambiente di Hollywood si sono interrogati sulle vere ragioni dietro la scelta.

La supposizione numero uno è il disastro commerciale del recente lavoro indipendente del regista, The Book of Henry, che è arrivato a guadagnare solo 1,6 milioni di dollari, facendo temere alla Lucasfilm un possibile disastro anche in casa.
Star Wars è un franchise di quarant’anni, composto da otto film e numerose opere collegate che fruttano oltre 7,5 miliardi di dollari al botteghino. Una proprietà intellettuale di incredibile valore, che davanti alla disfatta del progetto indipendente del regista ha storto il naso.

Una fonte che vuole rimanere anonima, con conoscenze sia nella realizzazione di Jurassic World che The Book of Henry, ci informa che ci potrebbero essere altre ragioni, più profonde, dietro al licenziamento, riguardanti il carattere difficile del regista.

“Mentre giravamo Jurassic World ha speso molte energie nel dimostrare che le sue opinioni erano quelle giuste … ma dato che era stato assunto direttamente da Spielberg, nessuno poteva dire ‘Sei licenziato!’ […] una volta finito il tutto, dopo aver deciso di produrre Henry, Trevorrow è diventato insopportabile. Aveva un punto di vista egoistico, ed era convinto che fosse la cosa giusta.”

Durante la pre-produzione di Episodio IX, la relazione Trevorrow-Lucasfilm è diventata velocemente “non gestibile” per i continui commenti e cambiamenti nella stesura della sceneggiatura.

“Quando uscirono le prime critiche a The Book of Henry c’è stata come l’impressione che Kathy volesse affossarlo perché non avevano più intenzione di lavorare con lui […] è un tipo difficile. È veramente, veramente sicuro di sé, fin troppo.”

Kathy è ovviamente la manager della Lucasfilm, che si è già trovata nell’occhio del ciclone per avere allontanato dalla regia dello spin-off su Han Solo i due registi Phil Lord e Chris Miller.
Per quanto riguarda l’eccessiva confidenza con sè stesso, Trevorrow ha ammesso in un’intervista con Esquire nel 2015 che

“I registi hanno bisogno di un livello di fiducia che può facilmente cadere nella delusione […] bisogna spingerla fino all’arroganza, ma senza mai oltrepassare quella linea.”

Gli attriti tra i registi e le grandi realtà dell’industria del cinema non sono nulla di nuovo, ma un altro motivo potrebbe stagliarsi all’orizzonte nella scelta di allontanare Colin dalla regia, ovvero l’accostamento del regista con la questione del “white privilege” di Hollywood, questione che ha colpito Trevorrow in maniera personale, come ha ammesso al Los Angeles Times:

“Fa male pensare che possa essere usato come esempio del white male privilege”

In ogni caso, la decisione di espellerlo in maniera così diretta edal progetto è stata della Kennedy, che dopo 5 anni in Lucasfilm sembra non farsi problemi nel licenziare o rimpiazzare I registi, se non ritenuti all’altezza del compito.

Ci dice un veterano della regia che

“C’è un ostacolo molto grande quando si parla di Star Wars, ovvero Kathleen Kennedy […] Se la infastidisci in qualche modo, qualunque modo, sei fuori. Un sacco di giovani registi vengono qui e dicono ‘voglio fare questo, voglio fare quello’. Molti di loro si immergono completamente nell’hype e non intendono minimamente giocare secondo le regole. Vogliono dare il loro contributo in maniera diversa, e Kathleen Kennedy non ha tempo da perdere con queste cose”

Fonte: vulture

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