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Una buona idea in cerca di una storia

viaggio nel processo di evoluzione creativa di Star Wars


di Davide G. Canavero



     Premessa: le radici del tronco

     Non esiste opera che nasca nella mente del suo autore nella forma definitiva in cui il grande pubblico la conosce; e Star Wars non fa eccezione, naturalmente. Anzi, potremmo dire che il caso dell'epopea più popolare dell'ultimo quarto del XX secolo è esemplare di quanto possa essere lungo e travagliato il parto di un'opera che, a prima vista, sembra scritta di getto, avventurosa, fresca e ingenua. L'equivoco di credere nello spontaneismo è quello in cui è più facile cadere quando ci si accosta a un capolavoro e ci si interroga sull'ispirazione dell'autore. Dietro un classico c'è quasi sempre quello che gli antichi chiamavano il labor limae, un paziente "lavoro di lima", un aggiustamento continuo, un perfezionamento instancabile.
     Forse non tutti sanno che la sceneggiatura di Star Wars come la conosciamo oggi è il frutto di una lunga serie di rielaborazioni e riscritture che hanno alimentato come un combustibile non soltanto la storia del primo film, da esse direttamente derivato per processo evolutivo, ma anche di molti dei capitoli successivi della saga, che spesso hanno beneficiato di idee inizialmente scartate. Esistono fondamentalmente cinque versioni successive della storia di Star Wars, a partire da una storia iniziale molto diversa e molto più ampia del prodotto finale, dal cui tronco sono nati tanti altri frutti. Il nostro scopo è di dedicarci all'esame approfondito di questi "Star Wars prima di Star Wars" con una serie di obiettivi:

  • ripercorrere un itinerario evolutivo, l'avventura creativa dell'epopea nella mente dell'Autore;
  • analizzare con metodo filologico e critico tutti gli elementi della storia che appaiono e scompaiono in ogni versione, se possibile cercando di capire i motivi delle modifiche e fornendo interpretazioni;
  • analizzare tutti gli elementi che vengono riutilizzati negli "episodi" successivi della saga, fino ai recenti Prequel;
  • tentare di ricostruire con la massima precisione possibile l'esatta genesi e il successivo sviluppo delle tematiche della saga, per capire in che modo —e in quali tempi— è progressivamente venuta ad assumere la sua conformazione finale.

     Queste sceneggiature del primo film, tolta quella definitiva, a tutti nota, non sono mai state pubblicate ufficialmente e, pur non costituendo una rarità, in quanto facilmente reperibili su Internet grazie alle scansioni o trascrizioni di chi ne entrò in possesso, sono comunque un tesoro prezioso per ogni appassionato animato da interessi storici e filologici; e, tuttavia, esse sono sconosciute anche alla stragrande maggioranza dei fan, in particolare italiani, poiché nel nostro paese non sono mai state tradotte.
     Ci interessa spingerci al di là della sterile curiosità per "com'era la storia prima", senza limitarci a registrare semplicemente i cambiamenti intervenuti nel corso del tempo, prendendone atto come dati di fatto; ma formulando interpretazioni per giungere a una comprensione nuova e a una ricostruzione il più possibile esaustiva.


     1. “Una buona idea in cerca di una storia”: …-1972

     Al liceo, nelle ore di arte, capitava che il giovane George, anziché eseguire il compito assegnato, disegnasse soldati spaziali armati (John Baxter, George Lucas, La biografia, 1999); gli stormtrooper erano più o meno nella sua mente già nel 1960.

     Tutto ebbe inizio con il serial Flash Gordon Conquers the Universe del 1940, che il giovane Lucas guardava avidamente nelle repliche di molti anni dopo, con le sue avventure mirabolanti e rocambolesche; e persino con titoli di testa che, in uno degli episodi, scorrevano su un piano inclinato, in attesa di divenire immortali grazie allo stesso regista californiano.
     L’eroe dello spazio uscito dalla matita di Alex Raymond divenne, nella mente del giovane George, l’archetipo del fantastico e il tronco sul quale finirono per innestarsi tutte le altre suggestioni cinematografiche e letterarie destinate, un giorno, a dare forma alla sua personale saga fantastica.
     Già nel 1969 Lucas confidava a Lalo Schifrin, il compositore delle musiche del suo primo film, THX 1138 (nonché del celeberrimo tema della serie TV e poi film Mission: Impossible), la propria intenzione di realizzare un film su Flash Gordon. Senonché i diritti finirono nelle mani del nostro Dino De Laurentiis, che progettava di realizzare lo stesso sogno di Lucas, portando l’eroe dei fumetti sul grande schermo e affidando la regia a Federico Fellini; e nonostante questi si tirasse indietro, i diritti rimasero in possesso del produttore napoletano, che terrà a battesimo molto più tardi, nel 1980, un lungometraggio kitsch e un po’ psichedelico con Sam Jones, Ornella Muti, Mariangela Melato, Max Von Sydow e le musiche dei Queen; un carrozzone che fa il paio con un altro lavoro prodotto poco dopo dallo stesso De Laurentiis, il Dune affidato a David Lynch nel 1984, quello con Sting. Due tentativi discutibili di bissare il successo epocale di Star Wars, rievocandone la grandiosità epica ma spingendo troppo in là il gusto dell’impasto sincretistico, senza il senso della misura lucasiano.
     Dobbiamo dunque dire grazie al produttore italiano se il Nostro, una volta raggiunto il successo con American Graffiti, pur avendo riempito le proprie casse, non poté fare suoi i diritti di Flash Gordon: oggi la storia del cinema sarebbe un’altra e così la storia del costume. Senza tema d’esagerazione, il mondo sarebbe indubbiamente diverso.
     Si dice che la necessità aguzzi l’ingegno e infatti Lucas, costretto a “ripiegare” su un’epopea di propria invenzione, finì per dare vita a qualcosa di molto più grandioso e artisticamente degno del modello originario.
     La lavorazione di THX 1138 aveva in qualche modo reso più concreto nel regista il proposito di dedicarsi all’affresco di un universo improntato all’avventura “escapista”, una space opera (o meglio space fantasy) romantica e d’ampio respiro, il tipo di storia che egli stesso avrebbe voluto vedere, nonché l’esatto opposto del mondo claustrofobico e disumanizzato che portava sugli schermi col suo film d’esordio.
     Per riuscire nel suo intento, e forse non del tutto consapevole di un tale obiettivo, nel 1972 Lucas si mise a scrivere. Era un lavoro che odiava, una fatica che gli pesava e gli fruttava risultati stentati; allora come oggi, diranno i più maligni. In quella fase, inoltre, la scrittura era ancora un’attività saltuaria, cui egli si dedicava nelle pause di lavorazione del suo secondo film, il già citato American Graffiti. Ma le idee che frullavano nella sua mente fin dalla gioventù questa volta iniziavano a prendere corpo, favorite, nel loro combinarsi in un affresco organico, anche dagli studi di antropologia che il regista aveva condotto nel suo recente passato, e in particolare dai libri di Joseph Campbell. Durante le riprese aveva già chiare le linee generali del suo progetto: tra un ciak e l'altro del suo film-rievocazione, gli attori Charlie Martin Smith e Richard Dreyfuss lo prendevano in giro dicendosi pronti a entrare nei costumi dei piccoli pelosi “wookiees” dei quali egli parlava non senza una certa dose d’ingenuità. In un modo nebuloso, come in sogno, Star Wars poteva dirsi nato.


     2. Journal of the Whills: 1972-1973

     È dell’inizio del 1973 il primo testo della cui trascrizione siamo in possesso, grazie a Star Wars: The Annotated Screenplays, 1997, a cura di L. Bouzereau (p. 3). È l’incipit di una sinossi di quaranta pagine intitolata Journal of the Whills (“Cronaca degli Whill”) che purtroppo non possediamo se non, appunto, per queste poche ma preziose righe introduttive:


“This is the story of Mace Windu, a revered Jedi Bendu of Ophuchi who was related to Usby C.J. Thape, Padawaan learner of the famed Jedi”

“Questa è la storia di Mace Windu, un venerabile Jedi Bendu di Ophuchi che era imparentato con Usby C.J. Thape, apprendista Padawaan [sic] del celebre Jedi”


     La prima cosa che ci colpisce oggi, nel 2007, a Prequel conclusi —e che non ci colpiva affatto fino al 1999— è la menzione in questo breve, bizzarro incipit di almeno due nomi che avrebbero trovato spazio nella saga solo un quarto di secolo più tardi, cioè Mace Windu (un personaggio la cui natura originaria non sapremo mai, introdotto qui addirittura come protagonista!) e, con una grafia leggermente diversa, il termine padawan, dei quali non c’era traccia nella Trilogia Classica.
     Compare il termine Jedi nella forma primitiva "Jedi Bendu", e sembra alludere neanche troppo implicitamente ai concetti di maestro e allievo ("Padawaan learner"); ma in che senso ciò andasse inteso non è dato di sapere: guerrieri, con ogni probabilità, ma, dal momento che l'idea della Forza non era ancora stata elaborata, nella mente dell'Autore essi non erano sicuramente gli stessi Jedi che conosciamo.
     L’altro elemento che colpisce sono i famosi e misteriosi Whill, sui quali si è espresso lo stesso Lucas, sempre in The Annotated Screenplays (p. 6): “Inizialmente, cercai di far sì che la storia venisse narrata da qualcun altro; c’era qualcuno che osservava la storia nel suo insieme e la registrava, qualcuno di probabilmente più saggio dei protagonisti mortali degli eventi veri e propri. Ad un certo punto rinunciai a questa idea, e il concetto dietro gli Whill divenne la Forza. Ma gli Whill divennero parte di quell’imponente massa di note, citazioni, informazioni di background che usai per le sceneggiature; le storie risultavano alla fine prese dalla ‘Cronaca degli Whill’ ”.
     Questo testo o libro sacro fittizio, che avrebbe raccolto nel suo complesso i fatti della saga lucasiana, ha continuato ad aleggiare nell’immaginario dei fan, favorito anche dalla sua citazione che introduce la novelization di A New Hope, firmata da Lucas ma in realtà scritta da Alan Dean Foster col titolo di Star Wars (Guerre Stellari in Italia, prima edizione Oscar Mondadori, settembre 1977): “Dal Libro Primo della Cronaca degli Whill: «Si trovarono nel luogo sbagliato nel momento sbagliato e divennero eroi». Leia Organa di Alderaan, senatore”.
     Una menzione ufficiale degli Whill in una fonte della saga è giunta —anche in questo caso— solo ai giorni nostri, nel 2005, nel romanzo e nel fumetto de La Vendetta dei Sith; non nel film, poiché la scena in cui trovava posto, quella dello spirito di Qui-Gon Jinn, è stata tagliata: si parla di “sciamani” degli Whill in possesso del vero segreto dell’immortalità; e con il ripescaggio di questa idea di una “sapienza superiore” sembra chiudersi un cerchio apertosi proprio nel 1973 alle origini della creazione di Star Wars, prima ancora che venisse ideata la Forza stessa che, pure, lo ha poi caratterizzato così profondamente.

     A quell’anno risalgono anche altri documenti manoscritti di Lucas dei quali il volume che abbiamo citato fa menzione: in particolare liste di nomi di personaggi e pianeti scritti a mano, tra i quali il Generale Luke Skywalker; See-Threepio e Artoo-Detoo (due operai); Generale Vader; Han Solo; Chewbacca (un principe wookiee); Bail Antilles (un commerciante); Aquilae (un pianeta desertico); Yavin (un pianeta di giungle); Ophuchi (un pianeta gassoso); Alderaan (un pianeta urbanizzato), ecc. Da notare, in questa fase "magmatica" di idee in fieri e appunti senza forma precisa, la presenza di alcuni nomi creati quasi per ispirazione folgorante, per il loro suono gradevole (come Lucas racconta in numerosi aneddoti), e che si conserveranno immutati nella versione finale della sceneggiatura del primo film, anche se tra l'attribuzione originaria e quella finale di solito non c'è alcun nesso. Esemplare il caso del nome 'Vader', che nasce —e viene nei primi tempi usato— per personaggi minori che non c'entrano nulla con quello che Darth Vader sarà dopo. Tra l'altro ciò diminuisce le probabilità che il nome 'Vader' sia stato concepito apposta come allusivo al concetto di 'padre' in funzione del ruolo dei personaggi; è più probabile che sia stato pensato come nome parlante allusivo al concetto vago di "figura patrigna malvagia" per poi associarlo a un qualunque personaggio negativo, anche se non realmente "padre" di nessuno; e che solo in seguito sia stata la radice del nome stesso a suggere l'idea di fare del Vader vero e proprio —quello dei film— il padre di Luke, mettendo in atto ciò il nome era stato in potenza alla sua nascita. Mi pare l'ipotesi migliore per sposare la decisione tardiva sull'identità di Vader e l'innegabile nesso del primitivo nome con la radice indoeuropea per 'padre' (cfr. si veda l'articolo sul significato dei nomi, in questo sito).
     Questi appunti manoscritti del '72-'73, sui quali ogni storico di Star Wars e ogni fan vorrebbe poter mettere le mani, sono la vera matrice della saga ed una fonte sulla quale, fin da subito, venne operata una selezione.
     Il Bouzereau afferma che tutte queste informazioni, insieme alla primissima sinossi perduta di 40 pagine della storia di Mace Windu, andavano a formare proprio la Cronaca degli Whill, un libro di consultazione che dunque, in qualche modo, sarebbe davvero esistito —almeno sulla scrivania di Lucas— e che sarebbe davvero “sacro”, in quanto sorta di Silmarillion dal quale avrebbero preso vita tutte le storie della sua saga, Prequel inclusi (innegabilmente Episode I, come vedremo tra poco). Non è un mistero che ogni autore ami perdersi nei mondi da lui creati, spendendo spesso più tempo a dettagliare lo sfondo, l’ambiente, le tradizioni, la storia e la geografia dei suoi spazi fantastici che a imbastire la trama vera e propria; forse anche nella speranza che, una volta creato un mondo, le storie in un certo senso prendano vita da sole al suo interno, in forza delle leggi che lo governano.


     3. The Star Wars: maggio 1973

     Nella primavera dello stesso 1973 (curiosamente l’anno in cui Tolkien muore e cessa di redigere proprio il Silmarillion) da questo calderone di appunti e suggestioni prende forma una prima trama, una sinossi più snella e coesa, di tredici pagine scritte a mano su carta a righe azzurre con matite no. 2, stando alla biografia di Dale Pollock (Skywalking. The Life and Films of George Lucas, Harmony Books, 1983). Il titolo è The Star Wars, per la prima volta. La versione dattiloscritta di quattordici pagine è datata 25 maggio 1973, una data non casuale per chi conosce e segue le vicende creative di questa epopea: maggio è il mese della nascita di Lucas, nonché il mese tradizionale di uscita di ogni film; e il 25 maggio, in particolare, è la data di uscita del primo film nel 1977 e de Il ritorno dello Jedi nel 1983.
     Lucas, su Mediascene Prevue #42, 1980, afferma: “Penso di aver tirato fuori il nome The Star Wars prima della storia stessa. Quando iniziai la cosa, dovevo darle un nome. Avevo scritto note, fatto ricerche nel corso degli anni, ma fino a che non ebbi terminato American Graffiti nel ‘73 non iniziai a scriverlo davvero”. Parole che confermano la ricostruzione storica: il nome che oggi e per sempre caratterizza la saga nasce solo in questa fase, quando —dopo ricerche e appunti nel corso del tempo— Lucas inizia davvero a scrivere. E continua: "Tuttavia la mia storia iniziale di 14 pagine non aveva quasi nulla a che vedere con il prodotto finale”.
     Questo primissimo sunto della trama ha veramente poco a che spartire con il film definitivo, per ammissione dello stesso Lucas in questa e altre interviste, ma soprattutto per la stringente evidenza dei fatti. Sia la trama che i personaggi sono presi di peso da un film del 1958, Kakushi toride no san-akunin ("La fortezza nascosta"), del grande regista giapponese Akira Kurosawa, un artista che Lucas aveva studiato alla scuola di cinema e ammirato profondamente.
     Il debito nei confronti de La fortezza nascosta è tale che l’introduzione al testo di The Star Wars è una parafrasi del sunto del film giapponese che appare nella biografia di Kurosawa di Donald Richie, The Films of Akira Kurosawa (prima edizione 1965), praticamente un testo universitario del giovane Lucas studente di cinematografia:


The Hidden Fortress:

“It is the sixteenth century, a period of civil wars. A princess, with her family, her retainers, and the clan treasure is being pursued. If they can cross enemy territory and reach a friendly province they will be saved. The enemy knows this and posts a reward for the capture of the princess”.

The Star Wars:

“It is the thirty-third century, a period of civil wars in the galaxy. A rebel princess, with her family, her retainers, and the clan treasure, is being pursued. If they can cross territory controlled by the Empire and reach a friendly planet, they will be saved. The Sovereign knows this, and posts a reward for the capture of the princess”.


     Rispetto al modello diretto c’è la patina fantascientifica “à la Flash Gordon”, ma di fatto rimane un semplice remake del film di Kurosawa trasportato nello spazio, così come un’altra opera dello stesso, Shichinin no samurai ("I sette samurai"), 1954, era stata reinventata nel mondo western ne I magnifici sette nel 1960.
     A dire il vero in questa fase Lucas sta semplicemente cercando di mettere a fuoco una trama precisa all’interno di quel magma di idee e suggestioni di cui si è detto, ed è proprio per riuscirci che tenta la strada di una trama già esistente, avventurosa, epica ed esotica (il fascinoso cinema giapponese) adatta a fare da canovaccio.
     Lo stesso intento divenuto poi fondante per la sua epopea, quello cioè di riscrivere miti antichi in chiave moderna, non è ancora completamente strutturato, tanto che la storia appare pura fantascienza collocata nel futuro della nostra linea temporale, con tanto di riferimento cronologico preciso, il XXXIII secolo, variazione dell’equivalente notazione del testo saccheggiato.
     Ecco il testo completo, che proponiamo con a fronte una nostra traduzione italiana, forse la prima ad essere realizzata.

(N.B. si è intervenuto anche sul testo inglese, con una correzione di carattere se non filologico quantomeno logico: nella scena della cantina "An are lies on the ground" è stato corretto in "An arm", per evidenti ragioni).



THE STAR WARS
Story Synopsis
BY
GEORGE LUCAS

A
LUCASFILM LTD.
FILM
May, 1973


Deep Space.
The eerie blue-green planet of Aquilae slowly drifts into view. A small speck, orbiting the planet, glints in the light of a near by star.


Suddenly a sleek fighter-type spacecraft settles ominously into the foreground moving swiftly toward the orbiting speck. Two more fighters silently maneuver into battle formation behind the first and then three more craft glide into view. The orbiting speck is actually a gargantuan space fortress which dwarfs the approaching fighters. Fuel pods are jettisoned. The six fighters break off into a power dive attack on the huge fortress. Lazer bolts streak from the fighters creating small explosions on the complex surface of the fort. Return fire catches one of the fighters and it bursts into a million pieces. Another of the craft plows into a gun emplacement jutting from the fortress causing a hideous series of chain reaction explosions. The chaos of battle echoes through the vastness of space.




It is the thirty-third century, a period of civil wars in the galaxy. A rebel princess, with her family, her retainers, and the clan treasure, is being pursued. If they can cross territory controlled by the Empire and reach a friendly planet, they will be saved. The Sovereign knows this, and posts a reward for the capture of the princess.


She is being guarded by one of her generals, (Luke Skywalker) and it is he who leads her on the long and dangerous journey that follows. They take along with them two hundred pounds of the greatly treasured "aura spice", and also two Imperial bureaucrats, whom the general has captured.

The two terrified, bickering bureaucrats crash land on Aquilae while trying to flee the battle of the space fortress. They accidently discover a small container of the priceless "aura spice" and are rummaging around the rocks pushing and pulling each other trying to find more when they are discovered by Luke Skywalker and taken to his camp.



The princess and the general are disguised as farmers, and the bureaucrats join their party with the intention of stealing their "land speeder" and "aura spice". It doesn't take them too long to realize the general isn't a farmer and that they are captives about to embark on a dangerous mission. The two bureaucrats are essentially comic relief inserted among the general seriousness of the adventure.


The small group in their sleek, white, two-man "land speeders" travel across the wastelands of Aquilae, headed for the space port city of Gordon, where they hope to get a spacecraft that will take them to the friendly planet of Ophuchi.

At a desolate rest stop, the rebels are stopped and questioned by an Imperial patrol. Apparently satisfied, the captian lets the group continue on their way, but a short distance into the wilderness, they are attacked by the patrol. The Imperial patrol of twelve men is no match for the incredibly skilled and powerful general, who makes short work of the enemy.


One of the two-man "speeders" is destroyed in the fight and the bureaucrats must ride on the back of the remaining one, which slows the group down considerably. They drive into a storm, run low on food and water, but eventually make it to the ruin of a religious temple. In the temple they discover a rebel band of ten boys (aged 15 to 18) who are planning an attack on one of the Imperial outposts. The boys laugh in anticipation of the blow they will strike the Empire in the name of the princess. They all stop laughing, but the laughing continues and they look around in consternation. Into the sanctuary ambles Skywalker, scratching himself, amused at the idealism of the youths. He barely glances at them. The contrast between the boy rebels with their terse nods, their meaningful glances, and Skywalker, a real general, a real man could not be greater. The boys plead to join the party to protect the princess, but the general refuses, and insists they all return to their homes. They say they have no place to go and begin to follow the party across the wasteland.


One night the party is attacked by one of the large beasts that roam the plains, and is eventually killed by the boy rebels. The general reluctantly accepts the presence of the boys, and allows them to join the group.


The general, one of the bureaucrats, and one of the boys, venture into a shabby cantina on the outskirts of the space port, looking for the rebel contact who will help them get a spacecraft. The murky little den is filled with a startling array of weird and erotic [sic] Aliens laughing and drinking at the bar. The bureaucrat and the boy are both terrified as the general orders two drinks and questions the bartender about the rebel contact man. A group of bullies begin to taunt and ridicule the boy. Skywalker attempts to avoid a confrontation, but worse comes to worse, and he is forced to fight. With a flash of light, his lazer sword is out. An arm lies on the ground, one of the bullies lies double, slashed from chin to groin and Skywalker, with quiet dignity, replaces his sword in its sheath. The entire fight has lasted a matter of seconds.

Skywalker, the princess, and their party make contact with the rebel underground, but not before an Imperial spy, who followed them from the cantina, reports their plans to the city governor. The rebels enter the space port to board a trader's ship, whose captain is friendly toward the rebels. The group doesn't realize until it is too late, that it is a trap. Guards pounce on them from everywhere. The princess, the bureaucrats, and the boys run for a ship while Skywalker holds off the guards. They narrowly escape in a stolen space fighter and lose themselves among the giant Imperial fleet looking for the rebels.



The general orbits his ship further and further away from the planet, until he feels it is safe to head out into deep space toward Ophuchi. As he maneuvers to break out of orbit, a patrol craft hails the ship and requests to board and search her. Skywalker tries to discourage them, but the patrol becomes suspicious. Skywalker makes a run for it and the patrol craft fires on them. The rebels return the fire and destroy the patrol craft. The stolen Imperial ship races toward the safety of deep space as twelve fighter craft converge on the destroyed patrol and give chase.



A raging air-to-air battle and chase begins which continues halfway across the galaxy. The rebel boys shoot down many Imperial ships under the harsh and uncompromising instructions of the general. A few of the boys are angered at his cold and relentless directions, although they grow to respect him when they begin to see the results of his training. Their ship is hit several times and begins to break up, causing them to slow down. They maneuver the crippled fighter to an asteroid in an attempt to hide from their pursuers. The trick works, but as they resume their trek across the galaxy, the ship is rocked by a series of explosions and plummets toward the forbidden planet of Yavin.

Everyone jettisons safely away from the doomed craft before it explodes, and using rocket pack, slowly drift to the foreboding surface. The general, the princess, the two bureaucrats with the "aura spice", and one of the rebel boys regroup and set up camp. When only one other boy shows up, the group decides to split up. The general, princess, and bureaucrats head for what appears to be a city, while the two boys go off looking for their comrades. They are watched by a giant furry Alien, who quietly disappears into the foliage.



Skywalker and his party race along a narrow pathway riding "jet-sticks" fashioned from their rescue packs. They round a bend and see the way is blocked by three or four Aliens, riding large bird-like creatures. The general instantly changes direction on to a side path, the others follow close behind, chased by the Aliens. Skywalker drops behind the others and begins shooting at the Aliens with his lazer gun. The Aliens sling a dart-like object at Skywalker as they rush along the road. The general kills the last Alien just as he reaches the gate to the Alien camp. Skywalker cannot curb his "jet-stick" in time and the momentum carries him directly into the enemies' hands.




The group is surrounded by Aliens. Skywalker jumps off his "jet-stick" and takes a defense stance. The Aliens give him room. They seem puzzled by these intruders and jabber to themselves. Two leaders carry on a heated argument. Finally one storms off in disgust and the other summons a guard who steps forward with a large spear in his hand. Skywalker and the Alien stand surveying each other. The Alien makes a lunge, the general counters, and the fight begins. A desperate fight ensues, but eventually Skywalker wins by cutting the Alien in half with his lazer sword. At this, all the Aliens worked into a frenzy mob, carry the general off and throw him over a thousand foot crevasse into a boiling lake.



The general's sure death, terrifies the bureaucrats and moves the princess. The Aliens lead them to a small hut where they are imprisoned. Unknown to everyone, the general grabs an overhanging vine on his descent and swings to safety. He starts back to rescue the others when he encounters an Alien. Skywalker starts to attack, but the Alien drops to the ground jabbering and carrying on. The general recognizes the Alien as the one who argued with the leader, who ordered his death. The general trys to communicate with the Alien, but all he can make out is that the creature worships him and wants to take him some place urgently.

The Alien leads Skywalker to a clearing where a platoon of the Imperial guard is lounging, obviously waiting for someone or something. The general jumps undercover as a herd of Aliens arrive with the princess and bureaucrats in tow. A trade is made and the platoon leaves in a "speed tank" with the three captives. The general tries to follow, but is unable to keep up.


The Alien leads Skywalker to a small farm where he discovers the boy rebels are waiting for him. The farm is owned by a cantankerous old farmer who is married to an Alien. He tells the group that he hates the Empire and shows them the location of an outpost where they might have taken the princess.

The general and his army of youthful warriors plan an attack on the small Imperial outpost. They use surprise and the general's rigorous training to overcome the enemy and capture the outpost. [T]hey discover the princess has been taken to Alderaan, the capitol of the Empire. They make plans to rescue the princess from right under the nose of the Emperor. The only craft at the outpost capable of intergalactic travel is a squadron of one-man devil fighters, which the general trains the kids to use. When they feel they are ready, they strike out toward the center of the galaxy and the heart of the Empire.


Disguised as Imperial rangers, the small armada flies right through the gates of the impressive city-planet of Alderaan and stops at the prison complex. After overcoming a series of difficult barriers and traps they find the princess and free her.


An alarm sounds. The rebels are forced to fight their way out of the prison with "multiple lazer guns" and swords. A few of the boys are killed, but most of them make it to their spacecraft followed by Skywalker and the princess. They break through a ring of Imperial ships attempting to stop them and escape into deep space.



The princess' arrival on Ophuchi is celebrated by a huge parade, honoring the general and his small band. The princess' uncle, ruler of Ophuchi, rewards the bureaucrats, who for the first time see the princess revealed as her true goddess-like self. The general commissions the "boy rebels" into the princess' special guard. After the ceremony is over, and the festivities have ended, the drunken bureaucrats stagger down an empty street arm in arm realizing that they have been adventuring with demigods.


THE END?
MAY 25, 1973
THE STAR WARS
Sunto della trama
DI
GEORGE LUCAS

UN
FILM
LUCASFILM LTD.
maggio 1973


Spazio profondo.
L'inquietante pianeta verde-azzurro di Aquilae lentamente appare nel campo visivo. Una piccola roccia, che orbita intorno al pianeta, luccica alla luce di una stella vicina.

All'improvviso un'astronave scintillante simile a un caccia si colloca minacciosamente in primo piano muovendosi rapidamente verso il corpo celeste in orbita. Altri due caccia silenziosamente fanno manovra verso la formazione da battaglia dietro il primo, quando altri tre caccia scivolando dentro il campo visivo. Il corpo in orbita è, in realtà, una gigantesca fortezza spaziale che fa apparire minuscoli i caccia in avvicinamento. Gusci pieni di carburante vengono espulsi. I sei caccia rompono la formazione e si tuffano in picchiata in un potente attacco all'enorme fortezza. Fasci laser guizzano dai caccia creando piccole esplosioni sulla complessa superficie della stazione spaziale. Il fuoco della contraerea colpisce uno dei caccia e lo manda in un milione di pezzi. Un altro dei caccia si schianta su una piazzola dell'artiglieria che sporge dalla fortezza, causando terribili esplosioni a catena. Il caos della battaglia riecheggia attraverso la vastità dello spazio.

È il trentatreesimo secolo, un periodo di guerra civile nella galassia. Una principessa ribelle, con la sua famiglia, i suoi servitori, e il tesoro del clan, viene inseguita. Se riusciranno ad attraversare il territorio controllato dall'Impero e raggiungere un pianeta amico, saranno in salvo. Il Sovrano è al corrente di tutto ciò, e mette una taglia per la cattura della principessa.

Ella è protetta da uno dei suoi generali, (Luke Skywalker) ed è lui a guidarla nel lungo e pericoloso viaggio che segue. Essi prendono con sé duecento libbre della preziosissima "spezia aura", ed anche due burocrati imperiali, che il generale ha catturato.


I due burocrati, terrorizzati e in perenne bisticcio, precipitano su Aquilae mentre tentano di sfuggire alla battaglia della fortezza spaziale. Per caso si imbattono in un piccolo contenitore della inestimabile "spezia aura" e si mettono a rovistare tra le rocce intorno tirandosi e spingendosi tra loro, nel tentativo di trovarne altra, quando vengono scoperti da Luke Skywalker e condotti al suo accampamento.

La principessa e il generale sono travestiti da contadini, e i burocrati si uniscono al loro gruppo con l'intenzione di rubare il loro "landspeeder" e la "spezia aura". Non gli occorre molto per rendersi conto che il generale non è un contadino e che loro sono prigionieri, in procinto di essere trascinati in una pericolosa missione. I due burocrati sono, essenzialmente, delle macchiette inserite in mezzo alla generale serietà dell'avventura.

I membri del piccolo gruppo, sui propri bianchi e luccicanti "landspeeder" biposto, attraversano la desolazione di Aquilae, diretti alla città spazioporto di Gordon, dove sperano di trovare una nave spaziale che li porti al pianeta amico di Ophuchi.

Durante una fermata in un luogo desolato, i ribelli vengono fermati e interrogati da una pattuglia imperiale. Apparentemente soddisfatto, il capitano lascia proseguire il gruppo per la propria strada, ma a breve distanza nello stesso deserto vengono attaccati dalla pattuglia. La pattuglia imperiale di dodici uomini non regge il confronto con l'incredibile abilità e forza del generale, che elimina il nemico in un baleno.

Uno degli "speeder" biposto viene distrutto durante la lotta e i burocrati sono costretti a trovare posto sulla parte posteriore di quello rimasto, rallentando molto il gruppo. Guidano attraverso una tempesta, rimangono a corto di cibo e acqua, ma alla fine riescono a raggiungere le rovine di un tempio sacro. Dentro il tempio essi scoprono una banda di giovani ribelli (tra i 15 e i 18 anni) che stanno progettando un attacco a uno degli avamposti imperiali. I ragazzi ridono pregustando il colpo che assesteranno all'Impero nel nome della principessa. Smettono tutti di ridere, ma la risata continua ed essi si guardano attorno allibiti. Nel tempio passeggia Skywalker, grattandosi, divertito dall'idealismo dei giovani. Egli li guarda a mala pena. Il contrasto tra i ragazzi ribelli, con i loro cenni concisi, i loro sguardi carichi di significato, e Skywalker, un vero generale, un vero uomo non potrebbe essere più stridente. I ragazzi implorano di potersi unire al gruppo per proteggere la principessa, ma il generale rifiuta e insiste che se ne ritornino alle loro case. Essi affermano di non aver alcun posto dove andare e iniziano a seguire il gruppo attraverso il deserto.

Una notte il gruppo viene attaccato da una delle enormi bestie che si aggirano nella desolazione, e alla fine viene uccisa dai ribelli. Il generale accetta con riluttanza la presenza dei ragazzi, e consente loro di unirsi al gruppo.

Il generale, uno dei burocrati, ed uno dei ragazzi, si avventurano in una locanda malfamata alla periferia dello spazioporto, alla ricerca del contatto ribelle che li aiuterà ad ottenere una nave spaziale. Il piccolo lurido bar è pieno di una sorprendente gamma di alieni strani ed erotici [sic] che ridono e bevono al bancone. Sia il ragazzo che il burocrate sono terrorizzati quando il generale ordina due drink e interroga il barista sul contatto ribelle. Un gruppo di spacconi inizia a provocare e irridere il ragazzo. Skywalker cerca di evitare lo scontro, ma le cose vanno di peggio in peggio, ed egli è costretto a combattere. Con un flash di luce, la sua spada laser è sguainata. Un braccio giace a terra, uno dei bulli è a terra in due metà, tagliato dal mento all'inguine e Skywalker, con placida dignità, rimette a posto la spada nel fodero. L'intero scontro è durato pochi secondi.

Skywalker, la principessa, e il loro gruppo prendono contatto con i ribelli nascosti, ma non prima che una spia imperiale, che li ha seguiti dal bar, riporti i loro piani al governatore della città. I ribelli entrano nello spazioporto per salire a bordo della nave di un mercante, un capitano simpatizzante per i ribelli. Il gruppo non si rende conto finché non è troppo tardi che si tratta di una trappola. Piombano loro addosso guardie da ogni parte. La principessa, i burocrati e i ragazzi corrono verso una nave, mentre Skywalker tiene impegnate le guardie. Riescono per un soffio a sfuggire a bordo di un caccia spaziale rubato e si nascondono all'interno dell'enorme flotta imperiale alla ricerca di ribelli.

Il generale spinge la nave in orbita sempre più lontano dal pianeta, finché non sente di essere al sicuro e di potersi dirigere nello spazio profondo verso Ophuchi. Mentre manovra il velivolo per uscire dall'orbita, una nave di pattuglia contatta la loro nave e richiede di attraccare per ispezionarla. Skywalker cerca di dissuaderli, ma la pattuglia si insospettisce. Skywalker cerca di sfuggire all'improvviso e la nave da pattuglia spara loro contro. I ribelli rispondono al fuoco e distruggono il velivolo. La nave imperiale rubata si dirige verso la salvezza dello spazio profondo mentre dodici caccia convergono verso la pattuglia distrutta e iniziano l'inseguimento.

Una furiosa battaglia aerea con inseguimento inizia per poi continuare per mezza galassia. I ragazzi ribelli abbattono molte navi imperiali sotto i rigidi e inflessibili ordini del generale. Qualcuno dei ragazzi è urtato dalle sue direttive fredde e rigide, anche se cominciano a rispettarlo quando iniziano a vedere i risultati del suo addestramento. La loro nave viene colpita numerose volte e inizia ad andare in pezzi, obbligandoli a rallentare. Essi guidano il velivolo malconcio verso un asteroide, nel tentativo di nascondersi ai loro inseguitori. Il trucco ha successo, ma quando essi riprendono il loro viaggio attraverso la galassia, la nave è scossa da una serie di esplosioni e precipita verso il pianeta proibito di Yavin.

Tutti si mettono in salvo catapultandosi fuori dalla nave condannata prima che esploda e, usando zaini a reazione, lentamente scendono verso l'inquietante superficie. Il generale, la principessa, i due burocrati con la "spezia aura" e uno dei ragazzi si riuniscono e allestiscono un campo. Quando un solo altro ragazzo si fa vedere, il gruppo decide di dividersi. Il generale, la principessa e i burocrati si dirigono verso quella che sembra una città, mentre i due ragazzi si mettono alla ricerca dei loro compagni. Essi vengono osservati da un gigantesco alieno peloso, che scompare silenzioso nella vegetazione.

Skywalker e il suo gruppo corrono lungo uno stretto sentiero a bordo di bastoni a reazione ricavati dai loro zaini di soccorso. Essi svoltano una curva e vedono che la strada è bloccata da tre o quattro alieni che cavalcano grosse creature simili a uccelli. Il generale cambia direzione immediatamente verso un sentiero laterale, gli altri lo seguono a breve distanza, inseguiti dagli alieni. Skywalker si lascia superare dagli altri e inizia a sparare agli alieni con la sua pistola laser. Gli alieni scagliano un oggetto simile a un dardo verso Skywalker mentre si lanciano attraverso la strada. Il generale uccide l'ultimo alieno proprio mentre raggiunge l'ingresso del campo degli alieni. Skywalker non riesce a frenare il suo bastone a reazione in tempo e lo slancio lo porta direttamente nelle mani dei nemici.

Il gruppo viene circondato da alieni. Skywalker salta giù dal suo bastone a reazione e assume una posizione di difesa. Gli alieni gli lasciano spazio. Sembrano confusi da questi visitatori e borbottano fra loro. Due dei capi arrivano a un'accesa discussione. Alla fine uno si allontana infuriato e disgustato e l'altro chiama una guardia che fa un passo avanti con una grossa lancia in mano. Skywalker e l'alieno stanno in piedi osservandosi l'un l'altro. L'alieno fa un balzo, il generale contrattacca e il duello ha inizio. Si accende uno scontro disperato, ma alla fine il generale vince tagliando in due l'alieno con la spada laser. A quel punto tutti gli alieni si ammassano con frenesia, portano via il generale e lo gettano in un crepaccio profondo mille piedi con un lago di lava.

La morte certa del generale terrorizza i burocrati e commuove la principessa. Gli alieni li conducono verso una piccola capanna dove vengono imprigionati. All'insaputa di tutti, il generale afferra un ramo sospeso durante la caduta e si arrampica verso la salvezza. Egli ricomincia a salvare gli altri quando incontra un alieno. Skywalker inizia ad attaccare, ma l'alieno si getta a terra continuando a borbottare. Il generale riconosce l'alieno, quello che ha litigano con il capo, che ha ordinato la sua morte. Il generale prova a comunicare con l'alieno, ma non ottiene altro se non l'adorazione della creatura, che vuole condurlo in qualche posto urgentemente.

L'alieno conduce Skywalker verso uno spiazzo dove un plotone di guardie imperiali sta in evidente attesa di qualcosa o qualcuno. Il generale salta non visto, mentre un branco di alieni sopraggiunge con la principessa e i burocrati legati. Viene fatto uno scambio e il plotone parte a bordo di un carro armato da corsa con i tre prigionieri. Il generale cerca di inseguire, ma non riesce a tenere il passo.

L'alieno conduce Skywalker in una piccola fattoria dove scopre che i giovani ribelli lo stanno aspettando. La fattoria è di proprietà di un irascibile contadino sposato con un'aliena. Racconta al gruppo che odia l'Impero e mostra loro l'ubicazione di un avamposto dove possono aver condotto la principessa.

Il generale e il suo esercito di giovani guerrieri progettano un attacco al piccolo avamposto imperiale. Usano l'effetto sorpresa e il rigoroso addestramento del generale per sopraffare il nemico e conquistare la base. Essi scoprono che la principessa è stata condotta su Alderaan, la capitale dell'Impero. Elaborano un piano per salvare la principessa proprio da sotto il naso dell'Imperatore. Nella base gli unici velivoli capaci di effettuare viaggi interstellari sono una squadriglia di "caccia devil" monoposto, che il generale insegna ai ragazzi a pilotare. Quando sentono di essere pronti, essi si lanciano all'attacco verso il centro della galassia e il cuore dell'Impero.

Camuffata da pattuglia imperiale, la piccola flotta vola direttamente attraverso le porte dell'impressionante città pianeta di Alderaan e si ferma al complesso di detenzione. Dopo aver superato una serie di difficli barriere e trappole essi trovano la principessa e la liberano.

Un allarme inizia a suonare. I ribelli sono costretti a guadagnare l'uscita della prigione combattendo con pistole laser multiple e spade laser. Alcuni dei ragazzi rimangono uccisi ma la maggior parte di loro riesce a raggiungere i propri caccia, seguiti da Skywalker e dalla principessa. Irrompono attraverso una schiera di navi imperiali che cercano di fermarli e fuggono nello spazio profondo.

L'arrivo della principessa su Ophuchi viene celebrato da una grandiosa parata, che rende onore al generale e alla sua piccola banda. Lo zio della principessa, governatore di Ophuchi, ricompensa i burocrati, che per la prima volta vedono la principessa rivelarsi nella sua vera natura semidivina. Il generale affida ai giovani ribelli l'incarico di essere la guardia personale della principessa. Dopo che la cerimonia è finita e i festeggiamenti sono terminati, i burocrati, ubriachi, barcollano in una strada deserta a braccetto rendendosi conto che hanno vissuto avventure in compagnia di semidei.

FINE?
25 maggio 1973


     Già a una prima lettura è evidente la quantità di spunti riemersi poi, negli anni, in ciascuno degli episodi della saga cinematografica. In questa vivace sinossi, animata da un afflato raymondiano / kurosawiano, c'è davvero un po' di tutto: è un intruglio naif e frizzante, un grande serbatoio dell'immaginario lucasiano al quale il regista ha poi attinto ininterrottamente negli anni, fino ai recenti Prequel. È una lunga cavalcata senza respiro, tanto lunga e tanto densa da contenere troppo materiale per un solo adattamento cinematografico di due ore, come vedremo.
     Passiamo all'analisi dettagliata, sequenza per sequenza, con l'indicazione di quali episodi cinematografici vedono il recupero di ciascun elemento di questa originaria trama.


Spazio profondo.
L'inquietante pianeta verde-azzurro di Aquilae lentamente appare nel campo visivo. Una piccola roccia, che orbita intorno al pianeta, luccica alla luce di una stella vicina.

Lucas ha già in mente l'incipit del film, un incipit che resterà sempre uguale in tutte le pellicole: la prima scena è nello spazio, presso un grande corpo celeste, con delle astronavi che solcano il buio cosmico.
Aquilae corrisponde al futuro Tatooine.


All'improvviso un'astronave scintillante simile a un caccia si colloca minacciosamente in primo piano muovendosi rapidamente verso il corpo celeste in orbita. Altri due caccia silenziosamente fanno manovra verso la formazione da battaglia dietro il primo, quando altri tre caccia scivolando dentro il campo visivo. Il corpo in orbita è, in realtà, una gigantesca fortezza spaziale che fa apparire minuscoli i caccia in avvicinamento. Gusci pieni di carburante vengono espulsi. I sei caccia rompono la formazione e si tuffano in picchiata in un potente attacco all'enorme fortezza. Fasci laser guizzano dai caccia creando piccole esplosioni sulla complessa superficie della stazione spaziale. Il fuoco della contraerea colpisce uno dei caccia e lo manda in un milione di pezzi. Un altro dei caccia si schianta su una piazzola dell'artiglieria che sporge dalla fortezza, causando terribili esplosioni a catena. Il caos della battaglia riecheggia attraverso la vastità dello spazio.

Fa subito la sua apparizione la futura Morte Nera. Ora non ha un ruolo centrale nella storia; ma il suo aspetto è già quello di un planetoide, come l'espediente di scambiarla per un corpo celeste naturale (una "roccia", una piccola luna) lascia intendere, pur in assenza di una descrizione dettagliata.
Reminiscenze di questa scena ci sono in A New Hope quando i TIE sfrecciano verso la stazione spaziale nelle scene d'intermezzo; ma soprattutto nell'inizio de Il ritorno dello Jedi, con i caccia e lo shuttle che si avvicinano alla nuova Morte Nera in costruzione che orbita sopra la luna di Endor.
Inoltre, qui è in corso una battaglia. Lucas ha ancora una volta "chiuso il cerchio" con La vendetta dei Sith, aprendo il film con la prima scena di battaglia e proprio con dei caccia che scendono in picchiata verso il teatro dello scontro.
Le scene che seguono, infine, dimostrano che Lucas aveva chiaramente in testa come dovesse svolgersi l'attacco alla Morte Nera di Ep4, che tuttavia qui riveste un semplice ruolo di sfondo, posto all'inizio anziché alla fine.


È il trentatreesimo secolo, un periodo di guerra civile nella galassia. Una principessa ribelle, con la sua famiglia, i suoi servitori, e il tesoro del clan, viene inseguita. Se riusciranno ad attraversare il territorio controllato dall'Impero e raggiungere un pianeta amico, saranno in salvo. Il Sovrano è al corrente di tutto ciò, e mette una taglia per la cattura della principessa.

Come già detto, questa è una semplice parafrasi del sunto di Donald Richie de La fortezza nascosta di Kurosawa. Qui si palesa il modello ispiratore, per ora evidentissimo. E si pone nel futuro della nostra linea temporale.
Il concetto della "principessa ribelle in fuga" troverà due incarnazioni. La prima al termine del processo di elaborazione di A New Hope, che mostrerà proprio una "principessa" e proprio una "ribelle" contro l'Imperatore, in fuga con i famosi piani rubati verso un pianeta amico (Alderaan); senza gli altri elementi che caratterizzavano l'idea. La successiva incarnazione di questo originario concetto si avrà in Episode I, quando la vicenda della [principessa --> regina] in fuga col suo seguito e il suo tesoro, in territorio ostile e sotto mentite spoglie, scartata per il primo film, viene portata sullo schermo con la descrizione del fasto della regina Amidala (anche se a bordo c'è soprattutto il faraonico guardaroba). Il territorio nemico da attraversare in incognito è Tatooine, controllato dagli Hutt, e anche questo elemento non aveva trovato sbocco nel primo film, perché se Amidala assume l'identità dell'ancella Padmé, Leia agiva apertamente, pur nascondendo il suo appoggio alla ribellione.
Compare già la figura di un minaccioso tiranno.


Ella è protetta da uno dei suoi generali, (Luke Skywalker) ed è lui a guidarla nel lungo e pericoloso viaggio che segue. Essi prendono con sé duecento libbre della preziosissima "spezia aura", ed anche due burocrati imperiali, che il generale ha catturato.

Il nome Luke Skywalker compare già qui, per la prima volta, benché la sua figura corrisponda piuttosto a Obi-Wan Kenobi, nel ruolo della guida saggia e autorevole, ma soprattutto al Qui-Gon Jinn di Episode I che protegge la regina Amidala nel suo viaggio pericoloso, dal momento che in A New Hope Leia e Obi-Wan non si incontravano neppure.
La "spezia aura" è un doppio riferimento, alla spezia "melange" di Dune e ad Aura, la principessa di Flash Gordon.


I due burocrati, terrorizzati e in perenne bisticcio, precipitano su Aquilae mentre tentano di sfuggire alla battaglia della fortezza spaziale. Per caso si imbattono in un piccolo contenitore della inestimabile "spezia aura" e si mettono a rovistare tra le rocce intorno tirandosi e spingendosi tra loro, nel tentativo di trovarne altra, quando vengono scoperti da Luke Skywalker e condotti al suo accampamento.

Il duo comico. I due contadini pasticcioni, impauriti e sempre bisticcianti di Kurosawa diventano qui due burocrati e diverranno poi —nelle bozze successive— i nostri droidi, conservando i tratti del bisticcio e della paura (limitatamente a C-3PO).
La loro caduta sul pianeta desertico Aquilae diverrà, evidentemente, la caduta di C-3PO e R2-D2 su Tatooine.
In questa primissima versione i burocrati di Lucas appaiono anche avidi di tesori, perché l'influsso del modello giapponese è ancora fortissimo, e questo tratto sarà perduto nei droidi.
Ma mi pare di poter affermare che la coppia di burocrati fifona e avida ritorni anche in Episode I nella coppia Nute Gunray – Rune Haako, i due pavidi e avidi mercanti neimoidiani, esperti di commercio e politica (come i burocrati), caratterizzati inoltre come spiccatamente meschini e anche un po' imbranati, sicuramente grotteschi e sgradevoli a differenza dei droidi della vecchia Trilogia, che avevano in qualche modo ereditato solo i tratti più nobili e positivi del modello originario.


La principessa e il generale sono travestiti da contadini, e i burocrati si uniscono al loro gruppo con l'intenzione di rubare il loro "landspeeder" e la "spezia aura". Non gli occorre molto per rendersi conto che il generale non è un contadino e che loro sono prigionieri, in procinto di essere trascinati in una pericolosa missione. I due burocrati sono, essenzialmente, delle macchiette inserite in mezzo alla generale serietà dell'avventura.

Il tema del travestimento ricorre più volte nella saga, ma questa scena ritornerà in questa forma solo in Episode I, con la giovane regina Amidala/Padmé e il suo protettore e guida Qui-Gon Jinn vestiti da contadini di Tatooine in giro per Mos Espa.
Compaiono già il nome e il concetto di "landspeeder".
Il tema del personaggio pauroso trascinato suo malgrado in un'avventura più grande di lui ritorna sempre in Episode I proprio in Jar Jar, che viene scoperto per caso da Qui-Gon e inizialmente "tollerato" come un peso, come avviene ai burocrati con il generale.


I membri del piccolo gruppo, sui propri bianchi e luccicanti "landspeeder" biposto, attraversano la desolazione di Aquilae, diretti alla città spazioporto di Gordon, dove sperano di trovare una nave spaziale che li porti al pianeta amico di Ophuchi.

La prima evoluzione (e incarnazione filmica) di questa idea sarà il viaggio nel deserto del vecchio Ben Kenobi e del giovane Luke verso Mos Eisley per cercare una nave con cui lasciare Tatooine e dirigersi ad Alderaan (appunto il "pianeta amico" della situazione). Ma anche il viaggio dal deserto a Mos Espa di Qui-Gon e Padmé sempre verso un spazioporto e sempre per poter lasciare il pianeta eredita tratti di questa vicenda.
Superfluo sottolineare l'omaggio costituito dal nome della città, Gordon.
Ophuchi corrisponde al futuro Alderaan, pacifico e alleato; anche se, per adesso, era immaginato, come si vede dagli appunti di Lucas, come pianeta gassoso con città sospese (donde il futuro Bespin; e l'ispirazione viene ancora dalla città delle nuvole di Flash Gordon).


Durante una fermata in un luogo desolato, i ribelli vengono fermati e interrogati da una pattuglia imperiale. Apparentemente soddisfatto, il capitano lascia proseguire il gruppo per la propria strada, ma a breve distanza nello stesso deserto vengono attaccati dalla pattuglia. La pattuglia imperiale di dodici uomini non regge il confronto con l'incredibile abilità e forza del generale, che elimina il nemico in un baleno.

La prima parte di questa scena sarà utilizzata in A New Hope quando la pattuglia imperiale ferma e interroga Luke e Ben a Mos Eisley alla ricerca dei droidi. La scena però verrà risolta in maniera rapida e totalmente diversa perché, nel frattempo, Lucas avrà inventato nientemeno che il concetto di Forza...
Un recupero più preciso di questa scena si può intravedere ne Il ritorno dello Jedi, quando al controllo della navetta Tydirium Vader lascia passare i nostri per poi aspettarli al varco.


Uno degli "speeder" biposto viene distrutto durante la lotta e i burocrati sono costretti a trovare posto sulla parte posteriore di quello rimasto, rallentando molto il gruppo. Guidano attraverso una tempesta, rimangono a corto di cibo e acqua, ma alla fine riescono a raggiungere le rovine di un tempio sacro. Dentro il tempio essi scoprono una banda di giovani ribelli (tra i 15 e i 18 anni) che stanno progettando un attacco a uno degli avamposti imperiali. I ragazzi ridono pregustando il colpo che assesteranno all'Impero nel nome della principessa. Smettono tutti di ridere, ma la risata continua ed essi si guardano attorno allibiti. Nel tempio passeggia Skywalker, grattandosi, divertito dall'idealismo dei giovani. Egli li guarda a mala pena. Il contrasto tra i ragazzi ribelli, con i loro cenni concisi, i loro sguardi carichi di significato, e Skywalker, un vero generale, un vero uomo, non potrebbe essere più stridente. I ragazzi implorano di potersi unire al gruppo per proteggere la principessa, ma il generale rifiuta e insiste che se ne ritornino alle loro case. Essi affermano di non aver alcun posto dove andare e iniziano a seguire il gruppo attraverso il deserto.

I due burocrati appollaiati sul retro del landspeeder non possono non far venire i mente i droidi.
Ma più interessante è la tempesta di sabbia, che appariva in una scena tagliata de Il ritorno dello Jedi, subito dopo aver sconfitto Jabba; e che ritornerà ancora in Episode I.
Le rovine del tempio sacro vennero ripensate nelle bozze successive come setting per Yavin, nella parte finale di A New Hope.
Il plot della banda di giovani piloti scavezzacollo non tornerà nella stessa forma in cui compare qui, tuttavia il tema dell'idealismo giovanile contrapposto alla saggezza della maturità riemergerà nel personaggio del giovane Luke, pilota, idealista e scavezzacollo; e, in forma blanda, nelle squadriglie di piloti ribelli che vedremo nei vari film.
La figura della guida —qui il vecchio generale Skywalker, dopo l'anziano Obi-Wan— ricomparirà ma senza la caratterizzazione tra il burbero e il militaresco che ha qui, poiché si rifà palesemente allo scontroso e severo Rokurota Makabe del film di Kurosawa. Ma il vero modello del plot di giovani guerrieri guidati da un anziano "maestro" durante una serie di battaglie è un altro film del regista giapponese, Sanjuro, del 1962.


Una notte il gruppo viene attaccato da una delle enormi bestie che si aggirano nella desolazione, e alla fine viene uccisa dai ribelli. Il generale accetta con riluttanza la presenza dei ragazzi, e consente loro di unirsi al gruppo.

L'accettazione riluttante riappare, in parte, nel modo in cui Jar Jar viene accettato da Qui-Gon e Obi-Wan, come abbiamo già detto per i due burocrati in precedenza. Più suggestivo stabilire un nesso tra i giovani scavezzacollo desiderosi di avventure e il piccolo Anakin di Episode I, anche lui smanioso di volare e vivere avventure; anche in quel caso c'è un'accettazione riluttante, da parte di Qui-Gon inizialmente e da parte del giovane Obi-Wan anche in seguito.


Il generale, uno dei burocrati, ed uno dei ragazzi, si avventurano in una locanda malfamata alla periferia dello spazioporto, alla ricerca del contatto ribelle che li aiuterà ad ottenere una nave spaziale. Il piccolo lurido bar è pieno di una sorprendente gamma di alieni strani ed erotici [sic] che ridono e bevono al bancone. Sia il ragazzo che il burocrate sono terrorizzati quando il generale ordina due drink e interroga il barista sul contatto ribelle. Un gruppo di spacconi inizia a provocare e irridere il ragazzo. Skywalker cerca di evitare lo scontro, ma le cose vanno di peggio in peggio, ed egli è costretto a combattere. Con un flash di luce, la sua spada laser è sguainata. Un braccio giace a terra, uno dei bulli è a terra in due metà, tagliato dal mento all'inguine e Skywalker, con placida dignità, rimette a posto la spada nel fodero. L'intero scontro è durato pochi secondi.

Inutile sottolineare quanto questa scena sia rimasta sostanzialmente invariata lungo tutto il processo creativo fino ad A New Hope e addirittura si siano conservati numerosi dettagli specifici.

Lucas aveva problemi con lo spelling e quel "erotic Aliens" corrisponde con ogni probabilità (ma una correzione sarebbe indebita perché non incontrovertibile) ad "esotic Aliens". Diverso il caso di "an are lies down", errore di spelling che è stato da noi corretto in "an arm lies down" poiché palese: un sostantivo "are" in inglese non esiste e la scena del braccio ("arm") tagliato è stata poi girata così, ed è a tutti nota.

La seconda incarnazione di questa scena, pur con varianti di un certo peso, è quella che si svolge in Episode II nell'Outlander Club nei bassifondi di Coruscant.


Skywalker, la principessa, e il loro gruppo prendono contatto con i ribelli nascosti, ma non prima che una spia imperiale, che li ha seguiti dal bar, riporti i loro piani al governatore della città. I ribelli entrano nello spazioporto per salire a bordo della nave di un mercante, un capitano simpatizzante per i ribelli. Il gruppo non si rende conto finché non è troppo tardi che si tratta di una trappola. Piombano loro addosso guardie da ogni parte. La principessa, i burocrati e i ragazzi corrono verso una nave, mentre Skywalker tiene impegnate le guardie. Riescono per un soffio a sfuggire a bordo di un caccia spaziale rubato e si nascondono all'interno dell'enorme flotta imperiale alla ricerca di ribelli.

Il contatto con Han Solo ha le sue radici in questa scena, ma è evidente che il personaggio del contrabbandiere nel 1973 doveva ancora essere inventato nella forma a noi nota (e così il Millennium Falcon). Esiste solo questo cenno embrionale a un mercante schierato con i ribelli. Fortunatamente Lucas aveva appena girato con Harrison Ford American Graffiti e di lì a poco la faccia da schiaffi e la spavalderia dell'attore gli avrebbero suggerito qualcosa di più accattivante...
Compare già la spia imperiale Garindan che vedremo in Ep4; e compare la sparatoria con fuga rocambolesca dallo spazioporto. Possiamo dire, insomma, che tutta questa sezione si è conservata in modo quasi inalterato.
La fuga in astronave sotto i colpi del nemico torna ne L'impero colpisce ancora, nella fuga dalla base di Hoth.
Il tema del "nascondersi dentro la flotta nemica" tornerà, in parte, sempre in Empire, quando a bordo del Falcon i nostri si occultato ai radar; e in parte ne Il ritorno dello Jedi quando, proprio a bordo di uno shuttle imperiale rubato come in questa antica versione del '73, i ribelli si fanno strada tra la flotta imperiale.


Il generale spinge la nave in orbita sempre più lontano dal pianeta, finché non sente di essere al sicuro e di potersi dirigere nello spazio profondo verso Ophuchi. Mentre manovra il velivolo per uscire dall'orbita, una nave di pattuglia contatta la loro nave e richiede di attraccare per ispezionarla. Skywalker cerca di dissuaderli, ma la pattuglia si insospettisce. Skywalker cerca di sfuggire all'improvviso e la nave da pattuglia spara loro contro. I ribelli rispondono al fuoco e distruggono il velivolo. La nave imperiale rubata si dirige verso la salvezza dello spazio profondo mentre dodici caccia convergono verso la pattuglia distrutta e iniziano l'inseguimento.

Da questa scena discendono, sempre attraverso un'evoluzione nelle varie bozze, che vedremo, numerose scene cinematografiche finite.
La prima è la fuga da Tatooine in Ep4, quando il Falcon forza il blocco dei due Star Destroyer di stanza lì e i nostri vengono inseguiti fino a che non compiono il balzo nell'iperspazio.
L'altra, analoga, scena è la fuga di Qui-Gon, Obi-Wan e Amidala sulla nave della regina da Naboo posto sotto embargo, forzando il blocco delle navi della Federazione; anche qui gli eroi sono inseguiti finché non riescono a distaccare gli inseguitori.
Infine, ne Il ritorno dello Jedi, ricomparirà —come si è già ricordato— la scena in cui i nostri, a bordo di una nave nemica, devono subire un controllo per l'identificazione.


Una furiosa battaglia aerea con inseguimento inizia per poi continuare per mezza galassia. I ragazzi ribelli abbattono molte navi imperiali sotto i rigidi e inflessibili ordini del generale. Qualcuno dei ragazzi è urtato dalle sue direttive fredde e rigide, anche se cominciano a rispettarlo quando iniziano a vedere i risultati del suo addestramento. La loro nave viene colpita numerose volte e inizia ad andare in pezzi, obbligandoli a rallentare. Essi guidano il velivolo malconcio verso un asteroide, nel tentativo di nascondersi ai loro inseguitori. Il trucco ha successo, ma quando essi riprendono il loro viaggio attraverso la galassia, la nave è scossa da una serie di esplosioni e precipita verso il pianeta proibito di Yavin.

La battaglia/inseguimento torna in A New Hope soprattutto dopo la fuga dalla Morte Nera. E torna ne L'impero con la battaglia e l'inseguimento tra gli asteroidi di Hoth.
Il tema della severità del generale si perde.
Il danneggiamento della nave che costringe i nostri a rallentare e riparare in un luogo sicuro richiama da vicino proprio l'esito dell'inseguimento ne L'impero, quando Han e Leia sono obbligati a trovare riparo su Bespin da Lando per riparare l'iperguida; e anche in Episode I, quando l'iperguida della nave della regina Amidala rimane danneggiata costringendo a trovare riparo su Tatooine.
Poi, evidentemente, compare già l'altro episodio in cui i ribelli si nascondono dopo un inseguimento, e proprio dentro un asteroide, scena che ovviamente vedremo sempre ne L'impero.
Non solo, questo esito di un inseguimento apparirà anche in Episode II, dopo che Obi-Wan è sfuggito a Jango Fett e si è nascosto dietro un asteroide degli anelli di Geonosis ingannando il nemico.
La caduta della nave su un pianeta di giungle ricorda molto la fine che farà l'X-Wing di Luke nell'avvicinamento a Dagobah.


Tutti si mettono in salvo catapultandosi fuori dalla nave condannata prima che esploda e, usando zaini a reazione, lentamente scendono verso l'inquietante superficie. Il generale, la principessa, i due burocrati con la "spezia aura" e uno dei ragazzi si riuniscono e allestiscono un campo. Quando un solo altro ragazzo si fa vedere, il gruppo decide di dividersi. Il generale, la principessa e i burocrati si dirigono verso quella che sembra una città, mentre i due ragazzi si mettono alla ricerca dei loro compagni. Essi vengono osservati da un gigantesco alieno peloso, che scompare silenzioso nella vegetazione.

La scena dei ribelli dotati di jetpack e altri mezzi a reazione appare evidentemente debitrice dei razzi di Flash Gordon.
Ma qui, soprattutto, si intravede in nuce l'idea della missione su Endor ne Il ritorno dello Jedi, soprattutto per il fatto che i ribelli si dividono in due gruppi nella foresta.
I non meglio identificati alieni pelosi della giungla troveranno una doppia incarnazione come wookiee e come ewok.


Skywalker e il suo gruppo corrono lungo uno stretto sentiero a bordo di bastoni a reazione ricavati dai loro zaini di soccorso. Essi svoltano una curva e vedono che la strada è bloccata da tre o quattro alieni che cavalcano grosse creature simili a uccelli. Il generale cambia direzione immediatamente verso un sentiero laterale, gli altri lo seguono a breve distanza, inseguiti dagli alieni. Skywalker si lascia superare dagli altri e inizia a sparare agli alieni con la sua pistola laser. Gli alieni scagliano un oggetto simile a un dardo verso Skywalker mentre si lanciano attraverso la strada. Il generale uccide l'ultimo alieno proprio mentre raggiunge l'ingresso del campo degli alieni. Skywalker non riesce a frenare il suo bastone a reazione in tempo e lo slancio lo porta direttamente nelle mani dei nemici.

Questa scena si trasformerà nell'inseguimento sulle speeder bike nella foresta di Endor ne Il ritorno dello Jedi.


Il gruppo viene circondato da alieni. Skywalker salta giù dal suo bastone a reazione e assume una posizione di difesa. Gli alieni gli lasciano spazio. Sembrano confusi da questi visitatori e borbottano fra loro. Due dei capi arrivano a un'accesa discussione. Alla fine uno si allontana infuriato e disgustato e l'altro chiama una guardia che fa un passo avanti con una grossa lancia in mano. Skywalker e l'alieno stanno in piedi osservandosi l'un l'altro. L'alieno fa un balzo, il generale contrattacca e il duello ha inizio. Si accende uno scontro disperato, ma alla fine il generale vince tagliando in due l'alieno con la spada laser. A quel punto tutti gli alieni si ammassano con frenesia, portano via il generale e lo gettano in un crepaccio profondo mille piedi con un lago di lava.

I nostri sono circondati dagli alieni selvaggi nella foresta: scena che, non serve dirlo, troverà posto sempre nello Jedi, quando gli ewok circondano i ribelli.
Il tema del duello contro il "campione locale", un classico del mondo del fumetto e dell'avventura, non ricompare in questa precisa forma.


La morte certa del generale terrorizza i burocrati e commuove la principessa. Gli alieni li conducono verso una piccola capanna dove vengono imprigionati. All'insaputa di tutti, il generale afferra un ramo sospeso durante la caduta e si arrampica verso la salvezza. Egli ricomincia a salvare gli altri quando incontra un alieno. Skywalker inizia ad attaccare, ma l'alieno si getta a terra continuando a borbottare. Il generale riconosce l'alieno, quello che ha litigato con il capo che ha ordinato la sua morte. Il generale prova a comunicare con l'alieno, ma non ottiene altro se non l'adorazione della creatura, che vuole condurlo in qualche posto urgentemente.

Anche se il contesto è molto diverso, la scomparsa (presunta) del venerando guerriero si troverà in A New Hope, quando Luke Han e Leia si trovano sgomenti per la perdita di Kenobi. Solamente, qui la perdita è un equivoco perché il carismatico leader torna subito. Paradossalmente, la scena in cui Lucas recupererà meglio questo concetto va cercata in Indiana Jones e l'Ultima Crociata, quando Indy sembra precipitare da un crepaccio spinto da un tank, ma in realtà si aggrappa a degli arbusti e risale, mentre già veniva dato per morto.
Qui si accenna anche al tema della "venerazione da parte del selvaggio" che nello Jedi riguarderà C-3PO, visto come un dio dagli ewok.


L'alieno conduce Skywalker verso uno spiazzo dove un plotone di guardie imperiali sta in evidente attesa di qualcosa o qualcuno. Il generale salta non visto, mentre un branco di alieni sopraggiunge con la principessa e i burocrati legati. Viene fatto uno scambio e il plotone parte a bordo di un carro armato da corsa con i tre prigionieri. Il generale cerca di inseguire, ma non riesce a tenere il passo.

L'unica scena imparentata con questa è la fuga di Boba Fett a bordo della Slave I con Han Solo imprigionato ne L'impero, quando Leia non può inseguire il suo amato rapito.


L'alieno conduce Skywalker in una piccola fattoria dove scopre che i giovani ribelli lo stanno aspettando. La fattoria è di proprietà di un irascibile contadino sposato con un'aliena. Racconta al gruppo che odia l'Impero e mostra loro l'ubicazione di un avamposto dove possono aver condotto la principessa.

Non sembrano esserci riprese di questa scena. La fattoria e il suo irascibile proprietario rinviano soltanto alla fattoria dei Lars su Tatooine e al severo zio Owen, ma in un contesto differente.


Il generale e il suo esercito di giovani guerrieri progettano un attacco al piccolo avamposto imperiale. Usano l'effetto sorpresa e il rigoroso addestramento del generale per sopraffare il nemico e conquistare la base. Essi scoprono che la principessa è stata condotta su Alderaan, la capitale dell'Impero. Elaborano un piano per salvare la principessa proprio da sotto il naso dell'Imperatore. Nella base gli unici velivoli capaci di effettuare viaggi interstellari sono una squadriglia di "caccia devil" monoposto, che il generale insegna ai ragazzi a pilotare. Quando sentono di essere pronti, essi si lanciano all'attacco verso il centro della galassia e il cuore dell'Impero.

L'attacco all'avamposto imperiale nella foresta ricompare nella scena de Il ritorno dello Jedi in cui i ribelli attaccano su Endor la base del generatore dello scudo.
Tuttavia questa base imperiale conquistata, dalla quale si lancia l'attacco a bordo dei caccia, viene ripensata già in A New Hope come la base dei ribelli stessi, su Yavin IV, fondendola con il tempio in rovina in cui, qui, i ragazzi si trovano inizialmente.
Una differenza significativa, in questa fase di sviluppo, è che la missione sui caccia non è mirata a distruggere la fortezza spaziale, ma ad andare a salvare la principessa, evento che nell'ultima versione del primo film sarà collocato prima, riservando all'assalto alla Morte Nera il ruolo di climax narrativo, coerentemente col ruolo centrale che la stazione spaziale verrà poi ad assumere nella storia definitiva.


Camuffata da pattuglia imperiale, la piccola flotta vola direttamente attraverso le porte dell'impressionante città pianeta di Alderaan e si ferma al complesso di detenzione. Dopo aver superato una serie di difficili barriere e trappole, essi trovano la principessa e la liberano.

La missione sotto copertura apparirà in ROTJ. La destinazione, qui, è la capitale dell'Impero, ora chiamata Alderaan ma che, in quanto pianeta-città, non è altro che la futura Coruscant, che non vedremo comparire fino al 1997 (ROTJ:SE) e nei Prequel. Il suo modello remoto è la capitale urbanizzata Trantor del ciclo della Fondazione di Asimov: anch'essa capitale antichissima nel centro della galassia.
La liberazione della principessa dal complesso di detenzione sarà collocata, invece, a bordo della Morte Nera in Ep4.
Lucas, in questa fase, concepisce ancora la storia come un tutto unitario e quindi il finale è ambientato nel cuore stesso dell'Impero; situazione che poi, dividendo la vicenda in tre film, decide di rimandare a episodi futuri; prima penserà di usare questa ambientazione in Ep6, per concludere la trilogia nel "centro imperiale" chiamato intanto Had Abbadon (esistono anche bozzetti del 1981 in cui ha già l'aspetto che conosciamo), poi la rimanderà ulteriormente ai Prequel, quando avrà assunto il nome di "Coruscant" tratto dall'expanded universe di Timothy Zahn; un nome inserito nel canone ufficiale per uno scenario che, comunque, Lucas aveva in mente da vent'anni.


Un allarme inizia a suonare. I ribelli sono costretti a guadagnare l'uscita della prigione combattendo con pistole laser multiple e spade laser. Alcuni dei ragazzi rimangono uccisi ma la maggior parte di loro riesce a raggiungere i propri caccia, seguiti da Skywalker e dalla principessa. Irrompono attraverso una schiera di navi imperiali che cercano di fermarli e fuggono nello spazio profondo.

La fuga dalla prigione è, ovviamente, anch'essa destinata a tornare in A New Hope. Ma l'elemento interessante è piuttosto il fatto che i ribelli usino indifferentemente pistole e spade laser: non è ancora stata concepita la Forza, né i Jedi nella loro forma finale: la spada laser non ha ancora alcuna valenza speciale, è una normale arma, come alcuni dipinti di Ralph McQuarrie testimonieranno ancora un paio di anni dopo, nel 1975.
Questa scena ritorna anche, a ben guardare, nella fuga dei soldati di Naboo dal palazzo della regina assediato in Episode I, quando ci si guadagna la strada verso i caccia in mezzo a una sparatoria.


L'arrivo della principessa su Ophuchi viene celebrato da una grandiosa parata, che rende onore al generale e alla sua piccola banda. Lo zio della principessa, governatore di Ophuchi, ricompensa i burocrati, che per la prima volta vedono la principessa rivelarsi nella sua vera natura semidivina. Il generale affida ai giovani ribelli l'incarico di essere la guardia personale della principessa. Dopo che la cerimonia è finita e i festeggiamenti sono terminati, i burocrati, ubriachi, barcollano in una strada deserta a braccetto rendendosi conto che hanno vissuto avventure in compagnia di semidei.

In quanto pianeta "amico" Ophuchi corrisponde, come si è detto, a quello che sarà Alderaan: tuttavia qui nessuna catastrofe lo distrugge, e alla fine è lì a svolgere la funzione celebrativa che nel primo film toccherà a Yavin IV.
La scena della parata torna, in questa stessa forma, in Episode I a Naboo; l'idea della "premiazione" finale, invece, appare già in A New Hope nel tempio di Yavin.
Anche se poco di questa prima sinossi torna nei recenti in Episode II e III, si può rilevare che in Episode II ricompare il tema del giovane eroe scavezzacollo cui viene affidato il compito di fare da guardia del corpo alla principessa / regina.
Il finale di The Star Wars è identico a quello del film di Kurosawa, dove i due contadini si rendevano conto di aver vissuto avventure a fianco di una nobildonna, senza saperlo: questo elemento di agnizione —o riconoscimento dell'identità— riguarderà il piccolo Anakin e Jar Jar che scopriranno l’identità di Padmé solo verso la fine di Episode I.



     Di The Hidden Fortress, attraversando queste pagine, rimarranno nello Star Wars cinematografico numerosi tasselli narrativi:

  • i due contadini in perenne bisticcio, che diventano i popolarissimi droidi, sempre presi nei loro buffi alterchi; nella scena iniziale del film giapponese si separano in una landa desolata andando ognuno per la propria strada, per poi ritrovarsi poco dopo, elemento che nella prima sinossi non troviamo, ma nel film del '77 sì;
  • il concetto di narrare vicende epiche dal punto di vista di due personaggi umili che si trovano a vivere avventure più grandi di loro accanto a eroi; idea sempre sottolineata da Lucas, che vede l'intera saga come narrata dalla prospettiva dei droidi;
  • poi la principessa scontrosa, che diventa la Leia di A New Hope, anche lei catturata e condannata a morte;
  • e ancora il “maestro” che guida il gruppo, Rokurota Makabe, incarnatosi prima nell'anziano "Generale Skywalker", infine in Ben Kenobi, personaggio che Lucas avrebbe voluto —non a caso— far interpretare dallo stesso Toshiro Mifune del film originale; in una scena si sacrifica per garantire la fuga dei compagni; in lui, comunque, si trovano già alcuni tratti che saranno di Han Solo;
  • anche la scena finale del film di Kurosawa e del primo trattamento lucasiano è una cerimonia di premiazione che richiama il finale di A New Hope.

     In Episode I, invece, gli elementi di The Hidden Fortress e della sinossi The Star Wars del '73 che riemergono, dopo essere stati accantonati per oltre due decenni, sono

  • la regina costretta a viaggiare in incognito in territorio nemico, con il suo tesoro al seguito, e che usa un’altra identità, quella di una fanciulla qualsiasi; e controfigure che muoiono per lei (cfr. anche l’inizio di Episode II);
  • inoltre, verso la fine del film c’è un’identica scena di riconoscimento, in cui la principessa / regina svela la propria identità;
  • ma ancora una volta la coppia di contadini avidi e paurosi, divenuti burocrati nel primo The Star Wars del 1973 e i droidi nel primo film, torna in qualche modo nella coppia Nute Gunray – Rune Haako, i due pavidi e avidi mercanti neimoidiani;

     Balza all'occhio il fatto che Episodio I è stato praticamente concepito nel 1973: in questa sinossi si ritrova quasi più materiale destinato a un utilizzo negli anni '90 rispetto a quello che aveva trovato posto nel primo film. Il resto è un autentico mix di scene che vanno a comporre gli Ep4-5-6, spesso già disposte secondo quello che sarà l'ordine finale: Lucas non mentiva affermando che aveva una storia singola che poi decise di spezzare in tre parti. Ad esempio, nella sezione centrale della breve sinossi si ritrovano molti degli elementi che verranno riutilizzati in Empire (persino tutto l'inseguimento degli asteroidi), mentre nel terzo "terzo" di storia c'è molto di ROTJ. Coloro che accusano il regista di essere andato inventando episodicamente la trama di film in film, senza aver già pensato (quasi) tutto non sono semplicemente documentati.

     Per contro, in questo trattamento originale è arduo cercare elementi dei recenti Ep2 ed Ep3. Il perché è ovvio: i film di più recente realizzazione sono figli di un ripensamento della saga con Anakin come vero protagonista.

     4. Verso la prima bozza di sceneggiatura - autunno 1973

     Fino a questo punto l'intenzione di Lucas di lavorare a un simile ambizioso e —diciamo pure— folle progetto non è di pubblico dominio. Ne sono informate solo persone a lui vicine. Il più vecchio documento pubblicato della storia che parli del progetto Star Wars sono le parole di Lucas in questo articolo sulla rivista di cinema Chaplin dell'autunno 1973: “Star Wars è un mix di Lawrence d’Arabia, i film di James Bond e 2001: odissea nello spazio. Gli alieni spaziali sono gli eroi, e l’homo sapiens naturalmente il cattivo. Nessuno ha mai fatto nulla del genere dai tempi di Flash Gordon alla conquista dell'Universo nel 1942”. Il regista ha ormai visualizzato piuttosto bene quello che ha in mente e inizia a parlarne pubblicamente, anche se sta ancora cercando di dare una forma precisa alla sua creatura, che vedrà la luce solo quattro anni dopo. Il titolo, il feeling ci sono: la trama specifica no. C'è un'esigenza forte, prima che una narrazione determinata. Star Wars serve, urge, deve nascere, indipendentemente da come sarà. È ancora una buona idea che attende di incarnarsi in una storia compiuta.





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