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(Episodio I: La Minaccia Fantasma)
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     Il piano

     Il piano è il seguente: allo scopo di protestare contro l'iniqua tassazione delle rotte commerciali la Federazione del Commercio deve mettere il pianeta Naboo —un governo sovrano e dall'indole pacifica, una monarchia elettiva rappresentata in Senato— sotto embargo con pretesti di carattere commerciale, avviando anche un'occupazione militare così graduale da essere impercettibile e, in un primo tempo, assolutamente segreta.
     Dinanzi al perdurare dell'embargo, il Cancelliere Supremo Valorum sarà costretto a prendere una posizione ufficiale: potrebbe condannare l'atto, ma trattandosi di un embargo condotto nei limiti della legalità e originariamente avallato dal Senato egli andrebbe contro le leggi della Repubblica; oppure potrebbe accettarlo senza reazione alcuna, ammettendo tacitamente che la protesta della Federazione è legittima e che dunque la tassazione approvata sotto il suo governo è inaccettabile. In un caso o nell'altro Valorum ne uscirebbe sotto una pessima luce.

     Valorum, pur non essendo uno statista di particolare ingegno, non è uno stupido e si rende conto di essere in trappola. Il tempo che passa, esasperando gli animi, gioca a favore della Federazione (e dunque del piano di Darth Sidious/Palpatine; ma il Cancelliere non può sospettarlo) perché il popolo del pianeta Naboo non può vivere sotto embargo troppo a lungo e la giovane, idealista e inesperta regina Amidala, da poco eletta sovrana dopo l'assassinio del precedente re, ostile al suo senatore Palpatine, presto o tardi sarà costretta a firmare un trattato con i suoi aggressori.
     Questo trattato, che sta molto a cuore a Sidious/Palpatine, è il nucleo stesso dello smacco che egli vuole dare al Cancelliere Valorum e all'autorità della Repubblica; è il tocco da maestro di un genio del male. Infatti, porre il Cancelliere in una situazione tale che ogni sua mossa lo metta in cattiva luce non è abbastanza per Sidious/Palpatine: egli vuole far sì che la Federazione, prendendo per fame il pianeta Naboo, costringa col ricatto la giovane regina a firmare un trattato che legittimi l'occupazione militare che seguirà l'embargo (ovviamente prima che di tale invasione possa giungere notizia in Senato). Non un trattato di resa, ma un trattato nel quale la parte teoricamente offesa dichiari di riconoscere le ragioni del suo aggressore unendosi ad esso nella protesta anche nel frangente più grave, quello dell'occupazione, che a quel punto verrebbe resa nota.
     Una parte della Repubblica (la Federazione del Commercio) muove contro un'altra parte della Repubblica (il pianeta Naboo) per protestare contro una legge sbagliata: ma la vittima dell'aggressione, Naboo, clamorosamente accetta le mosse della Federazione, le rende legali, le sottoscrive, schierandosi col suo aggressore! Anche l'occupazione del pianeta diventerebbe legale, lo stallo si tramuterebbe in una protesta corale, in cui tutti sono parti offese e l'unico responsabile della crisi è il vertice della Repubblica, inerte e cieco dinanzi all'iniquità delle sue leggi. La sofferenza del pianeta Naboo, che accetta l'embargo e l'occupazione perché condivide il punto di vista del suo aggressore, apparirebbe addirittura eroica (con beneficio per l'immagine del senatore che lo rappresenta).
     L'inopportunità della legge di tassazione a quel punto risulterebbe palese, l'incapacità di Valorum di intervenire totale. Sarebbe l'umiliazione più completa per il Cancelliere in carica, e un grave affronto alla Repubblica.
     Si tratta di una crisi locale ma con influssi di portata galattica: viene creata ad arte per dare una prova plateale dei guasti irreparabili che stanno facendo crollare su se stesse le istituzioni lasciando la Galassia nel caos.
     Darth Sidious/Palpatine, con spregiudicatezza, strumentalizza la disperazione della Federazione del Commercio facendola cozzare contro la disperazione del pianeta che ha messo sotto embargo: mettendo due parti offese una contro l'altra e facendole accordare tra loro egli dimostrerebbe che "il sistema", la Repubblica, non funziona e in particolare che l'attuale Cancelliere è incapace di garantire un buon funzionamento dello Stato.
     Ma tutto passa per quel trattato. Non appena venisse firmato e la notizia giungesse a Coruscant sia la Federazione che Sidious/Palpatine otterrebbero ciò che vogliono: quella la revoca della legge di tassazione delle rotte commerciali, questo la cacciata del Cancelliere Valorum per palese inettitudine, testimoniata persino dalla parte offesa che avrebbe dovuto proteggere.
     Donde l'immediata necessità di eleggere un successore...
     Caduto Valorum in disgrazia, il senatore Palpatine di Naboo presenterebbe se stesso al Senato come la figura ideale per salire al cancellierato in quel momento di crisi, in quanto senatore del pianeta invaso e al tempo stesso dichiarando di avere contatti con la Federazione (come in effetti è, benché sotto l'identità di Darth Sidious; negli intrighi machiavellici capita persino che convenga dire una verità); insomma come l'unico nocchiero in grado di guidare la Repubblica fuori da quella crisi.

     Agli ordini del Signore Oscuro dei Sith

     Questo piano sembra procedere come previsto.
     La flotta mercantile della Federazione del Commercio, trasformata da tempo in una immensa, illecita forza militare totalmente automatizzata, giunge a Naboo —pianeta situato nel Margine Esterno— secondo gli ordini di Darth Sidious.
     L'embargo inizia con pretesti cavillosi di carattere commerciale che lo rendono perfettamente legale nell'ambito delle leggi colabrodo che —spia della decadenza generale— da tempo rendono agevoli i soprusi cui la Federazione ricorre per piegare alle sue regole commerciali i sistemi stellari periferici. Il Senato ha saputo di questo piccolo embargo, e ha dato l'approvazione: "Noi non faremmo mai nulla senza l'approvazione del Senato" potrà dire il viceré Nute Gunray.
     Poiché Darth Sidious ha scelto proprio Naboo e lascia intendere di essere in contatto oltre che col Senato della Repubblica anche con la regina dei naboo, i neimoidiani della Federazione iniziano a nutrire il sospetto che Darth Sidious si celi dietro il senatore di quel pianeta. Benché dall'interessato non venga alcuna conferma esplicita di ciò, resta il fatto che il Signore Oscuro dei Sith parla della regina Amidala come di qualcuno le cui mosse e i cui comportamenti egli è in grado di prevedere; egli appare come una figura che conosce la regina da vicino e che ha anche un piede in Senato: la deduzione è facile.

     Dopo un mese, la situazione di stallo perdura. La Federazione mantiene il blocco (e la protesta), Naboo continua a resistere.
     A Coruscant Sidious/Palpatine, sotto l'identità pubblica del senatore Palpatine di Naboo, il pianeta offeso, incoraggia Valorum a inviare degli ambasciatori per risolvere la crisi che affligge la sua patria.
     Valorum non resta a guardare e, forse inconsapevolmente, sceglie di agire nell'unico modo che può scardinare quell'astuta macchinazione. Anziché affidarsi ai tradizionali canali diplomatici del Senato egli si rivolge al Consiglio dei Jedi perché lo aiuti in segreto a sbloccare la situazione. Chiede che siano due Jedi ad andare a Naboo come suoi ambasciatori per trattare con la Federazione del Commercio in via ufficiosa ed ottenere un compromesso di qualche tipo.
     Valorum assicura il senatore Palpatine che due suoi ambasciatori sono stati inviati a Naboo; non può sospettare che l'uomo col quale si consulta per risolvere la crisi è in realtà la stessa persona che quella crisi ha messo in moto.
     Palpatine si finge lieto che il Cancelliere prenda a cuore il suo caso; e non teme che da due comuni ambasciatori possa derivare alcun pericolo per la stabilità del piano; anzi, è stato lui a sollecitarne l'invio per mostrarsi preoccupato. Sa già che non giungeranno a nulla perché la Federazione obbedisce a lui e non cederà, obbligando i naboo al trattato di legittimazione dell'invasione. Nessun diplomatico potrebbe smuovere chi sa già di avere il suo obiettivo in tasca.
     Ma Sidious/Palpatine ignora un particolare di fondamentale importanza: quei due ambasciatori sono cavalieri Jedi.

     L'imprevisto

     Qui è dove l'Episodio I inizia.
     La corvetta repubblicana approda sulla nave madre della Federazione in orbita attorno a Naboo.
     I due ambasciatori coperti dalle loro cappe scure vengono accolti in maniera cerimoniosa come da chi non ha nulla da nascondere: "Come sapete il nostro blocco è perfettamente legale".
     Ma presto Nute Gunray, il viceré della Federazione, e il suo luogotenente Daultay Dofine si accorgono con orrore che si tratta di due cavalieri Jedi: un intervento decisamente inconsueto dato il distacco della loro casta dalle questioni politiche negli ultimi decenni. I neimoidiani temono che i Jedi siano venuti per strappare loro un accordo con qualche raggiro e si mettono in contatto con Darth Sidious, per riferirgli la scoperta e sapere come il loro potente alleato vuole agire.
     "Il vostro piano è fallito, Lord Sidious. Il blocco è finito. Non ci mettiamo contro i Jedi" si affretta ad implorare Dofine, il più timoroso.
     È facile immaginare l'irritazione di Sidious dinanzi a una simile codardia.
     "Viceré, voglio che questo fango essiccato non mi compaia mai più davanti" sibila stornando ogni sospetto sulla natura del suo rapporto di forze con la Federazione.
     Sidious si accorge che i suoi deboli soci neimoidiani, data la loro vigliaccheria e dato il carisma e soprattutto i trucchi mentali dei Jedi —che temono non meno di lui— potrebbero lasciarsi confondere e manovrare.
     All'improvviso le cose si sono fatte pericolose, perché due Jedi hanno notevoli chance di forzare una composizione della disputa; i neimoidiani potrebbero credere di ottenere ugualmente ciò che vogliono —la revoca della tassazione delle rotte— senza passare per l'aiuto di Sidious.
     Inoltre i Jedi potrebbero percepire dietro a tutto la presenza del Lato Oscuro della Forza (come in effetti accadrà); non vanno sottovalutati, e Sidious è il primo a saperlo. Egli è costretto a modificare in corsa i propri piani, dimostrando di essere una mente brillante e malvagia che sa adattarsi ad ogni situazione e che ha pronta per ogni evenienza una strada diversa per ottenere ugualmente il suo scopo. La sua determinazione ha già condannato tutti; il suo piano non fallirà mai. Il futuro è già segnato.
     "Ciò che è successo è sconveniente. Dobbiamo accelerare i nostri piani: cominciate a sbarcare le truppe"
     "Milord, tutto ciò è…legale?"
     "Io lo renderò legale"
     "E i due Jedi?"
     "Il Cancelliere non doveva coinvolgerli. Uccideteli subito"

     Darth Sidious/Palpatine capisce che Valorum, coinvolgendo i Jedi, sta diventando un avversario più pericoloso di prima e potrebbe persino arrivare a un accordo, offrendo alla Federazione ciò che essa desidera e facendo perdere a lui il controllo della crisi, che invece è nel suo interesse far durare ed inasprire. Se Valorum gioca pesante, la strada della gradualità non può più essere battuta perché, anziché mostrare la sua incapacità di intervenire, potrebbe dargli il tempo di risolvere la crisi, anche grazie ai trucchi dei Jedi.
     L'unica soluzione a quel punto è accelerare il piano prestabilito: sbarcare molto rapidamente le truppe —che avrebbero dovuto occupare Naboo con lenta gradualità— e arrivare al più presto anche alla terza tappa, il trattato; ma innanzitutto uccidere i due Jedi.
     Queste due azioni indubbiamente alzano la posta in gioco, e di molto. Non più una protesta politica e una disputa su una legge, ma l'invasione di un pianeta libero e l'assassinio di due ambasciatori della Repubblica. Il gioco vale la candela? Il piano non rischia forse di andare a monte?
     L'uccisione dei Jedi, in realtà, non comporterebbe ripercussioni di alcun tipo: i due non avrebbero mai dovuto fare da ambasciatori e si trovano lì in segreto. Il Cancelliere Valorum non potrebbe mai lamentarne l'uccisione ammettendo di aver scavalcato —per mancanza di fiducia— le procedure diplomatiche tradizionali del Senato o, anche così, sarebbe finito.
     L'invasione è questione più critica: essa è più difficile da giustificare, poiché appare come un'escalation che non giova all'immagine della Federazione del Commercio; rischia, anzi, di farla passare dalla parte del torto, a meno che il trattato non sia firmato al più presto.
     "È un esercito da invasione" "È una strana mossa per la Federazione del Commercio" commentano Qui-Gon Jinn e Obi-Wan Kenobi, sfuggiti all'agguato, quando scoprono cosa le navi federali trasportino veramente.
     Le truppe d'invasione erano presenti sulle navi federali perché l'occupazione era destinata ad avvenire comunque; soltanto, si sarebbe dovuto trattare di uno sbarco talmente graduale da non essere neppure avvertito, proprio allo scopo di prolungare la crisi il più possibile, per esasperare la situazione e far passare un periodo nel quale il Senato e la Repubblica, cioè il Cancelliere, mostrassero di giorno in giorno di non essere in grado di venire a capo di nulla. Perciò, si sarebbe dovuto trattare prima di un embargo, poi di una vera e propria occupazione e a quel punto si sarebbe giunti al trattato di legittimazione da parte di Naboo, solidale col suo aggressore. Incrementando la gravità delle offese della Federazione a Naboo —senza che nel frattempo le istituzioni si dimostrassero capaci di prendere delle contromisure— Sidious/Palpatine avrebbe ottenuto l'umiliazione di Valorum e minato la credibilità di una Repubblica già appannata, soprattutto con il clamoroso atto di denuncia dell'illegalità della tassazione, sottoscritto anche dalla parte aggredita.
     Nonostante il processo abbia subito un'accelerazione con l'invasione immediata e l'uccisione dei Jedi (che Valorum non potrà però denunciare), tutto il piano continua a reggere; a patto che la regina Amidala firmi il trattato legittimando l'occupazione in tempi brevissimi. Se Sidious/Palpatine può fare a meno di un lungo periodo di persistenza della crisi non può tuttavia rinunciare al nodo centrale, al trattato che metta le due parti d'accordo umiliando Valorum, poiché da solo è più che sufficiente a fargli perdere la sua poltrona di Cancelliere Supremo.

     Il gioco si fa pesante

     La regina Amidala sa che gli ambasciatori sono giunti sulle navi che orbitano attorno al suo pianeta perché il senatore Palpatine ne ha informato la corte.
     Si sente sicura di avere trovato una via d'uscita grazie al sostegno del senatore e soprattutto del Cancelliere Valorum; e fa sentire la sua protesta ai neimoidiani che, a quanto crede, ora dovranno trattare la fine dell'embargo.
     "Il vostro boicottaggio del nostro pianeta è finito"
     "Io non ero al corrente di questo fallimento" risponde beffardo il viceré neimoidiano.
     "Ho saputo che gli ambasciatori del cancelliere sono giunti da voi e che avete avuto l'ordine di raggiungere un accordo"
     "Io non so nulla di nessun ambasciatore. Penso che voi vi sbagliate"
     "Attento viceré: la Federazione ha esagerato questa volta"
     "Noi non faremmo mai nulla senza l'approvazione del Senato. Voi presumete troppo"
     "Lo vedremo"
     Amidala è convinta che la diplomazia riuscirà a piegare i neimoidiani. La sua fiducia nella politica non si è ancora infranta.

     "Ella ha ragione. Il Senato…"
     "Troppo tardi ormai"
     "Credete che lei si aspetti un attacco?"
     "Non lo so, ma dobbiamo far presto ad impedire ogni forma di comunicazione laggiù"
     La Federazione sa di correre un rischio non indifferente passando all'occupazione militare. Lo fa perché ha fiducia in Darth Sidious; e molta paura della sua collera.

     Palpatine si finge preoccupato parlando da Coruscant con la sua regina:
     "Il negoziato non ha avuto inizio perché gli ambasciatori non sono arrivati? Come può essere questo? Il Cancelliere mi ha assicurato che i suoi ambasciatori sono arrivati"
     Ma le comunicazioni collassano e i naboo intuiscono che un'invasione sta per cominciare.
     "Il sabotaggio delle comunicazioni può significare solo una cosa: l'invasione"
     "La Federazione non oserà arrivare a tanto"
     "Il Senato revocherebbe loro la franchigia e così sarebbero finiti"
     "Dobbiamo continuare a contare sul negoziato"
     "Sul negoziato? Abbiamo perso tutte le comunicazioni! E dove sono gli ambasciatori del Cancelliere?"
     Le comunicazioni da e per Naboo vengono interrotte, le armate dei droidi sbarcate.
     Dal punto di vista di Sidious/Palpatine e della Federazione l'essenziale è che nessuno a Coruscant venga a saperlo prima che la regina Amidala abbia firmato il trattato. Solo allora il Senato dovrà scoprire ciò che è avvenuto realmente, cioè l'occupazione: solo a giochi ormai fatti, quando essa sarà sottoscritta anche dalla parte offesa.
     "Io lo renderò legale" aveva detto Darth Sidious ordinando lo sbarco delle truppe.
     A Coruscant, in veste di senatore di Naboo, pianeta semplicemente sotto embargo, Sidious/Palpatine sta preparando il terreno proprio per questa svolta, che emergerà solo al momento opportuno. Non renderà legale l'occupazione avendo già in mano il Senato e potendo calpestare le leggi: anzi, il potere se lo conquisterà solo in questa circostanza. La sua stessa ascesa al potere sarà legale — e molto più brillante.

     "L'invasione procede come previsto, milord" lo informano.
     "Io ho fatto impegnare il Senato nelle procedure. Non avranno altra scelta che accettare che voi controlliate il sistema"
     "La regina è molto fiduciosa che il Senato si schieri con lei" dice il viceré neimoidiano.
     "La regina Amidala è giovane e ingenua: troverete che controllarla non sarà difficile"
     Insomma, dovranno costringerla a mettere la sua firma sul trattato facendola rassegnare al fatto che esso è il modo migliore (più rapido) di porre fine alla tragedia del suo pianeta, che tanto le sta a cuore; e facendola rinunciare a qualunque richiesta d'aiuto al Senato. Si tratta di un semplice ricatto: l'occupazione finirà se lei la legalizzerà unendosi alla protesta della Federazione del Commercio.
     Le armate dei droidi della Federazione nel giro di un'ora entrano a Theed City, la capitale dei naboo, e la invadono arrestando la regina e la sua corte.
     "Come spiegherete questa invasione al Senato?" protesta il governatore di Theed rivolto al viceré della Federazione.
     "La regina e io firmeremo un trattato che legittimerà la nostra occupazione. Sono sicuro che verrà ratificato dal Senato"
     "Io non collaborerò" sentenzia Amidala lapidaria.
     "Via, via altezza: col tempo le sofferenze del vostro popolo vi indurranno a capire le nostre ragioni"

     La regina scomparsa

     Ma nel frattempo i due Jedi sono riusciti a fuggire. Soprattutto, la regina Amidala all'improvviso scompare da sotto il naso della forza d'invasione che ha conquistato la capitale di Naboo.
     Qualche minuto dopo una nave naboo riesce a forzare il blocco attorno al pianeta e a fuggire nell'iperspazio.
     Quando i leader neimoidiani confessano a Darth Sidious che i Jedi gli sono sfuggiti e che la regina è scomparsa, il Signore Oscuro capisce che devono essere stati loro a portarla via.
     A questo punto il piano di Sidious inizia a sgretolarsi davvero: lo scenario tutt'a un tratto diviene instabile e in continua evoluzione. Una soluzione politica che metta le parti d'accordo non può essere raggiunta in quanto la regina non è lì a sottoscriverla; ma l'atto dell'occupazione militare rimane e se si scoprisse invocherebbe una reazione di qualche tipo da parte della Repubblica. Niente trattato, niente legittimazione. Se si venisse a sapere cosa sta accadendo si scoprirebbe che Naboo è semplicemente un pianeta invaso, che non ha nessuna intenzione di fare sodalizio coi suoi aggressori, e che anzi vuole chiedere aiuto. Di più: la scomparsa della regina potrebbe persino essere interpretata come il suo assassinio. Dinanzi a eventi così gravi niente fermerebbe un intervento armato della Repubblica. E tutto sarebbe perduto.
     Questo è il momento più critico, in cui il piano di Sidious/Palpatine mostra tutta la sua rischiosità, poiché è giocato su un elemento chiave: una firma su un trattato. Ecco allora che la priorità è quella di scoprire dove si trova la regina per riportarla indietro e farle firmare il trattato, per ricondurre tutto al progetto iniziale prima che si scopra la realtà delle cose. Naboo è occupato e le comunicazioni sono interrotte: la Federazione tiene il pianeta sotto una campana di vetro e per il momento nulla dovrebbe trapelare. Bisogna far sì che tutto torni a essere meno grave di come sta iniziando a diventare.
     Solo un Sith, il suo apprendista Darth Maul, può fiutare i Jedi attraverso la Forza e seguirli, ucciderli, catturare la regina Amidala per riportarla a Naboo a firmare il trattato.

(segue)
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