Force Ladies – Padmé, la Forza della Dolcezza

Padmé Amidala Naberrie Skywalker appare per la prima volta in Star Wars nel 1999, ormai 24 anni fa in “Star Wars : La Minaccia Fantasma”.

Era il quarto episodio in ordine di uscita cinematografica ma primo in ordine cronologico per la saga degli Skywalker.

Padmé (interpretata dalla meravigliosa Natalie Portman, famosa già ai tempi, grazie a Leon e Mars Attacks) entrò in politica giovanissima, per amore della libertà e della giustizia.

La sua famiglia, i Naberrie, non erano ricchi ma amavano l’arte e la cultura in genere e riuscirono a comprare, dopo diversi anni, la villa di Varykino.

Villa Varykino (nella realtà Villa Balbianello, situata a Lenno – Tremezzina, sul lago di Como, diventata meta di turisti da tutto il mondo grazie a Star Wars) si trovava in un’isola nella Regione dei Laghi di Naboo.

Tale Villa fu creata dal poeta epico di Naboo, Omar Berenko, che la considerava il suo “buon ritiro”.

I Naberrie presero il loro cognome proprio da Villa Varykino.

Padmé, una giovane regina

Padmé divenne regina giovanissima, intorno ai 14 anni, dopo aver studiato legislatura, con il nome di Amidala.

Per diverso tempo si pensò che Padmé fosse solo l’ancella di Amidala, che aveva numerose guardie del corpo, sue sosia, tra cui Sabé (una giovanissima Keira Knightley), che impersonò Amidala durante la crisi con la federazione dei mercanti.

Secondo Wookieepedia, il motto di Padmé era:

“A coloro che agiscono come agenti del caos io dico questo: sono risoluta e inflessibile.

E se riuscirete a far tacere la mia voce, si alzerà un coro di migliaia di voci perché voi non avete potere sui giusti.

Siamo i difensori della Verità!”

Padmé, figlia minore di Ruwee e Jobal Naberrie e sorella di Sola, che le diede due nipoti, Ryoo e Pooja, riuscì a fermare l’invasione di Naboo, alleandosi con i Gungans.

Arrivò ad implorare in ginocchio il loro aiuto e svelando la propria identità come regina Amidala.

Al suo fianco vi furono i cavalieri jedi Qui-Gon Jinn, il suo padawan Obi-Wan Kenobi e il piccolo Anakin Skywalker, ex schiavo di Tatooine, che avrà un ruolo importante nella vita di Padmé, come tutti sappiamo.

Una decina di anni dopo, come senatrice di Naboo, fece il possibile per evitare la creazione del grande esercito della repubblica, fermamente convinta che fosse più utile negoziare con la confederazione dei sistemi indipendenti, meglio noti come separatisti.

Pur essendo ignara dei maneggi di Palpatine, Padmé aveva compreso da subito che la guerra avrebbe portato morte e distruzione, senza risolvere in nessun modo i problemi messi in luce dai separatisti.

Padmé e la capacità di saper vedere oltre

In Clone Wars scopriamo che la sua mentore politica, fu la senatrice Burtoni, che appoggiò la causa dei separatisti perché, come la sua brillante allieva, aveva notato quanto la corruzione e la burocrazia stessero minando la credibilità della Repubblica galattica.

Poco prima dello scoppio della guerra dei cloni, Padmé re incontra Anakin Skywalker, ormai diventato un affascinante giovane, che non ha nessun timore a svelarle i propri sentimenti.

Padmé vorrebbe accettare, è chiaramente attratta da quel jedi così diverso, lontano anni luce dagli algidi e distaccati cavalieri che ormai erano diventati i jedi.

Anakin, come lei, vuole il bene della Repubblica e non esita a rischiare di suo per proteggere anche le persone più umili.

La giovane senatrice riesce a rifiutare la corte del ragazzo, in principio, convinta che stare insieme avrebbe rovinato la carriera di Anakin.

Bisogna ricordare che Anakin accetterà questa decisione, senza mai forzarla.

Solo quando saranno in pericolo di morte, Padmé non riuscirà più a negare i sentimenti per il giovane Skywalker e come sappiamo i due si sposeranno in segreto proprio nella villa di Varykino, avendo, come soli testimoni, i droidi 3po e R2.

Padmé, l’unica persona in grado di tenere a freno Anakin

Padmé e Anakin si promettono di mettere al primo posto i loro doveri come senatrice e cavaliere jedi e speravamo di poter vivere insieme dopo la fine della guerra dei cloni.

Proprio per il carattere mite e risoluto, Padmé era la sola che riusciva a tenere testa ad Anakin, riuscendo sempre a calmarlo quando lui esagerava.

In un episodio di Clone Wars (dove Padmé aveva la voce della bravissima Catherine Taber), arrivò anche ad allontanarlo, dopo un’assurda scenata di gelosia del ragazzo:

“Mi fai paura quando fai così. Devi fidarti di me!

La giovane senatrice si sente nascere come donna accanto ad Anakin, non venendo più considerata solo come una politica.

Nella novelization de “La vendetta dei sith”, Padmé arriva a pensare:

lo sono la moglie di Anakin Skywalker” è come dire: “Io sono viva

Padmé si sente finalmente una donna grazie all’amore di Anakin

“La sua vita prima di Anakin apparteneva a un altro, un essere troppo inferiore da essere compianto, un’anima impoverita che non avrebbe mai potuto immaginare con quanta intensità la vita dovrebbe essere vissuta.

La sua vera vita cominciò quando per la prima volta guardò negli occhi Anakin Skywalker e non vi trovò l’adorazione acritica del piccolo Annie di Tatooine.

La passione esplicita, impudente e controllata di un potente Jedi: un giovane uomo. in verità.

Tuttavia un uomo in lutto e per tutto: un uomo la cui leggenda stava già crescendo dentro l’Ordine dei Jedi e oltre. 

Un uomo che sapeva esattamente quello che voleva ed era tanto sincero da chiederlo: un uomo così forte da dichiararle i propri sentimenti senza timore e senza pudore. 

Un uomo che l’aveva amata per dieci anni, con fedeltà e pazienza, in attesa che un giorno il destino aprisse il cuore di lei alle fiamme che ardevano nel suo. 

Ma per quanto ami suo marito senza riserve, l’amore non la rende cieca, e riconosce i suoi difetti.

È orgoglioso, volubile e facile all’ira: ma questi difetti glielo rendono più caro.

Perché ogni difetto è più che bilanciato dalla sua grandezza, dalla sua capacità di gioire e dalla sua risata purificante, dalla sua generosità, dalla sua profonda dedizione non solo a lei, ma anche a tutti gli esseri viventi.

È una fiera che si è avvicinata docilmente alla sua mano, una tigre arboricola che fa le fusa contro la sua guancia.

Ogni sua dolce carezza, ogni suo sguardo gentile o parola affettuosa è un piccolo miracolo. Come può non essere grata di tali doni?

Ecco perché non lascerà che si tenga a sapere del loro matrimonio.

Suo marito deve essere un Jedi.

È nato per salvare la gente; privarlo di questo sradicherebbe tutto il bene che c’è nel suo cuore inquieto.”

Una gravidanza complicata

Quando scoprì di essere incinta di Anakin, Padmé comprese che presto o tardi la verità sulla loro relazione sarebbe venuta fuori, eppure entrambi erano così felici da non pensare al resto.

Erano pronti a subire ogni tipo di offesa dai pettegoli dell’intera galassia, che li adorava ma avrebbe voltato loro le spalle, quando sarebbe venuto fuori tutto.

Nonostante la gravidanza, Padmé si rese conto che la Repubblica, proprio come aveva temuto anni addietro, stava cadendo a pezzi per colpa della guerra e insieme a Bail Organa e Mon Mothma, fondatori della petizione dei duemila cercò di obbligare Palpatine a rimettere i poteri speciali, in modo da poter indire nuove elezioni.

La donna non aveva dimenticato i suoi doveri e i suoi ideali ed era decisa a salvare la repubblica anche se, come sappiamo, era ormai troppo tardi.

Sarà lei, nel momento della proclamazione dell’impero, a suggerire al fidato amico Bail Organa, futuro padre adottivo di sua figlia Leia, di fingersi fedele alleato di Palpatine mentre avrebbe distrutto l’impero, in segreto.

E quando si accorse del terribile cambiamento del marito Anakin, diventato un sith con il nome di Darth Vader, lo respinse, rifiutando di diventare una dittatrice accanto a lui.

Padmé era sicuramente diversa da sua figlia Leia, che era diretta e passionale quanto il padre Anakin.

Padmé, La Forza della Dolcezza

Il suo modo di fare tranquillo e pacato, così simile a quello del figlio Luke, ha confuso troppe persone, che le hanno dato della debole quando invece Padmé ha sempre dimostrato coraggio e forza, non abbandonando mai i suoi ideali e non facendosi mai sottomettere dal marito.

Come molti fan di vecchia data, avrei preferito non vederla morire, anche perché ero molto legata alle scene della novelization de Il ritorno dello jedi, dove Luke ricorda una scena con la madre e la sorella bambina e dove questa rammenta la fuga con la stessa Padmé.

Eppure comprendo la decisione di Lucas.

Trovo ingiusto definire Padmé debole perché si lascia morire.

Come trovo ingiusto il paragone con Sarah Connor di Terminator, che decise di sopravvivere per amore del figlio.

Adoro Sarah quanto adoro Padmé ma appunto sono diverse.

Sarah vede morire l’uomo che ama però sa che lui ha viaggiato nel tempo per lei e l’ha spinta in ogni momento.

Una morte straziante

Padmé venne assalita da Anakin, in preda al lato oscuro, dopo aver capito che Palpatine, un uomo che lei credeva amico, l’aveva usata per far cadere l’amato marito.

Sapeva bene che se fosse sopravvissuta, Anakin l’avrebbe trovata e avrebbe reso i loro gemelli dei Sith.

Non poteva permettere questo.

A molti sembra ridicolo che si possa morire di crepacuore, eppure esiste eccome, esiste persino un termine medico denominato “Sindrome di crepacuore”, che ha sintomi simili all’infarto. 

Proviamo a metterci nei panni di questa giovane donna, che si sente tradita da tutti.

Dal marito, che è diventato un mostro.

Da Palpatine, che si è finto suo amico solo per usarla.

Dagli stessi jedi, che l’hanno usata anche loro per cercare di uccidere il marito.

C’erano i suoi bimbi e avrebbe potuto sopravvivere per loro, siamo d’accordo ma proviamo a capire il suo dolore e la sua paura.

Credeva che morendo avrebbe tenuto al sicuro i suoi bimbi.

Una madre amorevole e disperata

Davvero qualcuno ha il coraggio di parlare di madre snaturata?

La scena in cui accarezza il piccolo Luke e poi quella in cui fa lo stesso con piccola Leia (quest’ultima tagliata), chiamandoli per nome, fanno sentire tutto l’amore e lo strazio di una mamma che non trova altra via per proteggerli, che scomparire.

Come quelle mamme che lasciano i loro piccoli nelle culle della vita per dar loro un futuro migliore.

Padmé credeva che quello fosse l’unico modo per dare a Luke e Leia un futuro.

Padmé non era perfetta, ha commesso i suoi errori ma ha sempre cercato di fare la cosa giusta, anche a discapito di se stessa.

Dolcissima quando Anakin le disse degli incubi, Padmé si toccò il pancione e rispose:

“E il bambino?” 

Il suo primo pensiero fu per il figlio, non per la propria sorte.

Padmé è stata una madre, oltre che una donna, incredibile anche nel momento della morte.

Ha agito per il bene, sacrificandosi, per un futuro migliore.

Padmé morì dicendo:

“C’è del buono in lui, so che c’è”

Ennesima dimostrazione di quanto lei e suo figlio Luke si somigliassero.

Torneremo presto con un nuovo appuntamento di Force Ladies

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