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THE CLONE WARS
feature film / TV pilot


di Davide G. Canavero



Trama:

La flottiglia agli ordini del Generale Obi-Wan Kenobi insegue la Malevolence danneggiata dall'attacco di Anakin Skywalker e la bersaglia di colpi di turbolaser. Tuttavia l'incrociatore separatista è così massiccio da poter sopportare un volume di fuoco siffatto per lungo tempo prima di andare definitivamente in pezzi; intanto, con i soli motori subluce, l'enorme nave tenta di raggiungere lo spazio separatista. Sul Negotiator di Kenobi i tentativi di contattare la maestra Luminara Unduli per ottenere ulteriore supporto di fuoco non hanno successo poiché ella è già impegnata, con le sue navi, contro i rinforzi separatisti in un sistema vicino.

Kenobi ordina di concentrare il fuoco sul ponte della Malevolence in fiamme per eliminare il generale Grievous. Il cyborg, nel frattempo, riceve una chiamata olografica dal Conte Dooku, il quale gli annuncia l'arrivo di una senatrice, attirata sul posto con un tranello e destinata a diventare un prezioso ostaggio che obbligherà le navi della Repubblica a sospendere il fuoco contro l'incrociatore consentendogli di fuggire intatto.
Si tratta ovviamente di Padmé Amidala, la cui devozione alla causa della diplomazia Palpatine ha sfruttato costruendo un tranello: il Clan Bancario, stando ai suoi inesistenti informatori, sarebbe intenzionato a firmare un trattato di resa. Padmé si fida e sul suo yatch naboo, insieme a C-3PO, sta arrivando attraverso l'iperspazio alle coordinate fornite. Appena rientra nello spazio normale, ovviamente, ciò che si trova davanti altro non è che la Malevolence sotto attacco, e l'uscita avviene talmente vicino da rischiare addirittura una collisione. La sua nave, evitato l'impatto, fa in tempo a identificarsi con la flotta di Obi-Wan, tra lo sconcerto di tutti e l'angoscia di Anakin. Subito dopo viene attirata dentro l'incrociatore separatista, squarciato da deflagrazioni continue, grazie al raggio traente, uno dei pochi sistemi della nave ancora funzionanti.


Padmé chiede ai Jedi di continuare il loro attacco senza curarsi di lei, ma naturalmente Skywalker non può consentire che ciò avvenga. La sua decisione di partire immediatamente per una missione di salvataggio della senatrice non viene discussa e Obi-Wan stesso lo accompagna senza altri indugi a bordo della solita malconcia Twilight che Anakin e Ahsoka usano fin dalla loro missione su Teth.


Per ordine del generale Grievous i lavori per riparare l'iperguida della Malevolence vengono avviati e lui stesso si reca nell'hangar in cui è stata catturata la nave naboo, usando il treno interno per coprire le grandi distanze. Padmé manda in sovraccarico i sistemi dello yatch e si nasconde insieme a 3PO: Grievous, salito a bordo della nave catturata, si avvede della trappola in tempo e l'abbandona subito prima che esploda. Mente i droidi cercano di spegnere l'incendio, parte la caccia ai clandestini.


La senatrice e il suo droide protocollare dorato raggiungono un pannello per le comunicazioni con il quale sperano di contattare la flotta che continua a inseguire la gigantesca nave; ma sono interrotti dall'arrivo in quel corridoio di Grievous e delle sue truppe. Nascostisi, Padmé e 3PO apprendono che i danni all'iperguida della Malevolence sono meno gravi del previsto e che la nave potrà partire di nuovo a breve.


Anakin e Obi-Wan lasciano la flotta a bordo della Twilight: il maestro esprime la sua perplessità sul piano di Anakin di attraccare ai condotti di emergenza sperando di non essere notati: ma Skywalker, avventato e impulsivo, ha fiducia che i droidi saranno troppo impegnati a riparare gli enormi danni della Malevolence per notare il loro arrivo. Una volta attraccato ed eliminati alcuni droidi, i due avanzano nella nave nemica.
Intanto Padmé riprende il controllo del pannello per le comunicazioni e riesce finalmente a mettersi in contatto con la flotta della Repubblica: a sua volta viene messa in comunicazione con Anakin e Obi-Wan che rivelano di essere anche loro a bordo, ma a un livello superiore al suo. Su consiglio di Ahsoka, il gruppo si dà appuntamento in una grande area centrale della nave che, ai sensori repubblicani, risulta vuota.


Si tratta del canale che ospita il sistema di treni a reazione che consentono i collegamenti all'interno dell'immensa nave. Sia Padmé con C-3PO che Anakin e Obi-Wan vi giungono poco dopo: quando i droidi aprono il fuoco sulla senatrice, Anakin la individua dalla parte opposta del grande tunnel e si lancia col maestro verso di lei, atterrando su un treno in movimento. Un super droide da battaglia lancia una granata che distrugge il binario sul quale viaggia Padmé: Anakin la invita a saltare verso di lui e poi la attrae a sé, tenendola sospesa nel vuoto. Quando i due si riabbracciano c'è tempo per un breve momento di intimità; presto interrotto da Obi-Wan, il quale dapprima stava recuperando con la Forza C-3PO e dopo lo perde: nel suo tragitto a mezz'aria lo sfortunato droide viene travolto da un altro convoglio, che lo trascina via.


Padmé rivela quanto ha sentito riguardo all'iperguida della Malevolence, che a breve sarà riattivata: Obi-Wan, allora, si dirige verso la sala macchine con l'intento di impedirne il ripristo della funzionalità. Purtroppo Grievous è in ascolto e si prepara ad accogliere Kenobi là in forze. Intanto Anakin chiede a R2 di trovare 3PO, trasportato lontano dal treno al quale è rimasto attaccato, e l'astromech, collegandosi alla rete della nave separatista, trova il protocollare e ne arresta il convoglio, proiettandolo a terra.
Kenobi arriva nella sala macchine solo per trovarsi immediatamente circondato da una legione di droidi di ogni tipo, alla presenza dello stesso Generale Grievous. Ma lo scontro con il grande Jedi è impari: i droidi sono solo cinquanta volte più numerosi. Obi-Wan, evitando il fuoco incrociato, fa rotolare i droidekas abbattendo uno dopo l'altro tutti i drappelli di nemici e poi fugge umiliando Grievous, che lascia i droidi rimasti a guardia dell'iperguida.


Anakin e Padmé, affrontati alcuni droidi, contattano Obi-Wan ma la trasmissione viene disturbata e interrotta, anche se appare chiaro che nella sua missione qualcosa è andato storto: l'iperguida presto sarà operativa. Il Jedi, allora, cambia i suoi piani. Intanto C-3PO ritrova la sua controparte R2 in un'altra zona della nave. Giunti sul ponte di comando, Anakin e Padmé affrontano ancora altri droidi che sono al lavoro per riparare i sistemi: distruttili, Padmé si occupa di farne sparire le carcasse per nascondere la loro intrusione, mentre Anakin riprogramma i sistemi di volo della Malevolence con una sorpresa che i droidi non potranno gradire...


La flotta repubblicana si schiera, anche grazie a ulteriori rinforzi, in assetto di attacco: il maestro Plo Koon lamenta l'impossibilità di comunicare con i Jedi all'interno dell'incrociatore nemico, a causa del disturbo delle comunicazioni, e teme di dover dare l'ordine di proseguire l'attacco per non correre il rischio di lasciarsi sfuggire l'occasione di distruggere definitivamente la Malevolence; ma Ahsoka chiede di avere fiducia e di dare loro altro tempo.


Kenobi torna al tunnel dei treni a reazione ma Grievous è alle sue spalle: tra i due ha luogo un breve duello acrobatico, finché Obi-Wan riesce a saltare su un treno diretto nel senso opposto. Poco dopo, Anakin, Padmé, Obi-Wan e i due droidi si ritrovano all'imbocco del portello della Twilight. La nave si stacca dall'incrociatore e si allontana. Grievous è deciso ad acciuffare i Jedi e li segue a bordo del suo caccia personale, insieme ad alcuni droidi-caccia. Obi-Wan tarda ad assumere il controllo della torretta e Padmé prende il suo posto, rivelando una notevole abilità nella mira. Intanto le navi della Repubblica riaprono il fuoco sulla Malevolence, mentre i droidi a bordo informano Grievous che la nave è nuovamente pronta al salto nell'iperspazio. Il generale cyborg dà l'ordine di partire, con l'accordo di riunirsi alla sua nave in un punto stabilito all'interno dello spazio separatista.


La sequenza di salto della Malevolence viene avviata ma qualcosa non va come dovrebbe. La nave punta verso una vicina luna, grazie alla riprogrammazione da parte di Anakin, e anche quando Grievous ordina di resettare le coordinate del salto nulla cambia: i sistemi appaiono bloccati. Proprio in quel momento il Conte Dooku contatta Grievous ansioso di sentire la notizia della fuga della nave; la quale, invece, sotto gli occhi del cyborg, si schianta contro la piccola luna. La collera impotente di Grievous è tale che questi arriva al punto di chiudere bruscamente la comunicazione con Dooku.
La Malevolence, la grande minaccia delle flotte repubblicane, è ormai un ricordo; e Grievous è in fuga.



Commento:

Prima ancora del primo fotogramma, nel buio dello schermo nero, il film si apre con un espediente innovativo per Star Wars: le voci dei cloni sul campo di battaglia, in presa diretta, con un effetto di drammatizzazione piuttosto efficace. La scelta è naturalmente motivata dal fatto che fin dal titolo i cloni sono i protagonisti spersonalizzati delle storie che verranno narrate e, benché singolarmente abbiano solo di rado un certo rilievo, restando sullo sfondo, essi costituiscono il cuore della guerra in corso proprio nella coralità del loro operato, combattendo e morendo insieme.
Così come accadrà per tutti gli episodi della serie regolare, anche il film/episodio pilota è introdotto da una sorta di cinegiornale di guerra declamato con i tipici toni retorici da una voce narrante rétro; ma è facile intravedere anche un chiaro gioco allusivo che richiama lo stile delle presentazioni delle puntate dei serial che Lucas guardava da ragazzo, quei Flash Gordon a Buck Rogers senza i quali Star Wars non avrebbe mai visto la luce.
Il film, della durata di circa 90 minuti, è idealmente costituito dai primi tre episodi della serie montati insieme, per quanto essi non rientrino nel computo delle puntate. La durata di questi tre segmenti narrativi si aggira sulla mezzora, dunque più dei 22 minuti delle puntate della serie vera e propria. La loro scansione è anche cadenzata da un cambio di scenario per i protagonisti principali, cioè Anakin e Ahsoka: la prima sezione si svolge su Christophsis durante l'assedio; la seconda coincide con la missione e la battaglia su Teth; mentre la terza vede i due Jedi con il figlio di Jabba giungere e lottare su Tatooine.
'episodio che conclude l'arco narrativo della Malevolence è un fuoco di fila di momenti action e brillanti, con tutto il campionario della topica starwarsiana: scontri, duelli, corse velocissime, umorismo. La sequenza, nel suo complesso, ricorda abbastanza da vicino (date anche alcune analogie di personaggi e ambienti) la missione di Anakin e Obi-Wan sulla Invisible Hand per salvare Palpatine all'inizio di Episode III: assalto alla nave nemica, avventure a bordo contro orde di droidi, spostamenti su ascensori/treni a reazione con l'aiuto di R2, salvataggio, momenti all'insegna dell'umorismo e infine una fuga rocambolesca; il tutto sotto lo sguardo vigile del generale Grievous, che alla fine fugge da solo. A dire il vero, anche la sequenza di 3PO travolto dal treno e trasportato verso chissà dove ricorda piuttosto da vicino l'analoga scena nelle fonderie di Geonosis in Episode II. Gli stessi treni a reazione che costituiscono il mezzo di spostamento all'interno della nave gigante sono una riproposizione degli hovertrain della discarica di Ord Mantell, noti ai fan che conoscono Shadows of the Empire, in particolare a coloro che ne giocarono la versione per computer.
Non si tratta, però, di una semplice riproposizione di cliché già visti. I momenti originali non mancano: la trappola tesa da Padmé a Grievous, ad esempio, degna riposta a quella in cui era caduta lei; con la differenza che il generale subodora in tempo il pericolo. Da notare la scena con la quale il cyborg riemerge dalle macerie dell'esplosione della nave naboo: l'inquadratura del pugno artificiale che spunta dal basso ha un retrogusto à la Terminator evidente. Grievous è arrogante, sguaiato, provocatorio e iracondo: è uno spaccone che irride il suo avversario, salvo poi finire in maniera non proprio fortunata le sue peripezie. "Hello there!" è il suo saluto smargiasso ad Obi-Wan, lo stesso che Obi-Wan riserverà a lui a Utapau in Episode III; e a R2 su Tatooine in A New Hope, in una sequenza di citazioni a ritroso.
Un altro momento piuttosto significativo è la piccola ribellione dello stesso Grievous a Dooku, consumata nell'atto sorprendente di "riattaccare" la comunicazione in faccia al potente Sith, tale è la rabbia e il senso di impotenza per la sconfitta subita e la perdita della nave. Grievous è indubbiamente uno dei protagonisti dell'episodio e questo suo gesto imprevedibile ne arricchisce lo spessore, sollevandolo al di sopra degli stereotipi (come anche la sua curiosa tosse, per ora occasionale). Ma l'altro grande personaggio di questo episodio è Amidala.
Animata da una passione per la diplomazia, Padmé appare inizialmente ingenua nel suo cadere nel tranello tesole da Palpatine, che presumibilmente afferma di aver ricevuto un'informazione da parte del Clan Bancario per la firma di una pace separata; pronto poi a fingere di essere caduto lui stesso nella trappola della quale invece è l'artefice. Successivamente, però, la senatrice ricorre alle sue doti di intraprendenza e dinamismo, dimostrando di non essere solo una vittima e di sapersi difendere da sola; degna madre della figlia che un giorno saprà trarsi fuori da sola dalla Morte Nera. E se nella gustosa scena con Anakin sul ponte della Malevolence le toccano i femminili lavori di "pulizia", al termine si ritaglia lo spazio per fare mostra anche di una buona mira come artigliere.
Tra le battute più memorabili, che in questo episodio non mancano, si può citare lo scambio: Plo Koon: "Temo che il generale Skywalker stia correndo un grave rischio" / Ahsoka: "Ti ci abituerai"; quello a bordo della Twilight: Anakin: "Tutto quello che so l'ho imparato da te, maestro" / Obi-Wan: "Oh, se solo fosse vero..." ; quello sul ponte della Malevolence: Padmé: "Da quando ti conosco hai sempre giocato con i droidi" / Anakin: "Una volta li costruivo, adesso mi limito a farli a pezzi"; la scena gustosa nella sala macchine: Obi-Wan: "Tutto è possibile, non mi hai esattamente impressionato oggi" / droide: "Quello era impressionante!" dopo che il Jedi ha sconfitto da solo tutte le truppe di Grievous; il quale non trova di meglio che zittire il droide impertinente a modo suo, con le maniere brusche; o infine il romanticismo ironico dei due innamorati entrati nel tunnel (il tunnel dell'amore dei parchi-gioco?): Anakin: "Oh, cosa non faresti per stare da sola con me".
Insomma, a ben vedere, in questo episodio più delle azioni, spettacolari in sé ma non sempre così innovative, sono i dialoghi brillanti a essere i protagonisti: il motore propulsivo è l'elemento comedy, che riesce a non essere mai sopra le righe, tranne forse nel caso della gag dei droidi pompieri. Ma è l'unica concessione di grana grossa.








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