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THE CLONE WARS
episodio 9, "Cloak of Darkness"


di Davide G. Canavero



Trama:

A bordo di una corvetta della Repubblica, Luminara Unduli e Ahsoka Tano trasportano Nute Gunray da Rodia verso l'incrociatore Tranquility, nell'hangar ventrale del quale la nave atterra dopo aver ricevuto l'assenso del Capitano Argyus delle guardie Commando del Senato.


La destinazione finale è Coruscant, dove il leader separatista dovrà affrontare un processo per crimini di guerra. Le due Jedi scortano lo spaventato viceré neimodiano nei corridoi insieme al comandante clone Gree; Gunray prova a protestare (e persino a corrompere Gree, invano) ma nessuno lo ascolta. Ahsoka si chiede perché un indifeso mercante richieda simili livelli di sicurezza e Luminara l'avverte di non sottovalutare il potere del viceré.


A bordo di una nave separatista, intanto, il Conte Dooku piega il ginocchio di fronte all'immagine olografica del suo maestro Darth Sidious, il quale manifesta preoccupazione per la cattura del codardo viceré, sicuramente pronto a cedere subito agli interrogatori dei Jedi, rivelando segreti preziosi. Dooku assicura il maestro di aver inviato a salvare (o zittire per sempre) Gunray la sua assassina migliore, Asajj Ventress, nella quale però Sidious pone poca fiducia. Quando la stessa Asajj si presenta al cospetto di Dooku, questi le fa sentire tutta la responsabilità della missione che le affida.


Il viceré viene chiuso in una cella e sottoposto a interrogatorio da parte della maestra Luminara Unduli, che procede con calma, scavando nella mente del neimoidiano per rivelarne la paura di perdere la ricchezza e il potere accumulati, impressionandolo; ma mai quanto lo scatto iroso di Ahsoka, che gli spunta la propria spada laser al collo per estorcergli finalmente informazioni positive e non semplici piagnucolii; una minaccia in realtà solo inscenata che non manca, però, di indignare Luminara; inaspettatamente, però, è l'unico sistema che spinge Gunray a collaborare: con lui la paura vince sempre.


In quel mentre ha inizio un attacco da parte di una task force separatista. Droidi caccia e navette da sbarco assaltano la Tranquility, mentre Gree tiene pronti i suoi cloni all'abbordaggio: le navi a forma di corolla si conficcano nello scafo dell'incrociatore e, divaricando le loro estremità, aprono varchi per introdurre droidi nell'hangar, dove ha inizio lo scontro, per poi proseguire verso la zona di detenzione. Luminara e Gree corrono in soccorso dei cloni e Ahsoka riceve l'ordine di restare di guardia alla cella di Nute Gunray insieme al Capitano Argyus.


Terminato lo scontro, non vista, Asajj Ventress si cala anch'essa nella nave repubblicana con effetto sorpresa; un clone sopravvissuto la scorge e si accinge a dare l'allarme, ma l'assassina Sith lo decapita con la propria spada laser. Raccolto il comlink del clone, Ventress accede al sistema di ventilazione della nave.
Mentre i droidi proseguono la loro marcia attraverso la nave, Luminara e Gree irrompono per dare man forte ai cloni, che cercano di rallentare l'avanzata degli automi chiudendo le porte a prova di scoppio. Intanto Ventress giunge nella sala motori della nave e con i suoi movimenti furtivi inganna sia un piccolo droide di manutenzione Treadwell, 327-T, sia due sentinelle clone. Indisturbata, riesce a piazzare numerose cariche esplosive e tornare nei condotti da cui è venuta.
Nella zona di detenzione Ahsoka stuzzica Gunray dicendogli che il piano di evasione è fallito, ma proprio in quel mentre Asajj Ventress irrompe aprendosi un varco con le sue spade laser e neutralizzando due delle cinque guardie Commando del Senato. Ahsoka la affronta in duello, mentre Asajj mette fuori combattimento anche gli altri soldati, incluso Argyus, spedito con la Forza contro una consolle.


Con un gesto fulmineo, Ventress fa uscire dalla cella il viceré Gunray (che la invocava promettendole nientemeno che un pianeta in premio!) e vi introduce Ahsoka, rovesciando improvvisamente le parti. A salvare la giovane padawan è l'arrivo di Luminara e Gree. La Maestra Jedi si lancia contro la Sith e attiva a distanza la riapertura della cella per liberare Ahsoka. Ventress finge di arrendersi, alza le mani ma sorride perché in quel momento le cariche piazzate esplodono. La nave ne è scossa e l'assassina si guadagna una via di fuga attraverso la zona di detenzione, gettandosi nel condotto di un ascensore con le spade laser conficcate nella parete del condotto per rallentare la propria caduta. Ahsoka si getta impusivamente dietro di lei, ma Luminara la ferma in tempo prima che un ascensore la travolga.


Il capitano Argyus esamina i dati: la nave è pressoché fuori uso, la sala motori è in fiamme, le comunicazioni altrettanto e così pure molti altri sistemi. Però Gunray è ancora nelle mani della Repubblica. La maestra Luminara va all'inseguimento di Asajj Ventress ordinando, ancora una volta, ad Ahsoka di rimanere a guardia della cella del viceré, nonostante la padawan la implori di darle una mano. Una volta da sola con Argyus, Ahsoka si sfoga: Luminara è esperta ma arrogante e non sa cosa la attende.


Infatti nella sala motori in fiamme la maestra Unduli si avventura sottovalutando la sua avversaria, che la soprende e le getta contro il viso un getto di vapore bollente, accecandola momentaneamente e costringendola subito a duellare in condizione di svantaggio.


Ahsoka continua il suo sfogo con Argyus, che sostiene che un soldato talvolta deve fare cosa ritiene giusto; punto di vista cui obietta Gree che, da clone, crede nella cieca obbedienza; mentre Gunray afferma che non farebbe mai nulla per mettere a rischio la propria vita. Argyus rassicura Ahsoka: Gunray è sorvegliato e lei può soccorrere la maestra Luminara senza pensare ad altro.


Il duello nella sala motori prosegue e si sposta nei livelli inferiori, vicino alle fiamme. Ventress fa cadere addosso a Luminara alcuni grossi tubi di metallo e la Jedi li ferma, ma uno la travolge immobilizzandola. Asajj incombe sopra la maestra Jedi minacciandola e preparandosi al colpo di grazia quando, provvidenzialmente, interviene Ahsoka, che la spinge via liberando Luminara. La maestra è lieta del soccorso e non riserva ad Ahsoka gli attesi rimproveri per la disubbidienza: è tempo di affrontare la Sith in due. Ventress risale sui livelli più alti e attiva il comlink. Nel centro di detenzione il capitano Argyus riceve un segnale e si mette in azione: uccide le altre guardie ma non riesce a sconfiggere il clone Gree. Poi apre la cella e ne tira fuori un riluttante Gunray, usandolo come ostaggio e imponendogli di stare in silenzio e vivo o... Dooku non pagherà la ricompensa. Il tradimento del capo delle guardie senatorie è rivelato.


Nella sala motori, dopo essersi imbattuta nel droide 327-T rimasto sotto le macerie, Luminara ammette dinanzi ad Ahsoka di aver sottovalutato la sua avversaria e di non averne mai incontrate di così forti: apprezza l'aiuto di Ahsoka. Intanto Gree si mette in contatto e informa le due Jedi del tradimento del capitano Argyus. Ma Ventress torna all'assalto.
Gree e Argyus si confrontano ancora nella zona di detenzione: Gree riesce a colpire il blaster di Argyus il quale si libera di Gunray e passa al corpo a corpo scalciando il blaster dell'avversario. Il confronto fra i due si sposta sul piano ideologico: Gree rispetta gli ordini ed è fedele alla Repubblica, ciecamente; Argyus ha una personalità individuale e ambiziosa e non concepisce la mentalità dei cloni. Gree riesce a tramortire Argyus, ma Gunray si è impossessato dell'altro blaster e tramortisce a sua volta Gree.


Un controsegnale da Argyus informa Ventress che la missione è compiuta: altre esplosioni ne coprono la fuga, mentre Ahsoka precipita e Luminara è costretta a fermarsi per trarla in salvo. Argyus e Gunray salgono a bordo della corvetta repubblicana nell'hangar della Tranquility e, approfittando del malfunzionamento di tutti i sistemi della nave, fuggono con assoluta facilità. Contemporaneamente Asajj guadagna la via verso un guscio di salvataggio che si riunisce subito alla corvetta. A Luminara e Ahsoka non resta che osservare impotenti la sconfitta.
Il Capitano Argyus si bea spavaldamente del proprio successo e promette di parlare bene di Ventress a Dooku, come se fosse in una posizione di controllo e comando: la Sith, impassibile, risponde a tanta spacconeria trapassando la guardia senatoria con la propria spada laser.


Sulla Tranquility Luminara e Ahsoka fanno rapporto a Yoda e Anakin Skywalker sul fallimento; a Yoda, più di ogni altra cosa, sta a cuore il pericolo rappresentato dai traditori nel cuore stesso della Repubblica. Ma c'è una speranza per riacciuffare Gunray: la nave rubata è della Repubblica e può essere tracciata. Il maestro Kit Fisto è già sulle sue tracce.



Commento:

Finalmente, al nono episodio, un trionfo separatista. Dopo otto episodi in cui gli antagonisti della Repubblica uscivano sempre sistematicamente sconfitti, la serie era giunta a un punto di saturazione riguardo agli esiti delle avventure descritte. Il risultato era scontato, le sorti del conflitto andavano sempre in un'unica direzione, quella favorevole ai "nostri eroi". Proseguire su quella strada rischiava di sottrarre a quest'ottimo prodotto televisivo, narrativamente apprezzabilissimo, mordente e credibilità. E invece ecco arrivare proprio quel salutare tocco di drammaticità a scongiurare il pericolo del buonismo innocuo e a rafforzare la solidità della storia. I separatisti prevalgono con ampio scorno dei Jedi, lasciati col proverbiale palmo di naso.
Oltre alla novità del dato in sé, ad essere coinvolgente è anche il modo in cui ciò avviene. Da una parte abbiamo il brillante svolgersi della missione di Asajj Ventress, scatenata nella sua potenza Sith, sicura di sé, astuta e vittoriosa; la prima grande villain femminile - una mancanza di lunga data in Star Wars, finalmente colmata. Il suo personaggio aveva mosso i primi passi nella fortunata serie di Tartakovsky, apparendo inizialmente un po' fragile nel confronto con Dooku e Sidious e nello scontro con Anakin; successivamente, nella sua apparizione nel film di Dave Filoni e nelle precedenti puntate che stiamo commentando, ne avevamo avuta un'immagine più minacciosa e possente, anche se a conti fatti pur sempre sfortunata nei risultati raccolti. Asajj appariva sempre sconfitta in duello e nelle proprie missioni. Non stavolta: la sua malvagità è meglio delineata, la sua sortita letale, i diversivi efficaci, il soccorso portato a compimento.
In secondo luogo questo successo separatista è reso possibile dal tradimento dello spregiudicato capitano Argyus, personaggio memorabile nonostante la sua breve apparizione nella serie. Personalità egocentrica e sprezzante, un po' snob e senza scrupoli; un uomo rude ma forse anche narciso. Si concede il lusso di filosofare, dare consigli ad Ahsoka, irridere la piattezza mentale dei cloni, contrapponendovi la propria ricca (e cinica) personalità motivata da ambizioni forti; ma da ideali, al contrario, molto più deboli di quelli solidissimi dei soldati clone fedeli alla Repubblica.
A contrastare il salvataggio di Nute Gunray c'è un altro personaggio molto interessante, la maestra Jedi Luminara Unduli, che alla nobiltà, all'eleganza e all'abilità nell'suo della spada laser unisce un tocco nemmeno troppo marginale di presunzione Jedi, tipica dell'età della decadenza dell'Ordine. Ella pensa di poter fare a meno della padawan Ahsoka, avuta "in prestito" da Skywalker e percepita come una ragazzina inesperta e d'intralcio alla sua missione; salvo poi accorgersi che senza di lei le è impossibile affrontare un avversario formidabile come Ventress, nei confronti della quale, pure, ha inizialmente dimostrato disprezzo e una presunta superiorità tecnica cui, nei fatti, non seguono i risultati attesi. Matura e sensibile, nonostante le sue spigolosità, Luminara è sufficientemente illuminata (il gioco di parole è troppo facile) da comprendere e accettare i propri limiti e chiedere anche scusa; benché sia troppo tardi ai fini della missione.
Per quanto riguarda le ambientazioni è piacevole riscontare la stretta somiglianza fra i corridoi della nave repubblicana e quelli della futura Morte Nera imperiale: questa volta, però, sono gli antagonisti a organizzare un salvataggio in una zona di detenzione dall'aspetto molto familiare agli spettatori.
Il parallelismo con quelle ambientazioni e le scene che vi hanno luogo prosegue poi nel momento in cui, entrata in una sala motori molto simile alla sala del radiofaro traente in cui Ben Kenobi entra nella Morte Nera, Asajj Ventress sfugge allo sguardo delle due sentinelle clone proprio come Kenobi farà sulla stazione spaziale imperiale.








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