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THE CLONE WARS
episodio 8, "Bombad Jedi"


di Davide G. Canavero



Trama:

Padmé Amidala è in missione diplomatica -in forma strettamente privata- sul lussureggiante pianeta Rodia allo scopo di attrarre alla causa della Repubblica un popolo che le è caro, chiamata dal senatore rodiano Onaconda Farr, amico di famiglia. Il Cancelliere Palpatine la contatta preoccupato perché ella si reca nell'Orlo Esterno senza una scorta di cloni soldato; ma Padmé crede nella diplomazia più che nelle forze armate. Mentre Jar Jar Binks combina uno dei suoi proverbiali disastri, Palpatine consiglia con tatto che all'incontro partecipi solo chi è qualificato...


Una volta atterrati nella cupola che protegge la residenza senatoria, Padmé frena gli entusiasmi di Jar Jar, che già intravede nel pianeta paludoso un luogo simile a casa, chiedendogli di restare sulla nave a sorvegliare C-3PO, che ha la tendenza a mettersi nei guai. Il droide protocollare sta flemmaticamente al gioco e il gungan, deluso, accetta l'incarico per compiacere la sua amica naboo.


Padmé incontra il senatore Farr, che chiama confidenzialmente "zio Ono", a testimonianza di un legame affettivo con la sua famiglia dai tempi in cui il rodiana collaboraba con suo padre. Farr, tuttavia, rimprovera subito la Repubblica di non aver aiutato Rodia quando ha iniziato a conoscere la fame, quando le scorte alimentari sono finite e le navi venivano attaccate. È troppo tardi per unirsi alla Repubblica: il senatore ha appena stretto un accordo con il viceré della Federazione dei Mercanti Nute Gunray. Rodia si unirà ai Separatisti e otterrà il cibo e il sostegno necessario.


Padmé è il prezzo da pagare: viene presa prigioniera da un plotone di droidi. Gunray appare minacciandola e Padmé riesce a inviare un messaggio a 3PO prima che il suo comunicatore sia calpestato. Onaconda Farr si giustifica dicendo che non aveva scelta ma la senatrice ribatte che c'è sempre scelta e che la paura non può salvare Rodia.


Intanto sullo yatch naboo nell'hangar della cittadella, Jar Jar non riesce a resistere alla tentazione di comunicare con gli abitanti della palude di Rodia, convinto che siano simili alle creature di Naboo. In risposta ai suoi buffi vocalizzi ottiene solo sberleffi e un lancio di melma addosso a 3PO. In quel mentre irrompono alcuni droidi sentinella. Jar Jar risale sullo yatch, ma nel tentativo di aiutare il droide protocollare a risalire la rampa di atterraggio cade egli stesso. Finendo contro un pannello di controllo dell'hangar, Jar Jar, sotto i colpi laser dei droidi, aziona un enorme magnete che cattura C-3PO e, inavvertitamente ma provvidenzialmente, lo spinge verso i droidi travolgendoli. Infine sopraggiunge un droide granchio sul quale Jar Jar salta: con le sue evoluzioni maldestre, il gungan precipita dal bordo della piattaforma insieme ad esso e 3PO lo crede morto.


Poco dopo Jar Jar riemerge e libera 3PO dal magnete; ma nell'azionarlo ne spinge la pesante massa anche contro lo yatch naboo, sventrandone completamente lo scafo. A bordo di quanto rimane della nave, i due si imbattono in un abito Jedi contenuto in uno sgabuzzino. Jar Jar decide di servirsene per andare a cercare Padmé che, data la presenza dei droidi, è sicuramente in pericolo. Intanto Padmé viene condotta in una cella e incatenata. Onaconda Farr, punto dal rimorso, si chiede se tutto questo sia necessario e la senatrice cerca di aprirgli gli occhi sui metodi dei Separatisti. Intanto Nute Gunray è in arrivo e Farr va ad accoglierlo.


Atterrato, Gunray non dà spazio a convenevoli e si mostra interessato solo a prendere in consegna la senatrice Amidala - per ucciderla, ovviamente. C-3PO e Jar Jar, scesi dai resti della loro nave, sentono che Padmé è tenuta prigioniera nella torre di detenzione; in quel momento un droide intravede Jar Jar e, a causa dell'abito, lo scambia per un Jedi. Nute Gunray ne ordina la cattura ma il gungan riesce a scivolare in una grata che conduce alla palude sulla quale la cittadella galleggia. I Separatisti allora se la prendono con 3PO minacciando di smantellarlo...
Jar Jar, sott'acqua, disturba un'enorme lumacone di palude striato di materia bioluminescente, il Kwazel Maw; subito dopo riemerge da un'altra grata e inizia a scalare la torre di detenzione aggrappandosi ai rampicanti che vi crescono, determinato a soccorrere Padmé. Ma la senatrice, intanto, sta provvedendo da sola al proprio salvataggio: cerca di spaventare i droidi narrando loro cosa i Jedi fanno di loro solitamente; poi finge che un Jedi sia entrato nella cella parlando ad alta voce; si libera dalle manette con un attrezzo nascosto nello stivale e, quando i droidi entrano, non la trovano al suo posto. Padmé li mette fuori combattimento e si dà alla fuga dopo essersi impossessata di un blaster.


Nella sua corsa si imbatte nei droidi che scortano 3PO e libera il droide, che la informa di quanto sta facendo Jar Jar, del fatto che sia stato scambiato per un droide e della distruzione della nave ad opera sua. Padmé è interessata a sfruttare le circostanze per catturare Nute Gunray e dà a 3PO il compito di contattare la Repubblica per chiamare rinforzi.
Sul ponte che conduce alla torre di detenzione, il senatore Onaconda Farr chiede a Nute Gunray notizie sui rifornimenti che i Separatisti hanno promesso a Rodia: il viceré liquida la questione imponendo l'esecuzione di Padmé Amidala e Farr, di fronte alla richiesta esplicita, si ribella capendo l'errore commesso stringendo l'accordo con i Separatisti.


Sulla cima della torre un droide fa rapporto a Gunray sulla fuga di Amidala: in quel mentre, Jar Jar termina la propria scalata su per i rampicanti. Scambiatolo ancora per un Jedi, i droidi aprono il fuoco su di lui. Nel precipitare rimane impigliato nelle liane del rampicante e cade a testa in giù fino al terreno. Lì sfugge ad altri droidi scomparendo in un'altra grata sott'acqua. Ma i droidi vi gettano numerosi detonatori termici. Jar Jar riesce ad allontanarsi in tempo, ma un super droide da battaglia gli lancia contro una torpedine a ricerca. Mentre il gungan nuota per evitarla finisce nelle fauci del Kwazel Maw già incontrato, proprio mentre il missile esplode. Padmé, che sta combattendo contro i droidi, assiste all'esplosione subacquea che scuote anche la superficie e crede che Jar Jar sia morto. In quel momento si trova davanti al suo arcinemico Nute Gunray.
Intanto 3PO inganna alcune guardie droide e giunge in un centro di comunicazioni della cittadella: riesce a inviare una richiesta di soccorso alla flotta della Repubblica subito prima di essere nuovamente catturato. Sott'acqua Jar Jar riemerge dalle fauci del Kwazel Maw, evidentemente così coriaceo da essere invulnerabile ai missili: il gungan stringe amicizia con l'enorme e apparentemente innocua creatura.


Padmé e C-3PO vengono messi in riga per l'esecuzione. Onaconda Farr chiede che sia risparmiata, ma questo non è nei sogni più remoti del vendicativo Gunray: alcuni droidekas si preparano a fare fuoco sui condannati quando Jar Jar riemerge da una grata, recupera il suo abito Jedi attirando l'attenzione del plotone di esecuzione e interpreta la parte, ordinando di rilasciare la senatrice e gettando Nute Gunray nel panico, al ricordo di cosa i Jedi hanno saputo fargli in passato. I droidekas aprono il fuoco ma il mostro marino sfonda le grate e sale sulla piattaforma facendo strage di droidi e strisciando con Jar Jar a cavallo. Il mostro riesce anche a spingere lo shuttle di Gunray giù dalla piattaforma, nella palude.


Le parti sono invertite: Padmé riesce a impossessarsi di nuovo di un blaster e tiene Nute Gunray sotto tiro. Ora è lui a essere prigioniero della Repubblica. Il senatore Farr trova il coraggio di aiutare Padmé, rifiutando di obbedire al viceré. Padmé intravede una possibilità di salvare la reputazione dell'amico di famiglia Farr e inscena un ipotetico complotto che avrebbe visto lei e il senatore rodiano d'accordo fin dall'inizio per catturare Gunray facendo credere a questi di essere invece d'accordo con lui per catturare Amidala. Farr sta al gioco e, all'arrivo delle navi della Repubblica, il viceré della Federazione dei Mercanti è definitivamente in trappola.


Il Cancelliere Palpatine, via ologramma, si complimenta con tutti, compreso Jar Jar Binks, per lo straordinario risultato della cattura di Gunray, promettendo nel contempo a Rodia tutti gli aiuti necessari.



Commento:

In una serie d'animazione, per sua natura maggiormente incline a dare spazio a momenti "leggeri", poteva mancare il re dei guai, l'imperatore dei disastri? Ovviamente no, ed ecco allora l'amato/odiato Jar Jar Binks fare capolino nell'ottavo episodio, del quale è purtroppo/per fortuna protagonista.
Bisogna ammettere che, a freddo, dopo diversi anni, quasi dieci ormai, il giudizio sull'inopportunità dell'esistenza stessa di Jar Jar si è attenuato. Ormai anch'egli fa parte del pantheon dei personaggi starwarsiani, nel quale c'è spazio per tutti, in una gamma pressoché infinita di sfumature che vanno dal Signore del Male al giullare che suscita le risate. Il nostro "fool" in questo movimentato episodio dà il meglio di sé, com'era facile immaginare: ogni sua azione è quella sbagliata al momento sbagliato e sortisce effetti che vanno dal semplicemente dannoso al totalmente catastrofico. O quasi. A ben vedere alla fine della storia Jar Jar ha contribuito alla vittoria, esattamente come accadeva in The Phantom Menace, dove la disprezzata "patetica forma di vita" (parole del giovane e arrogante Obi-Wan) con le sue improbabili evoluzioni dava più di una mano a salvare la situazione e a raddrizzare le sorti del combattimento.
Gli osservatori più sensibili, tuttavia, avranno già avvertito la tragicità del personaggio di Jar Jar: il gungan è patetico, nel senso che suscita una forma di empatia verso la sua ingenuità e purezza di cuore. Jar Jar ama i suoi amici, in questo caso Padmé e C-3PO, e per loro, pur attraverso una serie ininterrotta di errori e disastri, è pronto a dare la vita. Senza pensare. Proprio perché non pensa, non calcola. Rappresenta il puro di cuore e il povero di spirito evangelico, il sempliciotto che non conosce il male.
La sceneggiatura brillante mette Jar Jar in team con C-3PO dando vita a un duo irresistibile: un personaggio della Vecchia Trilogia e uno dei Prequel rappresentativi di due stili comici molto lontani fra loro ma capaci di dar vita ad alcuni momenti indovinati se combinati. La flemma britannica e l'ansia per il pericolo di 3PO accanto al puro caos e alla genesi ininterrotta di pericoli di Jar Jar fanno fuochi d'artificio. I momenti migliori dell'episodio sono proprio quelli in cui il droide protocollare giganteggia nella sua irresistibile rassegnazione dinanzi a un'autentica forza (distruttiva) della Natura, alla quale è perfettamente inutile opporsi.
È stato reso noto che uno scambio particolarmente brillante, quello fra C-3PO e Padmé, è stato scritto direttamente da George Lucas:
Padmé: "Go back to the ship and call for help."
C-3PO: "I regret the transmitters on the ship are out of order."
Padmé: "What?"
C-3PO: "The ship has been destroyed."
Padmé: "Battle droids?"
C-3PO: "No."
Padmé: "Jar Jar?"
C-3PO: "Jar Jar."
Lo scenario dell'episodio è un pianeta presente nel background della saga, raccontato in alcuni capitoli di Shadows of the Empire, Rodia, patria dei rodiani e del famigerato Greedo. Nel suo ambiente di giungle e paludi vengono collocate strutture architettoniche di notevole fascino, cupole trasparenti e torri dalle decorazioni quasi in stile liberty, trapuntate di rampicanti con infiorescenze colorate; il tutto a galleggiare sopra un ambiente subacqueo che, nelle intenzioni dei creatori, doveva richiamare alla memoria quello di Naboo, complice la presenza di Jar Jar. Ecco allora la ripresa di situazioni di Episode I, come l'incontro del gungan con mostri sottomarini.
A questo proposito, nella forma data al bruco marino gigante con il quale Jar Jar stringe amicizia, fa piacere rilevare il ripescaggio, da parte degli artisti di Dave Filoni, di un dipinto di Ralph McQuarrie per creature delle paludi di Dagobah, all'epoca scartato.


Un altro collegamento con TESB è rappresentato dalla situazione iniziale che ricorda molto da vicino quella di Lando: egli accoglie Han e Leia come ospiti, ma il nemico (in quel caso era l'Impero di Vader) è già arrivato e chiede la consegna a tradimento degli amici come prezzo da pagare perché il pianeta possa continuare a vivere. Il responsabile del tradimento dapprima cede giustificandosi e dicendo di non aver avuto scelta; in un secondo tempo, però, si rende conto di non aver avuto sufficiente coraggio e, di fronte alla durezza di chi lo ha costretto a stringere l'accordo e alla richiesta di mettere a morte i suoi amici, si redime aiutando chi aveva tradito.








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