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Naboo: sapore d'Italia e d'Oriente

di Davide Canavero


     Anche al più distratto degli spettatori sarà capitato di notare la sorprendente (e certo non casuale) somiglianza delle meraviglie monumentali di Naboo con l'architettura italiana. Per certi versi Theed City, la capitale degli umani naboo, sembra l'ipostasi delle utopiche città ideali del Rinascimento italiano.
     Il team creativo di George Lucas —che, lo ricordiamo, è un architetto— deve avere pensato da subito all'Italia come modello principale di Naboo e della capitale in particolare. Non è un caso che la Reggia di Caserta, opera di Vanvitelli, sia stata scelta per le riprese degli interni del Palazzo della regina Amidala a Theed City; né è un caso che nell'edificio e nell'intera città sia facile scorgere "citazioni" di Roma e Venezia.



Una splendida veduta di Theed City, con la piazza e il Palazzo Reale


     Il Palazzo Reale della regina Amidala si presenta come un'affascinante contaminazione tra il Pantheon di Roma e la Chiesa di Santa Sofia di Istanbul. La struttura del complesso architettonico del Palazzo, formato da più edifici addossati, ricorda molto da vicino il gioiello costantinopolitano, come è possibile notare da questa foto:



La Chiesa cristiano ortodossa di Santa Sofia a Istanbul (Costantinopoli), 532-537 d.C.


     Ciò è particolarmente evidente se guardiamo la facciata postica del Palazzo Reale di Theed: tolta l'ardita collocazione su gigantesche cascate —un tocco fantasy— la struttura del complesso è davvero molto vicina a Santa Sofia.



Una veduta posteriore del complesso del Palazzo di Theed a Naboo


     Che la veduta frontale di Santa Sofia faccia da modello solo per la facciata postica del Palazzo di Amidala è confermato dal recupero del motivo ad arco (che a Istanbul è frontale) per l'hangar, ubicato a Theed sul lato orientale verso la parte posteriore del complesso.



Le linee architettoniche dell'hangar di Theed confermano che Santa Sofia è il modello della sola
facciata postica


     Benché anche la guglia sulla sommità della cupola provenga da Santa Sofia, la matrice architettonica principale resta italiana: si pensi a tutti gli interni, girati direttamente nella Reggia di Caserta —senza ritocchi digitali— e alla facciata, ispirata al Pantheon di Roma, prototipo dei tanti pantheon diffusi nel mondo.



Il Pantheon di Roma, del 27 a.C., è il modello della veduta frontale del Palazzo Reale di Theed


     Il Pantheon (cioè "tempio di tutti gli dei") fu edificato nel 27 a.C. ed è tuttora la più grande cupola in muratura del mondo, nonché una delle meraviglie del periodo aureo romano. L'edificio principale del Palazzo di Theed è costituito da una struttura circolare con cupola e una facciata con frontone e colonnato, elementi, questi, chiaramente ispirati al Pantheon romano; la forma triangolare del frontone, tipica dell'architettura greca e romana, è stata addolcita (con un effetto orientaleggiante) e resa tondeggiante per due ragioni: innanzitutto differenziare nello stile la creazione della Lucasfilm, in modo tale che non fosse una semplice scopiazzatura del Pantheon; inoltre le linee curve fanno parte dell'estetica dei naboo, improntata ad un disegno dolce ed elegante, che ritroviamo anche nelle loro navi spaziali (si pensi alla Nubian 327-J della Regina e ai caccia N-1).



     Lo stile classico (o neoclassico) riaffiora in molte altre costruzioni che è possibile scorgere a Theed City, una su tutte l'Arco di Trionfo sotto il quale transita la parata militare alla fine di The Phantom Menace, durante le celebrazioni per la liberazione del pianeta: si tratta di un arco di chiara ispirazione romana, benché opportunamente modificato e condito di elementi fantasy che lo rendano più credibile in un contesto fantastico.


L'Arco di Trionfo (di ispirazione romana) sul viale reale di
Theed City, così come appare alla fine di The Phantom Menace

     Il viale che conduce al Palazzo, soprattuto se animato dalla folla festante come alla fine dell'Episodio I, ci appare reminiscente dei grandiosi allestimenti babilonesi di Intolerance, capolavoro del muto del 1916, per la regia di Griffith. Conoscendo la grande preparazione di Lucas in fatto di storia del cinema (una preparazione che è affiorata in più di un'intervista) è plausibile pensare a un omaggio al celebre maestro del muto.


Una scena di Intolerance, di Griffith (1916), che riproduce una veduta di Babilonia

     L'urbanistica assiro-babilonese mostra il suo influsso anche in un'altra particolarità degli edifici di Theed: il generoso impiego dei giardini pensili, una sorta di "brevetto" babilonese che ha pochi paralleli in altre culture.

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