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Amaramente Mara Jade

di Davide Canavero


     Punta quella pistola da un'altra parte, Mara Jade: con noi non attacca.

     A dire il vero non è così difficile spiegare come questo personaggio esclusivamente "cartaceo" abbia potuto attrarre a tal punto un certo pubblico settoriale, quello dei fan dei libri di Star Wars. Una delle ragioni è proprio che, in assenza di un sembiante reale e visualizzabile, di un volto preciso cui associare il suo nome, Mara Jade ha finito per incarnare l'ideale erotico inconfessato del pubblico maschile, che costituisce —benché di poco— la maggioranza dei fan di Star Wars. Ognuno vi ha proiettato la propria visione della donna forte, aggressiva, rampante, che tanto va di moda in questi anni. E ben venga questo tipo, se l'alternativa sono le signorine tutte svenimenti di un certo passato letterario e filmico. Resta da accertare se non esista qualche via di mezzo, ma ne riparleremo più avanti.
     Per quanto riguarda invece quel settore del pubblico femminile che l'ha apprezzata, Mara ha forse rappresentato un modello di donna combattiva, una che si fa rispettare, una "con gli attributi", come si suole dire ultimamente. Insomma, sempre il modello di cui sopra, che, nato per combattere stereotipi triti, si sta avviando a sua volta sulla strada dello stereotipo.
     Bisogna dire che all'inizio degli anni Novanta, prima del proliferare di nuove storie e nuovi personaggi, anche femminili, Mara è stata l'unica alternativa a Leia Organa per una ragazza che cercasse di immedesimarsi in una donna che vive e si muove in quella galassia lontana lontana.
     Indubbiamente Mara ha colmato una lacuna dell'universo di SW piuttosto evidente: la carenza di personaggi femminili. E questo vale tanto per il pubblico femminile che per quello maschile. Arrivata al momento giusto, la rossa schiumante rabbia è riuscita ad accaparrarsi un posto nel cuore di tanti. Malignamente potremmo obiettare che qualunque personaggio analogo avrebbe sortito il medesimo effetto in quel momento storico. Oggi non sarebbe più così, probabilmente. Ma a lei è toccato di trovarsi nel posto giusto al momento giusto e di divenire eroina; e quindi di lei dobbiamo parlare.

     Cover Girl Mara

     Diamo un'occhiata a Shannon Baksa, la comparsa che la Decipher —mandante la Lucasfilm— ha assoldato per vestire i panni reali e tangibili di Mara nel celebre gioco di carte, con tanto di copertina dello Star Wars Insider a lei dedicata. Dite la verità, Mara-fan incalliti: speravate in qualcosa di meglio, vero? Certo, non si tratta del casting ufficiale per un film —ci mancherebbe altro— ma la scelta di una donna in carne e ossa sottrae alla Jade quel poco di fascino che aveva e che le proveniva proprio dall'esistere solo nella mente dei lettori, incarnata nelle forme da loro preferite; oppure nei tratti degli (stupendi) adattamenti a fumetti. "Nessuna attrice reale può stare alla pari con la sola e la grande Mara", si dirà (beata innocenza! o... potenza della pagina scritta?). Certamente non questa bambolotta paffuta, troppo rossa (ma non aveva capelli biondo-rossicci?) e forse persino un po' attempata per la parte. E poi quella boccuccia un po'... così.


Non siamo un po' troppo rossi di pelo, signorina Jade? E poi quella boccuccia un po'... così. Sì, c'è decisamente qualcosa che non va...

     Ci pare di sentirla, con voce stridula e parlata slang, che dichiara: "Sono molto fiera di aver interpretato la parte di un personaggio che amo! Penso che Mara sia fantastica!" o qualche altra frase di circostanza analoga. Che poi sia una laureata ad Harvard poco importa: l'impressione è comunque quella di una Mara caricaturale da studio fotografico. Non conveniva forse lasciare tutto nel limbo della fantasia? La risposta ai fan delle produzioni libresche.
     La verità è che Mara fa vendere. Star Wars —un certo SW, per carità, uno SW non davvero ufficiale, uno SW che ha tralignato— ha trovato la sua "babe", come dicono gli americani, la bellona di turno. Di qui a una copertina da rivista patinata il passo è stato breve.
     Francamente questo ci sembra uno dei punti più bassi toccati dal nome di Star Wars.
     Discutibile la scelta, poi, perché se quella è l'ammaliatrice, la spia seducente dell'Imperatore... be', siamo messi molto male. Forse a chi ha scelto conveniva dare un'occhiata ai film di James Bond per farsi un'idea di come devono essere le spie affascinanti. Nella tristezza di questa operazione demenzial-commerciale di "incarnazione forzata" di Mara almeno un po' più di gusto avrebbe salvato la faccia.
     C'è un sito, Jedi Crusaders: Mara Jade, che è un vero monumento alla rossa, e soprattutto alla sua interprete che, per la cronaca, abbiamo scoperto poco fa essere una modella, selezionata tra centinaia di candidate. Chissà le altre!

Adesso andiamo molto ma molto meglio...

     Meglio piuttosto la bellissima giovane dallo sguardo intenso che gli artisti digitali della LucasArts hanno creato per Mysteries of the Sith, l'espansione di Dark Forces II: Jedi Knight, in cui Mara Jade affronta un Kyle Katarn traviato. Mille volte più aderente al personaggio creato da Timothy Zahn; e —sia consentito— mille volte più bella. E dire che si tratta di un'immagine virtuale (Lara Croft docet...), un mucchio di pixel che però racchiudono perfettamente l'immagine di una donna giovane, attraente, capace di estorcere informazioni a Moff imperiali, magnati, e quant'altro. Sì, di una bellezza simile possiamo innamorarci, chiudendo uno o più occhi sulle incongruenze del personaggio.
     Con la povera modella di cui sopra (che compare in un'altra posa ancora più ridicola, da cerbiatta spaurita che brandisce una spada laser e sembra dire "che devo farci?") Palpatine non sarebbe andato lontano. Ma del resto l'Imperatore Palpatine, il Signore Oscuro dei Sith Darth Sidious, aveva forse bisogno di Mara Jade? Ed eccoci al nocciolo della questione.
     Ma insomma, perché tanta ostilità nei confronti della bella rossa? Non sarà una manifestazione di malcelata attrazione? Non sarà che si disprezza ciò che non si può avere? Non sarà un eccesso di tempo libero? Forse. Ciononostante Mara, a nostro avviso, ha inquinato l'universo di Star Wars; se questo è il capo d'accusa il crimine che si profila non è certo di poco conto, né deve restare impunito.

     Il mondo aveva bisogno di Mara Jade?

     Riflettiamo sul personaggio e cerchiamo di capire qual è il suo posto nella saga. Zahn inventa Mara Jade durante il 1989 probabilmente conscio della carenza di personaggi femminili in SW. E fin qui nulla di male, anzi. Decide di creare una donna "cattiva". Bene, diciamo noi: se pochi sono i personaggi femminili mancano del tutto le donne malvagie, dal momento che nell'immaginario di Lucas la donna è sempre un'immagine materna e benefica: basti pensare a Leia, Padme/Amidala, Mon Mothma, zia Beru (1).
     A questo punto Zahn si monta la testa e decide di fare di Mara addirittura il "Braccio dell'Imperatore", una spia e assassina allevata da Palpatine per eseguire i suoi ordini in missioni segrete; una giovane bella e sensibile alla Forza, che evidentemente doveva essere indotta dal suo Maestro a usare sottoforma di Lato Oscuro, con tutto ciò che questo comporta. Ma a proposito di Forza, come vedremo anche più avanti, il buon Tim non ha le idee molto chiare.
     Quando Palpatine muore, ci spiega lo scrittore, Mara vive in prima persona il dolore del proprio Maestro, che fa in tempo ad ordinarle telepaticamente di compiere per lui la sua ultima missione: uccidere Luke Skywalker. Ci sia permesso chiosare, a margine, che la vera ira di Palpatine / Sidious avrebbe dovuto essere rivolta contro il grande allievo Darth Vader che l'aveva tradito e ucciso, e che lui non aveva fatto in tempo a veder morire. Ma tant'è: a Zahn Anakin / Vader, il protagonista dell'intera saga di SW, non è molto simpatico, e quindi non lo tiene quasi mai in conto. Testualmente, dal vangelo degli zahniani, L'Erede dell'Impero: "[...] Vader? Non farmi ridere, Vader era un cretino, e per giunta un traditore".
     Misteri delle licenze editoriali.
     Fatto sta che la Jade comincia a nutrire un odio viscerale verso Luke Skywalker. Un odio senza limiti, totalizzante e paralizzante, verso colui che le ha rovinato la vita, ha ucciso —come lei crede— il suo Maestro (ma se aveva vissuto "in diretta" la sua morte non doveva forse sapere che era stato Vader? Misteri di Zahn). Un odio talmente forte... che Mara passa i successivi cinque anni senza cercare e uccidere Skywalker, ma anzi lasciandosi andare "alla deriva", come Zahn ci spiega, orfana di un Imperatore che era il suo unico punto di riferimento.

     Missione non compiuta

     Per darsi una mossa, e sfogare finalmente il proprio odio, Mara deve aspettare di imbattersi casualmente in Luke, dopo ben cinque anni. Scegliamo di non contemplare la versione secondo la quale Mara avrebbe cercato Luke per tutto quel tempo senza trovarlo, perché sarebbe talmente demenziale e ridicolizzerebbe a tal punto l'inettitudine assoluta del personaggio che ci toglierebbe il gusto della demolizione, lasciandoci con l'impressione di sparare sulla Croce Rossa. Sì, perché se Mara ha cercato Luke ma non l'ha trovato, quando è a tutti noto che si trovava a Coruscant per formare la Nuova Repubblica, be', c'è proprio da dubitare delle capacità di questa infallibile spia e letale assassina.
     Ma bisogna dare atto alla bella rossa che non appena trova Luke inizia a schiumare rabbia con impegno, e non si ferma più. Che poi tutte le sue minacce di uccidere l'odiato Skywalker si risolvano in farsa è un altro discorso, che investe la natura profonda dell'irritante personaggio partorito da Zahn.
     Ed ecco che il cerchio si stringe, portandoci sempre più vicini al nocciolo. Cosa c'è che non va in Mara? Tanto per cominciare, questa sua inconcludenza cronica, che la porta a sottolineare tutte le occasioni in cui avrebbe potuto uccidere Luke e non l'ha fatto. Le sue minacce le potresti scrivere nell'acqua, direbbe il poeta. Lungi dall'essere un personagio forte, Mara è di una debolezza psicologica quasi commovente.


Ecco la schiumante rabbia in una posa tipica

     Vite rovinate (e lettori abbindolati)

     Nel corso della pseudo-trilogia di Zahn —poiché di un unico romanzo di 1200 pagine si tratta— Mara sembra capire che per lei può esistere una nuova vita oltre quella costruitale su misura da Palpatine fin da quando era una bambina (2). Il rito finale della sua liberazione dai fantasmi del passato si consuma quando ha l'opportunità di uccidere sul serio Skywalker: anche se si tratta solo del clone Luuke. Missione compiuta. Da un certo punto di vista.
     La trilogia zahniana si conclude quindi all'insegna di una tregua tra Luke e Mara. Ma amicizia o amore no, almeno non ancora. Se Mara nasconde sotto la propria incapacità di dare corpo alle sue minacce una forma larvata di attrazione per Luke, questi dal canto suo non sembra provare nulla di nulla per lei, nemmeno un briciolo dell'istintiva passione che provò dinanzi all'ologramma della sorella sconosciuta, anni prima.
     Insomma, per dirlo chiaro e tondo, la fragilissima Mara inconsciamente sbava dietro a Luke, ma lui non se la fila nemmeno un po'. Lo prova in maniera gustosamente demenziale una scenetta che definiremmo un esempio brillante di comicità involontaria: Mara rivela a Luke, serissima e convinta (e per questo comica), che si era mimetizzata tra le ballerine del Palazzo di Jabba quando lui era andato a salvare l'amico Han. Luke, però, non l'aveva affatto notata.
     "No, non ci siamo mai conosciuti di persona, ma ci siamo incontrati, se ti fossi dato la pena di notarmi". Pietoso! C'è da non credere a quello che si legge. Eppure, signori fan di vecchia data o dell'ultim'ora, questa è la verità, queste sono parole pubblicate e vendute (troppo vendute). Cos'è questa se non la scenata di una poveretta frustrata? Ecco la grande Mara Jade. Ecco colei che osa dare del cretino a Darth Vader, il titanico e sublime protagonista della grande saga di Star Wars. Noi, invece, preferiamo non dare del cretino a nessuno, neppure a chi lo meriterebbe, e proseguiamo.
     "Facevo la ballerina nel Palazzo di Jabba the Hutt" prosegue Mara, e Luke, dopo una pagina di noiosi indovinelli, intuisce che lei era un emissario dell'Imperatore col compito di ucciderlo. La povera Mara si lascia poi andare a uno sfogo degno del lettino dello psicanalista, quando rivela il passato che conosciamo. "Ero il Braccio dell'Imperatore, sentivo la sua voce ovunque, smascheravo per lui traditori, avevo potere, prestigio e rispetto, capisci? E tu mi hai portato via tutto. Mi hai rovinato la vita". Solo che non siamo in una commedia psicologica borghese, come alcuni potrebbero essere indotti a credere, no: si tratta proprio di Star Wars, purtroppo.

     Il Braccio (gracile, rotto e dolorante) dell'Imperatore


Una cerbiatta impaurita che brandisce uno strano oggetto e si chiede "che devo farci?"

     Un altro vertice di comicità involontaria Mara lo raggiunge immediatamente dopo, quando spiega il perché del suo fallimento: contava di poter salire sul Galeone a vela di Jabba e uccidere Skywalker al pozzo di Carkoon. Ma Jabba non la lasciò salire. Sì, avete letto bene: lei pregò, implorò, tentò di contrattare, ma niente, non ci fu nulla da fare, lo Hutt non la lasciò venire col plotone di esecuzione.
     Servono commenti? Probabilmente no, se richiamiamo alla mente che la rossa in questione si supponeva fosse l'infallibile agente dell'Imperatore, addirittura il suo Braccio Destro. Letale, rapida, bella, intelligente, abilissima, astuta, piena di risorse. Ma cosa volete, non l'hanno lasciata salire sul Galeone! Poverina, lei ha tanto insistito ma quel grassone di Jabba era irremovibile, non voleva sentire ragioni. Cosa pretendiamo? Sarebbe stata troppa fatica salire su una swoop bike e lanciarsi all'inseguimento. Ma sì, siamo indulgenti, ha avuto un'infanzia difficile.
     Viene la tentazione di applaudire con immensa ammirazione e comprensione il grande Darth Sidious / Palpatine, che nonostante un'isterica e inetta del genere è riuscito a mandare avanti dignitosamente la baracca. Coraggio Palpie, siamo tutti con te...

     Finché Zahn ci lasciava immaginare quella scena, l'inettitudine di Mara poteva essere solo frutto della riflessione (almeno per chi riflette). Ma poi quel triste spettacolo è stato narrato per filo e per segno, esattamente in questi termini. Il luogo del delitto è un fumetto Dark Horse, Mara Jade: By the Emperor's Hand. È il momento in assoluto più basso del personaggio, tanto che lascia allibiti pensare che gli storditi fan di Mara fondino gran parte della loro risibile venerazione per la rossa proprio su questa materia, sulla sua presunta infallibilità! Fin dai tempi di Zahn c'era motivo, piuttosto, di mettersi a ridere a crepapelle.
     Travestita (3) da danzatrice e infiltratasi alla corte di Jabba col compito di uccidere Luke Skywalker nel momento in cui questi si presenterà per liberare Han, Mara aspetta il momento opportuno. Quando tutti si stanno dirigendo a bordo della chiatta a vela, prega Jabba con insistenza: "Eccellenza, posso venire anch'io?". Jabba (per bocca di C-3PO): "No.". Mara: "Per favore, eccellenza." Jabba: "No." Mara: "Ah, va be'. Non posso completare la mia missione, ma un giorno...". Volta le spalle e se ne va.
     Ora, vi pare che il presunto agente segreto più fidato dell'Imperatore debba "chiedere il permesso" per salire a bordo? e che se glielo negano... lasci semplicemente perdere? Insomma, che si infiltri clandestinamente, che rubi un mezzo e li insegua — dicevamo anche in precedenza.
     Ebbene, tenetevi forte perché i meccanismi mentali di chi scrive l'Expanded Universe sono regolati dalla Legge dell'Assurdità Assoluta, tanto che è Jabba stesso a dare a Mara un landspeeder, benché solo per andarsene. E lei cosa fa? Se ne va davvero, e non insegue il galeone per portare a termine la sua missione!!!
     Nemmeno a farle il disegnino e a spingerla a mano la rossa capisce quello che deve fare!!! Una vera aquila!
     Possibile? La missione più importante, affidatale dall'uomo più potente e temibile della galassia... e appena Jabba dice "no, non ti faccio salire"... lei lascia perdere? Mara è dunque oltre che inetta pure incosciente. Come minimo Palpatine dovrebbe fulminarla. E invece no, il vecchio (del tutto fuori parte) le dice: "peccato, lascia perdere, vai a fare quest'altra commissione...".
     Chi è ancora in grado di ragionare converrà che qui siamo ben oltre il livello tipico delle barzellette. Desolante.
     Il motivo di questo scempio è noto: l'assurda urgenza di far quadrare forzatamente l'idea che qualcuno di "potentissimo" avesse l'ordine di uccidere Luke, con gli inconciliabili fatti di Return of the Jedi, dove le cose vanno diversamente. Resta il fatto che le giustificazioni del fallimento di Mara che sono state architettate da Zahn —e approfondite dai suoi complici negli anni seguenti— sono le più risibili che si potessero trovare, e restituiscono l'immagine improbabile di un'inetta assoluta che disonora Star Wars, i suoi fan e in fondo la dignità dello stesso Zahn come autore, perché non è affatto un incapace, come altre sue opere originali dimostrano.
     Se a questo aggiungiamo che Mara passa appunto l'intera trilogia di Zahn a minacciare di morte Luke senza mai alzare un dito per farlo, pur avendone un'infinità di occasioni, appare evidente che c'è un'abissale ed incolmabile dicotomia tra ciò che il personaggio è attualmente (una mitomane isterica completamente inetta) e quello che certe anime belle vogliono farci credere che sia (il super inarrestabile agente prediletto dell'Imperatore).
     Ma in fondo —sia lodato il cielo!— fino a prova contraria abbiamo il diritto di ritenere che tutto ciò non sia mai accaduto e che si tratti solo di una miserevole versione apocrifa del mito starwarsiano, sviluppatasi nella mente di Tim Zahn e tuttora proliferante, complice la Lucasfilm, in quelle di molti ingenui lettori. E in questa scelta di rigetto siamo confortati dallo stesso Lucas, il primo a considerare canone solo i propri film.

     Il crepuscolo di un personaggio mai sorto

     Facciamo finta, per poter proseguire, che Mara sia stata un ottimo personaggio di contorno nei libri di Zahn. Lo so, è dura. Questo sforzo di immaginazione ci occorre per poterne valutare la successiva caduta nel baratro maleodorante del "Bantam poodoo". Sì, perché nei romanzi successivi a quelli di Zahn Mara Jade ritorna ad essere, di fatto, la contrabbandiera che era stata accanto a Talon Karrde negli ultimi tempi (con il quale dà vita alla "Lega dei contrabbandieri", singolare supporto della Nuova Repubblica), come se nel frattempo nulla fosse accaduto. Kevin J. Anderson a un certo punto tenta di sbolognarla a Lando, che però, da marpione navigato qual è, non ci pensa proprio ad accasarsi con lei. Come dargli torto?
     Quindi la vittima designata tornerà a essere Luke, il povero Luke, che era già nel mirino di Zahn. È a lui che, alla fine, dovrà toccare il supplizio di stare al fianco della ex-assassina, ex-spia, ex-tutto. Questa triste fine era scritta fin dal principio della linea dei romanzi Bantam, e lo conferma il fatto che qualunque altra donna si avvicini al giovane maestro Jedi muore immancabilmente. La strada deve essere spianata per la popolarissima Mara Jade e per la forzatura finale: il tanto atteso matrimonio con Luke, coronamento della rapida e immeritata carriera della fatalona scarlatta schiumante rabbia.
     I veri problemi, comunque, iniziano quando analizziamo il personaggio di Mara in sé, il suo carattere, i suoi sentimenti. La Mara post-Zahn (che suona vagamente post-apocalittico) è un'ombra insipida del personaggio improbabile che era stata in origine. Lungi dallo sviluppare una relazione di qualsiasi tipo con Luke (amicizia, amore?) nelle mani di Anderson Mara si trasforma in un autentico pezzo di ghiaccio, una donna fredda, distante, priva di emozioni. Non vediamo nulla della sua nuova personalità, liberatasi dai fantasmi di un passato estinto. Nulla traspare dei suoi nuovi sentimenti, se pure ne nutre qualcuno nella sua mente contorta.
     In breve, da Zahn viene ereditato solo il peggio.
     Il risultato è che questa donna non desta nel lettore neppure un briciolo di simpatia. Sembra non importarle affatto delle persone che le stanno intorno, che vogliono aiutarla ed esserle amiche. E a noi non importa nulla di lei. Mara diventa quel freddo mercenario che un tempo Han Solo voleva far credere di essere, ma che tutti sapevamo riconoscere come una semplice maschera, perché sotto la sua scorza il corelliano celava un cuore d'oro. A quanto pare, invece, Mara è davvero senza cuore, inumana. Il suo rapporto con Luke —che a un certo punto raggiunge su Yavin IV per diventare sua allieva nell'Accademia Jedi— oscilla tra un odio malcelato ("fuori tempo massimo", a questo punto) e segni di cedimento interpretabili come richieste d'amicizia o d'amore criptate, spia d'un disperato bisogno di rapporti dettato dalla solitudine; senonché poi Mara allontana le persone di cui ha bisogno a causa dei suoi modi ruvidi. Insomma, una psicologia confusa ancor più che contorta.
     Luke non fa una piega: se Mara si apre un po' e abbassa la maschera di scontrosità dietro cui nasconde la propria debolezza, lui va avanti per la sua strada; se invece lei lo maltratta come ai vecchi tempi, lui va avanti ugualmente, senza patirne. A dire il vero Luke ci sembra rassegnato a sopportare la linea editoriale della Bantam, proprio lui, l'eroe di Yavin ed Endor.
     Almeno quando Mara schiumava rabbia e lo teneva sotto la minaccia della pistola notte e giorno, Luke poteva stare sul chi va là, nel dubbio che per errore un colpo potesse partire davvero: dopo i fasti di Zahn, invece, il Nostro si è rassegnato a vivere accanto a una bisbetica domata.


     Il giovane Maestro Jedi nel corso della continuity addestra Mara, la quale si accinge al compito col suo solito luminoso entusiasmo. Da notare che la spada laser che utilizza è quella donatale da Luke dopo la vittoria al Monte Tantiss, ed è nientemeno che la spada da lui perduta nel duello di Cloud City (ci sembra sacrilego nominare tanta sublimità in questo contesto), e dunque... la spada di Anakin Skywalker alias Darth Vader, il "cretino" (parole di Mara, sia chiaro!). Un dono del genere avrebbe "sciolto" chiunque, anche una donna di ghiaccio; ma Mara evidentemente è fatta di duro granito, perché non sembra toccata dal gesto di Luke, preludio di un affetto futuro. In Zahn, al termine di The Last Command, Mara appare stupita (nulla di più) del gesto, ma negli altri romanzi il suo atteggiamento verso Luke non tiene in alcun conto un simile evento, ed è riassumibile in un "Ok, mi hai regalato questa spada. E allora?". Ci sorge il dubbio che più che fredda Mara possa essere ottusa; o meglio vuota. Una macchina per uccidere, e niente più, letteralmente.
     Non una donna: questa qualifica davvero non la merita.
     Le conclusioni che il lettore attento e realista può trarre sono semplici: Luke è una pasta d'uomo, il Santo della saga, troppo buono e sensibile per una strega come Mara Jade, che avrebbe dovuto mandare al diavolo in tutti i sensi. Inoltre, la spada di Anakin (se proprio doveva essere ritrovata, il che è anche piuttosto forzato) doveva essere donata alla sorella Leia, per farle affrontare e superare l'idea che Darth Vader era suo padre, ma che Vader era anche e soprattutto Anakin. Leia sì che meritava quel dono. Mara invece, a questi chiari di luna, meritava un biglietto di sola andata per l'inferno, sicuramente non un gesto così grande e un Jedi così paziente, disposto a sopportare i suoi modi irritanti.
     Basti dire che persino i fan di Mara giudicano confusa e detestabile l'evoluzione del personaggio in mano agli autori successivi, poiché —a loro dire— sa di tradimento. Il sito dello scalmanato Mara-fan di cui sopra, pronto a giurare che Mara è il più grande personaggio di SW, definisce la sua evoluzione e l'intera serie di romanzi post-Zahn deplorable. Se lo dice lui...!
     "She's strong, she's beautiful and even though she has a rough exterior, she has a good heart. Becoming Mara Jade for the day is the greatest fun. I love it!". Questa invece è la dichiarazione autentica rilasciata da Shannon Baksa, la modella che ha posato come Mara. Persino peggio di quella da noi ipotizzata, che comunque ci andava molto vicina. La modella si lancia in considerazioni su ciò che lei crede che il "suo" personaggio sia. Mara Jade, sotto sotto, avrebbe un cuore d'oro? "Sorry, no way" direbbero gli americani. In questi casi si consiglia la rilettura attenta di Zahn e dei suoi complici, previo utilizzo di un bel paio di occhiali.



     Timothy Zahn colpisce ancora

     Nel 1997 il buon Tim deve chiudere il lungo ciclo di romanzi iniziato da lui stesso con Heir nel 1991. Pone due condizioni alla Bantam: che gli lascino mettere fine —con un trattato di pace— alla guerra tra la Nuova Repubblica e i miserevoli resti dell'Impero (finalmente!), conflitto che si trascinava stancamente da una ventina di libri, e inoltre far sbocciare l'idillio amoroso tra Luke e Mara. I responsabili della sezione editoriale della Lucasfilm, interessati esclusivamente al profitto e quasi per nulla alla qualità, sensatezza e dignità dell'arco narrativo, come prevedibile sulle prime oppongono resistenze su entrambi i fronti. È ovvio: perché lasciare che Zahn possa fare, una volta tanto, una cosa giusta, quando invece si potrebbe continuare a riempire gli scaffali di storie su ex-gerarchi imperiali che tentano di riconquistare la galassia con ritmo trimestrale? Sull'amore di Luke e Mara, invece, non ci pronunciamo. La Lucasfilm qui era decisamente contraria: e non possiamo darle torto. Alla fine Zahn ebbe la meglio e poté chiudere i due fronti narrativi come desiderava, forte della fiducia accordatagli dalla LFL.
     Peccato che il risultato sia stata la bolsa e inutile bilogia di The Hand of Thrawn (Specter of the Past e Vision of the Future). Zahn aveva in mente di impalmare Luke e Mara da tempo, fin dall'ultima pagina di The Last Command crediamo; peccato che da allora di acqua sotto i ponti ne sia passata parecchia, e che sia difficile immaginarsi come Mara e Luke, prigionieri di un'assurda relazione di arroganza / sopportazione, possano arrivare al punto di scoprirsi innamorati, e che Luke in particolare decida che la rossa schiumante rabbia è la sua donna ideale, colei che merita di stare al fianco dell'eroe della Ribellione. Può essere, certo, ma solo a patto che il nostro Jedi sia un masochista in piena regola.

Ma che belli che sono i nostri due piccioncini! Improvvisamente si scoprono innamoratissimi.

     Per citare le parole del "manifesto" del sito Spacemara, il corteggiamento che Zahn ci descrive in quei due libri è in assoluto "il meno romantico della storia della pagina scritta". Affrettato, per nulla convincente, con i due protagonisti "che passano dal non rappresentare nulla l'uno per l'altra ad amanti nel giro di qualche minuto".
     L'arroganza di Mara disturba, il suo freddo e meschino trattamento di Luke disgusta, e l'improvvisa e ingiustificata presa di coscienza di "essere fatti l'uno per l'altra", maturata mentre i due si trovano in pericolo di morte, ci fa venire voglia di chiudere il libro e di non riaprirlo più. Rappresenta la più rovinosa caduta di Zahn e una delle peggiori dell'Expanded Universe cartaceo. Zahn crede di aggiustare tutto con un "...e si sentirono uniti attraverso la Forza in qualche modo misterioso". Servivano davvero due libri per dirci questo?

     Poi lo scrittore ed eminente fisico ci prende in giro un'altra volta, tentando di farci credere persino che Han e Leia erano contenti per loro due. Forse avrebbero fatto meglio a ricordare a Luke che Mara aveva tentato di ucciderlo molte volte e che anche in seguito aveva ricambiato la sua amicizia trattandolo come un insetto fastidioso. Evidentemente, nella visione di chi autorizza certi libri, Luke deve essere alla disperata ricerca di una compagna, meglio se capace di assecondare il suo masochismo.

     Ma la spiegazione è più semplice: Mara, la più popolare dopo i personaggi cinematografici principali, fa vendere, è "giusta", è "cool".

     Ecco perché doveva impalmare Luke; e perché in Vector Prime, primo romanzo del New Jedi Order, la sua terribile malattia è solo un innocuo espediente da telenovela. Il personaggio si ammala, il pubblico teme, la suspense dura quelle due o trecento pagine, e poi nel finale arriva pronta la guarigione.
     Certo, Mara vive anche la malattia alla sua solita maniera: in solitudine, odiando tutto e tutti, e rifiutando aiuto e dialogo. Nobile ed eroica! dicono i suoi fan; egoista e montata, diciamo noi. Luke, ormai suo marito, avrebbe diritto a sapere come sta: ma per Mara esiste solo Mara. Una personcina bella complessata!
     Ma, di grazia, questa è epica fantastica o una commedia psicologica borghese? Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana... Star Wars era epica. Ora cos'è?

     Cantami, o Diva, del miliardario marketing...

     Tenaci sono i fan di Mara, davvero tenaci. Spiegano tutto col tradimento della visione di Zahn: "se a Mara fosse stata data la possibilità di evolversi opportunamente avremmo visto un'anima tormentata superare i suoi problemi: la storia d'amore con Luke in fondo era in nuce".
     Spiacenti: quello che è scritto è scritto, ed è ciò che si giudica. Non ciò che vorremmo che i personaggi fossero, ma ciò che sono. Dunque, Mara non merita neppure un briciolo dell'amore di Luke, né l'entusiasmo isterico di certuni.
     Ci sono pagine ufficializzate, pubblicate, nero su bianco. L'Expanded Universe o si accetta in toto o si rigetta in toto, come facciamo noi. Altrimenti si arriva al paradosso che ognuno può ritagliarsi un suo personalissimo canone.
     E in ogni caso sostenere che Mara Jade fosse un grande personaggio quando è stata creata è risibile: abbiamo ampiamente documentato la sua improbabilità già a partire dalla trilogia dello stesso Zahn, quindi c'è ben poco cui aggrapparsi.
     Ognuno è libero di amare i personaggi che vuole, ovviamente, ma deve essere cosciente di quello che fa, deve sapere chi è davvero la figura che ammira, per evitare di inseguire sogni e ideali lontani dalla realtà effettiva.
     I fan di Mara farebbero meglio a rendersi conto di essere solo il "target" di un'operazione di marketing che ha per oggetto una specie di Lara Croft ante litteram. "Miti" imposti e supinamente accettati, con tanto di autoconvinzione.


Mara in versione "elfo della foresta con capelli intinti nel sugo di pomodoro". E c'è poco da ridere.

     Ma ecco lo sfogo di una supporter di Mara: "She's liberated, she is an awesome Jedi Knight, she's tough, smart, beautiful, she's got a cool lightsaber, she's a great ass kicker, she is no damsel in distress, she is a great role model for the 90's. (Although, she tried to kill Luke Skywalker, but she could'nt get to do it. But he forgave her anyway.) But when it comes to Luke Skywalker. She gets all noble and has to save his hide, like everyone else does".
     Grandi argomentazioni, non c'è che dire.
     L'essere vittime di raggiri di marketing, in casi del genere, è soltanto la giusta pena.

     ...ché la diritta via era smarrita!

     Incuriosisce sapere come i sostenitori della rossa schiumante rabbia possano giustificare il fatto che lei sia diventata la Maestra Jedi di Jaina, figlia di Leia e Han. Non so se la frase è scivolata via senza essere afferrata. Ripetiamo: la Maestra Jedi di Jaina. La donna allevata da Palpatine nella dottrina del Lato Oscuro, addestrata a uccidere, rubare e il cielo solo sa cos'altro per volere del suo maestro perverso, la donna che ha più volte tentato di uccidere il suo (ora) marito nonché zio della piccola Jaina... questa donna Leia dovrebbe accettarla come Maestra... Jedi (!) della sua unica figlia?
     Chiunque sia dotato del cosiddetto "buon senso" conosce intuitivamente la risposta. È stato proprio Zahn, traditore recidivo e impenitente dello spirito di Star Wars, a preparare il terreno a tale assurdità, a tale macroscopica eresia, quando in Vision of the Future ha messo in bocca a Luke questa goffa e delirante spiegazione: "...il punto è che tu, Mara, anche quando servivi Palpatine non lo facevi per tuo tornaconto personale. [...] Servire gli altri è l'essenza dell'essere Jedi. Anche se facevi cose sbagliate non avevi intenzioni cattive e dunque gli atti in sé non ti aprivano al Lato Oscuro".
     Prego? Qui c'è qualcosa di grosso che non va. Qualcosa di radicale. Mara non sarebbe toccata dal male? Innanzitutto anche nel mondo reale essere allevati da chi insegna il male al posto del bene conduce, come minimo, a portarsi dietro una visione distorta di ciò che è bene e ciò che è male. La battuta che il sito Spacemara simpaticamente propone per Leia dà la misura dell'assurdità di tutto ciò: "Luke, se ti piace questa sgualdrina sono affari tuoi, ma non aspettarti che le permetta di avvicinarsi a mia figlia a meno di dodici parsec". Perché questa è davvero l'unica cosa sensata che si può dire!
     E poi qualcuno ha pure il coraggio di prendersela se scriviamo che Mara ha ammorbato l'universo di Star Wars, inducendolo a contravvenire a tutte le proprie regole pur di spianare la strada alla rossa schiumante rabbia, sotto l'occhio vigile del suo creatore-protettore, Zahn.
     L'unica speranza è illudersi che Mara stia davvero prendendo in giro tutti e che in realtà miri ad addestrare nel Lato Oscuro il futuro figlio che (ne siamo certi) avrà dal povero Luke, il quale sarà poi costretto a togliere di mezzo la moglie per il bene della galassia. Ma è un desiderio irrealizzabile, purtroppo.
     È davvero ora di finirla. Adesso basta, basta comprare libri e poi buttarli via irritati, lasciandoli in un angolo a prendere polvere.

     Il matrimonio del mio migliore mito (4)

     Diamoci ai fumetti, dirà qualcuno, giustamente. Ebbene, potrebbe capitarvi di pescare dallo scaffale della vostra fumetteria di fiducia una miniserie di quattro albi intitolata Union. Se stavate fuggendo da libri devastati dalla presenza di Mara Jade siete capitati male, perché Union —che sferra un colpo al cuore alla dignità della gloriosa Dark Horse Comics— racconta per filo e per segno il matrimonio di Luke e Mara.
     Ma il bello non è tanto nel cosa, che pure stride con lo spirito starwarsiano, ma nel come.


Non ci volevamo credere finché non l'abbiamo visto: Luke con il frack e Mara col velo! Sì, signori, è accaduto.

     Persino Zahn aveva avuto il pudore di non raccontare il matrimonio. Si era limitato ad annunciarlo. L'onore di fare da cerimoniere tocca invece a Mike Stackpole, suo "compagno di merende nell'assassinare lo spirito starwarsiano" (per citare l'ottima definizione usata in un articolo apparso su Dark Side Magazine #1), il quale ci infligge tutte le fasi del matrimonio, dalla preparazione della cerimonia ai party di addio al celibato, dalle partecipazioni alla scelta dell'abito da sposa.
     Wow. Questa sì che è una serie a fumetti grandiosa!
     Inutile dire che il prodotto è, per quanto concerne la storia, la peggiore spazzatura che sia mai stata messa in commercio, specie se pensiamo al nome Star Wars e a quello che evoca. Nessuna caduta è tanto rovinosa come quella che avviene da simili vertici.
     La saga che ci ha dato la Redenzione di Anakin Skywalker NON PUÒ abbassarsi a tanto. Non può.
     Se George Lucas desse il benché minimo peso all'Expanded Universe dovrebbe licenziare in tronco i responsabili dell'approvazione di prodotti come Union o la bilogia di Zahn, che per promuovere Mara gettano alle ortiche i caposaldi dello spirito dell'opera che lui ha creato.
     Dunque il distacco di Lucas ci conforta nella nostra convinzione che questi sono apocrifi destituiti di ogni rilevanza e di ogni valore artistico.

     Tuttavia sono pur sempre prodotti messi in vendita col marchio di SW, e quindi dobbiamo parlarne, almeno per ridicolizzarli.
     Siamo troppo accaniti? Aspettate di sentire in che modo allucinato in Union Stackpole racconta il matrimonio, che la Dark Horse nella press release definisce evento chiave e sacro per la saga di SW.
     Il primo albo inizia con Luke e Mara (fidanzatini con quarant'anni suonati alle spalle) in vacanza al mare, con l'ex-assassina imperiale che gioca con i passerotti come San Francesco d'Assisi. Altro che quel "cretino" di Anakin / Vader (parole di Mara!), QUESTA è una conversione con la C maiuscola!
     Dopo che gli uccellini hanno finito di cinguettare, il resto è dedicato a una pietosa passerella di personaggi e piloti apparsi nei romanzi della serie X-Wing dello stesso Stackpole (il quale, povero illuso, dà per scontato che noi li conosciamo e amiamo tutti) e poi soprattutto a chiacchiere, shopping e alla scena madre, la più importante: la scelta del vestito di Mara, con una lunga serie di stilisti che propongono i loro modelli.
     A un certo punto scopriamo che non tutti sono felici per questo matrimonio. I "cattivi" di questa mirabolante storiella sono un oscuro Gran Moff, (un borghesuccio da quattro soldi) sua moglie e un gruppetto di ex-gerarchi disoccupati e nostalgici dell'Impero. Questi derelitti —che destano solo tanta compassione— pensano che le nozze in questione siano un vero insulto.
     E chi potrebbe dargli torto? Ma...

     ...questo matrimonio S'HA da fare! (parola di Zahn)

     Ipse dixit. Nonostante l'intervento dei minacciosi individui di cui sopra, il destino di Luke è segnato: dal matrimonio con l'ex-schiumante-rabbia non si scappa, nemmeno con l'aiuto degli avanzi dell'Impero. I supposti "cattivi" arrivano a Coruscant e preparano il loro sabotaggio dell'evento. Assalti? Scontri? No, nulla di tutto ciò. D'accordo, si chiama Star "Wars", ma non pretendiamo troppo! Una bella rissa è quello che ci vuole. Non pare anche a voi?
     Fallita questa possibilità tocca alla moglie del Gran Moff: "Stolti" dice rimproverando i suoi "è questo il meglio che sapete fare?" —"brava!" diciamo noi— "So io cosa bisogna fare per colpire i Ribelli dritti al cuore..." —bene! forse ora la storia decolla!— "...rovineremo il vestito da sposa di Mara Jade".
     Sì, avete letto bene, neanche noi ci volevamo credere: la trama è questa.
     Ed ora osserviamo tre righe di silenzio in memoria del sacro nome di Star Wars.
     .
     .
     .
     A che serve mettere in piedi un'epopea maestosa, a che serve creare la Forza, i Jedi, i Sith, parlare del destino della Galassia, concepire grandi battaglie, una dimensione spirituale, intrecciare temi tragici, rimandi culturali? Buttiamo via tutto, c'è in ballo il vestito da sposa di Mara Jade! Ma vogliamo mettere?
     Trama sublime. Così viene commentata in un'intervista: "[...] there are some very light-hearted elements surrounding the ceremony..." —davvero? non ce n'eravamo accorti!— "...but it never steps away from being anything but great Star Wars storytelling".
     Certo, "grande narrazione", un capolavoro allo stato puro, un distillato di forte poetica e di arte raffinata. Stackpole punta al Nobel per la letteratura?

     "Attraverso il vestito colpiamo il cuore della sposa... e così colpiamo anche Skywalker!" dice la moglie del Moff. Santo cielo, roba da far impallidire Darth Sidious / Palpatine, Naga Sadow, Freedon Nadd ed Exar Kun messi insieme! La signora, armata di temibili forbici, dà l'assalto al prezioso tessuto che più tardi la rossa schiumante rabbia dovrà indossare.
     In quel momento uno degli imperiali, oltremodo offeso dalla portata simbolica di un matrimonio tra il più famoso dei Ribelli e l'ex-Braccio dell'Imperatore, si mette a sparare in preda a un attacco di demenza senile e sbraita: "No, è troppo! Non posso tollerarlo!".
     Parole sante.
     Che Stackpole sia prossimo a strappare a Zahn la palma di peggior sabotatore dello spirito di Star Wars? Crediamo proprio di sì. La Dark Horse definisce lo stesso individuo "venerabile scriba di Star Wars".
     Bene, per dare un'idea di come quest'uomo viva in una dimensione parallela tutta sua, completamente avulsa dalla realtà, basti il modo in cui presenta il rapporto tra Luke e Mara così come, a suo dire, era inizialmente concepito nelle pagine del suo Maestro Zahn: "Riguardo alla relazione tra Luke e Mara è ovvio che avevano una relazione di tipo... be', diciamo come minimo che i due personaggi facevano scintille".


Mara in versione "Rita Hayworth anabolizzata".

     Forse Stackpole ha un qualche impianto bionico innestato nel cervello che fa scintille, perché noi non le abbiamo proprio viste nei libri di Zahn, dove il rapporto tra Luke e Mara era il seguente: la rossa ringhiava e schiumava rabbia puntando la pistola dalla mattina alla sera, mentre Luke per poco non sbadigliava, non prendendola minimamente sul serio. La scusa, ripetuta a mo' di pappagallo anche da Stackpole, secondo cui Mara non avrebbe mai ucciso Luke perché in ciascuna occasione gli serviva vivo, è una vera e propria "foglia di fico" atta a coprire le vergogne di una storia pietosa e indifendibile.
     Quel che è certo è che i due personaggi non sono mai lontanamente entrati nella dimensione accattivante del conflitto caratteriale. E dire che proprio ne l'Impero colpisce ancora ci è stata pur data l'opportunità di vedere cosa significa per due personaggi "fare scintille"! (Chiediamo venia: certi accostamenti sono davvero un sacrilegio!).
     Che dire? Stackpole è solo la più eccellente delle vittime di quella colossale allucinazione collettiva che è il falso mito di Zahn, un mito che si alimenta di idee astratte che non trovano alcuna conferma nelle parole effettivamente scritte, nelle storie effettivamente narrate, nei personaggi effettivamente delineati.
     Irresistibile questo brano di un'intervista della Dark Horse a Stackpole:
     Stackpole: She didn't kill him at the very first moment they met because it was mutually advantageous for them to work together, but this began to prey on her more and more, and Tim (Zahn), being the great writer he is, found a way out of it.
     Intervistatore: And what a way to go about it! I never would have expected this to result from their initial interactions.
     Stackpole: Well, Mara had to deal with her compulsion to kill Luke at first, but then romance could blossom. But it was a tough road for the couple. It took them a long time to realize that they were meant for each other.
     La pochezza delle persone cui è affidato l'incarico di continuare (rovinandole) le sorti della galassia di SW emerge perfettamente da tali parole. L'Esimio afferma poi di avere avuto anche parecchia paura di affrontare un "mostro sacro" come Mara Jade (!?), amata da legioni di fan: se non li avesse accontentati temeva —dice sorridendo— che neppure un programma di protezione testimoni l'avrebbe potuto salvare dalle loro ire. E dalle nostre? Da quelle dei veri fan di Star Wars, non di Mara? Delle nostre ire non ha paura il signor Stackpole?
     "Penso sia divertente" —dice a un certo punto la sua intervistatrice— "vedere personaggi dediti all'azione discutere su quale tipo di riso gettare agli sposi".
     Divertente. Sicuro. Qualcuno potrebbe dire "desolante", ma lasciamo stare.
     Poi Stackpole insiste: "Il bello di essere uno scrittore di SW è che puoi far confrontare quei famosi personaggi anche con situazioni banali per vedere come le vivono".
     Intervistatrice: "Come ad esempio usare il dentifricio".
     Stackpole: "Esatto!".
     Ma che bello. Già che siamo nella stanza da bagno perché non realizzare una miniserie a fumetti incentrata sull'espletamento delle funzioni fisiologiche dei personaggi? Tanto sono tutte cose della vita reale!
     Cantami, o Diva, di dentifrici, spazzolini e spazzoloni...
     Per chiudere, notiamo che, al pari del Maestro Zahn, anche l'allievo Stackpole eccelle nella comicità involontaria; ecco la demenziale battuta pronunciata da un irriconoscibile Luke in Union: "Quando ho incontrato Mara Jade la prima volta, lei era intenzionata ad uccidermi. Ma in qualche modo non sono riuscito a prendere la sua minaccia sul serio". Per la verità, caro Luke, nessuno l'ha fatto (5).

     Epilogo: la futura regina delle convention

     Con una raffinata ringkomposition chiudiamo là dove avevamo iniziato: con le gesta della Mara in carne e ossa. Pensavate che fosse tutto finito con la copertina dell'Insider e il gioco di carte della Decipher? No, Shannon Baksa ha firmato un contratto per fare il giro delle convention (con il pargoletto appresso) firmando autografi e brandendo finte spade laser con grande convinzione.      Ecco la Mara Jade tangibile —e più popputa di Lara Croft— in tutto il suo splendore.

     E per chi ne sentisse l'irrefrenabile necessità c'è anche il pupazzetto Kenner, una Mara in versione "Rita Hayworth anabolizzata".
     Star Wars è morto, viva Star Wars!!!


     Alcune sezioni di questo articolo sono ispirate allo spiritoso "Spacemara.com Manifesto", www.spacemara.freeservers.com/, e a "Il matrimonio di Mara Jade", apparso su Dark Side Magazine #1.





     Note:

(1) Ancora recentemente, dinanzi a un pubblico di studenti di cinema, rispondendo a una domanda diretta in merito Lucas ha affermato: "io non metto pollastrelle cattive nei miei film". Censurabile, a nostro avviso, sia per la forma che per il contenuto.

(2) Immaginate l'Imperatore che, non contento del Signore Oscuro dei Sith Darth Vader, alleva una tenera bambina come suo... Braccio destro!!! Zahn è un fine umorista, non vi pare? Un'idea degna di un episodio di Monkey Island!

(3) Cito Fiorenzo Delle Rupi, dal forum Sith Council di Cloud City.

(4) Arguto gioco di parole col film Il matrimonio del mio migliore amico, che prendiamo a prestito da un articolo apparso su www.guerrestellari.net.

(5) Attingo questa salace stoccata dal gustoso pezzo sul matrimonio di Luke e Mara uscito su Dark Side Magazine #1.





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